Viaggiando lungo l’autostrada Adriatica verso Ancona, avvicinandosi al capoluogo marchigiano si nota da lontano il promontorio del monte Conero, chiamato anche monte d’Ancona, coperto del verde dei boschi, che con i suoi quasi seicento metri spezza la visuale penetrando nel mare azzurro.
Il nome del promontorio deriva dalla lingua greca è significa “corbezzolo”, una pianta caratteristica del bacino mediterraneo, presente in quantità sulla montagna.
Le spiagge e gli strapiombi del Conero dividono la città di Ancona a nord dalle località meridionali di Sirolo e Numana, quelle turisticamente più rilevanti.
Le spiagge del promontorio del Conero sono caratterizzate da una costa alta, raggiungibili da ripidi e panoramici “stradelli”; alcune sono separate le une dalle altre da tratti di costa in cui le rocce, in alcuni casi blocchi di scogli bianchi, si immergono direttamente nel mare.
Il Conero propriamente detto è la parte centrale del promontorio, caratterizzato da una natura rigogliosa, da bellezze paesaggistiche notevoli e da punti panoramici mozzafiato, compresi all’interno di quello che da diversi anni è il Parco regionale del Conero.
Percorrendo la strada provinciale che da Ancona conduce verso la cima del monte, che tra l’altro offre bellissime visuali sulle colline a picco sul mare, ricche di vegetazione, percorrendo alcuni tornanti che si snodano in mezzo a fitte pinete si incontra il piccolissimo borgo di Portonovo e la sua baia.
Si tratta di un posto di una bellezza unica, meta di moltissimi turisti soprattutto d’estate per le sue spiagge rocciose e coperte di ciottoli bianchi, in un’ampia baia all’ombra del monte, caratterizzato da una folta vegetazione mediterranea e da due laghetti salmastri.
A nord del borgo vi sono i calanchi di Mezzavalle che scendono fino al mare, mentre l’orizzonte dalla parte opposta è caratterizzato dal Fortino Napoleonico e dalla millenaria chiesetta di Santa Maria, un gioiellino di architettura romanica, circondata da pini, lecci e ulivi.
Salendo sul colle ed entrando nel parco regionale, si possono percorrere numerosi sentieri ben segnalati nel fitto dei boschi, ricchi di specie mediterranee e rifugio per numerosi animali e di volatili che in autunno si fermano qui durante le loro migrazioni.
A volte la strada si apre su scogliere bianche di calcare a strapiombo su un mare limpido da cui spuntano scogli alti e dalle forme originali, come quelli denominati Le Due Sorelle.
Numana, a sud, è un’antica località che ha conservato la sua origine marinara nella parte alta, caratterizzata da un reticolo di viuzze con le casette colorate dei pescatori che terminano in una terrazza panoramica che spazia su tutta la costa della Riviera del Conero.
Dal centro storico si scende verso il porto attraverso l’antica via a gradoni che i pescatori percorrevano ogni mattina all’alba, dov’è sorta negli anni la parte bassa di Numana, quella turistica, vivace, ricca di locali e stabilimenti balneari.
L’altra cittadina del Conero è Sirolo, una vera e propria terrazza sul mare, che si vede dalla piazzetta panoramica al centro del paese, dalla quale si possono osservare le sue magnifiche spiagge e tutta la costa marchigiana, comprese addirittura, nei giorni più limpidi, le isole Kornati e la Croazia.
Sirolo è un elegante borgo dove le bellezze naturali si integrano mirabilmente con l’architettura medievale del centro storico, un vero e proprio castello fortificato caratterizzato da un dedalo di “vigoli” percorribili solo a piedi.
Il territorio del Monte Conero e del suo Parco è caratterizzato da un’intensa attività agricola, che comprende la produzione di olio d’oliva, miele, piante officinali, lavanda, campi coltivati a grano, girasole, barbabietola, legumi e viti dalle quali si ottiene il Montepulciano, il Rosso Conero ed il Verdicchio.
Trovandosi in riva al mare, con lunghi tratti di costa rocciosa, tra i suoi prodotti più tipici ci sono i “moscioli”, molluschi selvatici serviti freschissimi e conditi con olio, aglio, pepe e prezzemolo.