Posto sulla strada di accesso al Passo delle Radici, Castiglione di Garfagnana è uno di quei paesi attaccato alle proprie tradizioni da farle diventare secolari. Per scoprirne la storia e i monumenti, è possibile prenotare una visita guidata alla Pro Loco, che ha accesso anche alla Rocca, oggi privata, e alle due Chiese di San Michele e di San Pietro.
Castiglione di Garfagnana pillole di storia
La storia di Castiglione di Garfagnana inizia in epoca romana con la costruzione del “Castrum Leonis“, un castello fortificato posizionato strategicamente per il controllo della via verso il passo di San Pellegrino. La sua rilevanza militare e strategica attirò numerosi assedi sin dal 1170, quando fuattaccato dai lucchesi, evento che segnò l’inizio di un lungo periodo di conflitti per il controllo del territorio.
Il periodo medievale
Nel 1200, l’imperatore Ottone riaffermò il legame di Lucca con l’Impero, dissolvendo i precedenti giuramenti di fedeltà. Dopo la distruzione del 1226, il castello fu prontamente ricostruito e, sotto Federico II, Lucca ottennel’investitura imperiale su Garfagnana, rendendo Castiglione la Vicaria più importante della valle del Serchio.
La fortezza giocò un ruolo cruciale nelle dispute territoriali, cambiando spesso padrone tra Lucca, Pisa, e altri signori locali.
Il XV secolo vide Castiglione al centro delle lotte tra Lucca e Firenze. Nonostante gli assedi, il borgo mantenne una forte resistenza, riuscendo a preservare la sua autonomia grazie anche all’intercessione di alleati potenti come Niccolò III d’Este, Marchese di Ferrara. La pace del 1433 segnò il ritorno di Castiglione sotto il controllo lucchese, inaugurando un periodo di relativa stabilità.
L’importanza strategica dal xvi secolo
Tra il XV e il XVIII secolo, l’importanza di Castiglione crebbe notevolmente. La sua posizione ne fece un punto nevralgico per il controllo dei passaggi tra la Garfagnana e la Lunigiana, spesso contesi tra Lucca, il Ducato di Modena, e altri stati. Il controllo del valico di San Pellegrino in Alpe fu particolarmente significativo, sia per motivi militari che religiosi, rendendo Castiglione un baluardo essenziale per la sicurezza e l’integrità della Repubblica di Lucca.
I luoghi da visitare a Castiglione e nei dintorni
Tanti i posti che meritano una visita: tra questi le mura e il castello medievale ancora intatti, la chiesa di San Michele, la chiesa di San Pietro, la chiesa della Madonna delle Grazie.
Al Casone di Profecchia ed al Passo delle Radici sono disponibili impianti sciistici e piste da fondo e rappresentano punti base per escursioni sulle innumerevoli cime appenniniche circostanti come Monte Prado, Monte Cusna, Monte Vecchio, accessibili attraverso una fitta rete di sentieri immersi lungo faggete secolari.
Lungo la statale che porta al passo delle Radici, oltre il quale comincia la provincia di Modena, merita una sosta San Pellegrino in Alpe, importante punto di passaggio per i pellegrini che dalla Toscana si recavano in Emilia, come dimostra l’esistenza di un ospizio, o “ospedale”, documentato dal 1100 come ricovero per i viandanti, soprattutto nei mesi invernali. San Pellegrino è il paese stabilmente abitato più alto dell’intero Appennino, a 1525 m. Nelle sale dell’antico ospitale è collocato il Museo etnografico Don Luigi Pellegrini. Accanto si trova il Santuario, meta ancora oggi di pellegrinaggi, al cui interno si ammira il tempietto sepolcrale, opera di Matteo Civitali (1484), contenente l’urna di legno dorato (1666) con le spoglie dei Santi Pellegrino e Bianco. L’urna originaria in marmo di Matteo Civitali è murata nella parete dietro il tempietto. Da notare anche il bassorilievo raffigurante San Pellegrino che benedice un viandante munito di scarsella e bordone (XII-XIII secolo). A pochi km da Castiglione inizia la Riserva Naturale dell’Orecchiella, inserita nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Da non mancare, infine, la visita all’imponente fortezza medievale delle Verrucole, sopra San Romano, da cui si gode un bellissimo panorama, e alla rocca estense edificata a Camporgiano, a strapiombo sulla valle.
San Pellegrino in Alpe, con i suoi 1525 m. s.l.m., è il paese stabilmente abitato più alto di tutta la catena appenninica; altra sua peculiarità, è quella di appartenere contemporaneamente a due comuni (Castiglione e Frassinoro), due province (Lucca e Modena) e due regioni (Toscana ed Emilia-Romagna); infatti pur essendo geograficamente collocato sul versante appenninico toscano, al suo interno esiste un’isola amministrativa emiliano-romagnola. Da vedere: il santuario dei Santi Pellegrino e Bianco e il Museo etnografico provinciale “Don Luigi Pellegrini” che conserva oltre 4000 oggetti legati alla civiltà rurale della valle del Serchio e dell’Appennino tosco-emiliano.
Interessanti, il punto panoramico del Molo e il percorso devozionale legato a vicende di san Pellegrino, detto del “Giro del Diavolo”, dove si incontra il cumulo di pietre, portate e ammassate nel corso dei secoli per penitenza dai pellegrini, e la “Fonte del Santo”, dove secondo la tradizione il santo si recava per abbeverarsi.
Castiglione di Garfagnana, eventi e manifestazioni
Tante le feste tradizionali e le manifestazioni p che si tengono durante il corso dell’anno: le più importanti sono I Crocioni, una rappresentazione storica della morte di Gesù (rievocazione dell’ultima cena, il bacio di Giuda e la passione di Cristo) che si svolge il giovedì santo prima di Pasqua; la Festa del Regalo, la prima domenica dell’anno, un bambino con non più di 7 anni nato a Castiglione, in segno di riconoscimento alla Madonna per aver salvato il comune durante la peste nel 1631, le dona oro incenso e mirra; la Festa del Carmine, ogni 3 anni, nella domenica più vicina al 16 luglio, quando viene portata in processione la Madonna.
Ad agosto si tengono i giorni della “Festa Medievale” tra le mura del Castello che riportano la cittadina di Castiglione alla vita quotidiana del 1200. In ottobre, la seconda domenica, tradizionale fiera dedicata al fungo, al tartufo scorzone e alla castagna. Fiera di merci e bestiame. Mercato dei prodotti tipici.
La Gastronomia tipica
Castiglione della Garfagnana è nota inoltre per due preparazioni di insaccato diverse, ma che hanno entrame un sapore molto deciso: la Mondiola e il Biroldo della Garfagnana. Il primo si presenta dalla tipica forma a “U” chiusa da una foglia di alloro. Il secondo è una preparazione molto antica, forse di epoca longobarda che usa il sangue del maiale e viene aromatizzato con molte spezie.