Premilcuore è un piccolo borgo in provincia di Forlì Cesena, nella valle del fiume Rabbi, sulle colline romagnole. Affascinante per natura, preistoria e storia, le sue origini
risalgono alla notte dei tempi.
Ancora si stanno intraprendendo studi sulle tracce della sua nascita e molti appassionati hanno trovato evidenze di età neolitica, umbro-etrusca e tardo romana.
Anche in questo periodo un manipolo di appassionati sta dissertando su diverse versioni e leggende che risalgono addirittura all’epoca preistorica.
Il Corpo dei Carabinieri Forestali, infatti, durante la costruzione dell’invaso della diga
di Ridracoli segnalò ai membri del Gruppo Archeologico Casentinese il ritrovamento di alcune selci e di strumenti lavorati che fanno ritenere che, sulle sponde dei torrenti che oggi formano il lago, si siano spinti cacciatori fra la fine del Paleolitico e il Mesolitico, dopo la fine delle glaciazioni, alla ricerca di prede.
Il sito, può far pensare al Paleolitico finale (facies Epigravettiana) o al seguente Mesolitico, fra i 15.000 e i 12.000 anni da oggi.
In epoca storica, sotto il controllo della Chiesa ravennate nell’alto medioevo, a partire dal 1124, Premilcuore fu governato dai Conti Guidi.
Poi fu sotto il controllo di Caterina Sforza finché, dopo alterne vicende, ai primi del ‘900, il paese passò dalla Toscana alla Provincia di Forlì.
Ad oggi il borgo murato, al quale si accedeva solo dalla Porta di Sotto a Nord e da Porta Fiorentina a Sud, tuttora esistente ma ritoccata, conserva quasi intatto il nucleo medievale, dominato dai resti dell’antica Rocca.
Il punto più alto del paese è Pian della Torre, dove si trova, in parte rimaneggiata, la Rocca dei Conti Guidi, signori del territorio in epoca medievale.
Raggiunta la porta della Torre dell’Orologio (Porta Fiorentina), si entra in Piazza Ricci, piena di pregevoli palazzi dove si può ammirare una bella torre, con un grande orologio della fine del ‘500 e dove una loggia accompagna verso Palazzo Giannelli, purtroppo non visitabile e in attesa di ristrutturazione.
In Piazza Ricci spiccano Palazzo Biondi Perelli, sviluppato su tre piani. Al piano terra, tra due finestre dalle semplici inferriate si apre il portale arcato dalle bugne a cuscino con lo stemma dei Biondi Perelli, dentro un ricco cartiglio arricciato, raffigurante l’aquila bicipite sopra una scacchiera.
Il Palazzo presenta un bell’androne con un vano coperto da una singolare volta ribassata, a vela e con otto unghie a tutto sesto.
Molti uomini illustri del paese provengono dalla famiglia Perelli, come il medico cerusico Girolamo, il giureconsulto Bernardino Girolamo, il figlio Tommaso (1704-1783) docente di astronomia a Pisa e, nel secolo scorso, il pittore Carlo Biondi Perelli, Presidente dell’Accademia fiorentina delle Belle Arti.
Fra i pregevoli monumenti citiamo anche Palazzo Briccolani, dalla semplice facciata a tre piani, costituito da due edifici accostati: un aspetto monumentale dovuto ai due portali gemelli e alle finestre ad inferriata.
Internamente sono stati unificati due dei tre corpi originari, decorati con alberi da frutta in tempera ad imitazione del medioevo cortese.
Al piano nobile invece, si trova il salone con il soffitto dai semplici cassettoni ed un caminetto curvilineo in arenaria.
La parte più antica del palazzo si trova presso il “Voltone”: l’ingresso al n°9 di Piazza Ricci è un portale con l’arco a tutto sesto dai bugnati a punta di diamante alterni che reca nei piedritti dell’arco l’iscrizione: “LVCIA EX COMITIBVS MASSAE FACIENDVM CVRAVIT A.D. MDCCX” riferentesi alla contessa Lucia Bernardini, la quale sposò in seconde nozze Giulio Cesare de’ Medici.
Un’altra curiosità consiste in Casa Gentilini: recentemente a Bologna è stato presentato il libro ‘A casa di Donna Mussolini’, la vera storia di una famiglia ebrea, gli Szegö, ospitata dalla sorella del duce Edvige Mussolini (che aveva una abitazione con affaccio su Piazza Ricci, Casa Gentilini appunto).
