La crescente attenzione delle mamme moderne per l’alimentazione dei propri bambini ha portato alla creazione di un vero e proprio comparto del foodtech dedicato alla nutrizione dei più piccoli.
Grazie a ricerca e innovazione tecnologica, l’offerta di alimenti per i bambini si è evoluta nella direzione del salutismo investendo nel corretto apporto di vitamine, fondamentale per la crescita e la salute. Con grande gioia delle mamme.
E proprio nelle ultime settimane diverse startup del comparto sono salite alla ribalta grazie a round milionari.
Girl Power
Il più consistente, un series B da 67 milioni di dollari, è stato chiuso la scorsa settimana da Yumi, startup californiana che sviluppa e produce omogeneizzati, biscotti e snack, a base di frutta e verdura, 100% bio, per neonati da 0 a 11 mesi. Particolarità del round è che è stato quasi interamente sottoscritto da investitori di sesso femminile.
“In qualità di azienda con una missione ben precisa, Yumi si concentra nel fornire prodotti ricchi di nutrienti e scientificamente testati, che aiutano i genitori nell’ ottimizzare l’alimentazione dell’intera famiglia – ha affermato Angela Sutherland, co-fondatrice e Ceo Yumi –. Operando in un segmento nel quale il cliente principale è spesso una donna in un settore tipicamente finanziato da società di capitale di rischio di proprietà maschile, riteniamo che fosse importante per noi riconoscere e correggere tale squilibrio. Fornendo opportunità di investimento a un gruppo di donne potenti, siamo entusiasti di poter operare tale riequilibrio sul nostro campo di gioco”.
Tecnologia per bambini… segreta
A metà novembre era stato il turno del series A da 12 milioni di dollari di Amara, altra startup americana che ha sviluppato una linea di pasti pronti e snack, rigorosamente plant based e bio, con una fortissima impronta tecnologica, che permette di non intaccare, il gusto, la consistenza e le sostanze nutritive degli alimenti per bambini senza aggiunta di zuccheri e additivi. La startup non lascia trapelare nessun dettaglio aggiuntivo nella tecnologia, ma il portale Agfunder fa notare che il processo di conservazione degli alimenti dovrebbe includere, pressione, eliminazione dell’acqua e polverizzazione della frutta e verdura, il tutto a basse temperature. Riguardo alla politica commerciale, la Ceo Jessica Sturzenegger ha affermato che i prodotti di Amara “devono avere un prezzo accessibile a ogni famiglia e grazie alla nostra tecnologia che siamo in grado di farlo”.
La Ceo ha aggiunto che la startup ha deciso di focalizzarsi sul mercato degli alimenti per l’infanzia perché i primi sette anni di vita degli esseri umani sono “critici” in termini di definizione del microbioma intestinale e dei percorsi neurali nel cervello, che possono influenzare i risultati generali sulla salute più avanti nella vita.
Medesimo focus per la svizzera Yamo, che tiene alta la bandiera europea nel settore, grazie anche al series A round da 10,1 milioni di euro chiuso nell’estate del 2020, guidato dal leader del