Certamente Donna Edvige non sapeva che Lajos e il suo nucleo famigliare fossero ebrei, tant’è che, riporta l’autrice: “Quando finalmente capì chi eravamo, Donna Edvige divenne fredda, distaccata». Ma non li denunciò. Li aveva ospitati nella sua villa, dove aveva sede anche un comando tedesco”
Lajos è un colto ingegnere ebreo ungherese e Maria, la moglie, una giovane italiana cattolica, dalle forti passioni sociali e politiche. Esattamente ottant’anni dopo i fatti, Alberto Szegö, uno di quei tre figli decide di raccontare la sua incredibile storia ad una scrittrice bolognese che ne ha tratto un libro.
Piccole Pievi, Chiesette e Oratori costellano il territorio: interessante la Chiesa di San Lorenzo, un tempo Oratorio.
Oggi ci appare così come fu riorganizzata dal restauro del 1676; l’interno è interamente tinteggiato di bianco
La ricca macchina dell’altare settecentesco, contenente al suo interno la pala della “Madonna del Rosario con S. Domenico e S. Caterina”, di scuola toscana del XVII secolo, restaurata nel 1989, è uno dei dipinti di maggior pregio del paese. La pala è sormontata da un medaglione con l’epigrafe “MONSTRA TE ESSE MATREM”, sormontata da due angioletti con corona e dalla colomba dello Spirito Santo in un’areola raggiata.
Al centro del paese si trova l’Oratorio del Mogio
La chiesetta di pianta rettangolare, a navata unica con pareti in pietra arenaria, faccia vista, è preceduta da una loggetta a capriata lignea, sorretta da due pilastri.
Il principale elemento decorativo è rappresentato dalla pala “La Beata Maria Vergine con la Sacra Famiglia e San Giovannino”, un olio su tela del 1644.
Nei dintorni si trova la chiesa di Santa Maria ad Nives, a Fiumicello, borghetto costruito nella caratteristica pietra locale vicino al quale si trova il Molino Mengozzi, abilmente ristrutturato e visitabile. Anche Castel dell’Alpe conserva un Molino ristrutturato, adibito ad abitazione.
Chiesa di Santa Maria delle Nevi (Ad Nives)
Premilcuore è una delle porte d’accesso al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna, punto di partenza ideale per escursioni a piedi e a cavallo oltre che per splendidi bagni nelle acque fredde del Rabbi.
Fresche pozze (talvolta molto profonde e pericolose), refrigerano gruppetti di ragazzi che si tuffano spericolatamente dai massi all’insegna del brivido e della competizione.
Molto nota è la Cascata Urlante che coinvolge dislivelli fra massi e rocce di tre grotte profonde e concatenate e le Cascate o Salto della Sega.
Premilcuore in Musica
Un altro punto di forza del piccolo e ricco paese è la musica di alta qualità.
Grazie alla Residenza d’artista, che ospita Prime Mondiali con docenti e studenti in concerto e con solisti di fama internazionale, a Premilcuore, va in scena infatti la grande musica classica.
Attività musicali e masterclass dell’Altschuler Summer Music Institute, lezioni di perfezionamento con artisti di fama mondiale, lezioni di musica d’insieme e prove d’orchestra, produzione e allestimento di nuove composizioni sono gratuitamente a disposizione degli appassionati per un lungo periodo estivo.
I docenti impegnati nelle masterclass sono stati, quest’anno:
• per il violino Dylana Jenson, Florin Negreanu e Joung Hoon Song
• per il violino e accompagnamento pianistico Ayke Agus
• per la viola Antonello Farulli e Matteo Rocchi
• per il violoncello Fred Sherry
• per il pianoforte e accompagnamento pianistico Chenny Gan
• per la chitarra Piero Bonaguri,
• per il corno Imerio Tagliaferri,
• per la composizione Alessandro Spazzoli,
• per l’orchestra David Lockington (Orchestra Director), Ian Van Rensburg (guest concertmaster & coach).
Il programma di concerti aperti al pubblico è piuttosto vasto. Tra i solisti di chiara fama, oltre al chitarrista forlivese Piero Bonaguri e al violinista di origini bielorusse e coreane, Roman Kim, a dare supporto ai giovani musicisti dell’Asmi Chamber Orchestra sono stati presenti a Forlì anche Paolo Mancini e Fabio Cocchi al violino, Enrico Celestino alla viola, Francesco Maria Parazzoli al violoncello, spalle della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna.
Il coordinamento e l’organizzazione musicale e logistica sono state curati dal direttore artistico di Appennino in Musica, Maestro Pier Luigi Colonna e dell’Accademia Distretto della Musica, nella persona del Presidente Professor Anacleto Gambarara.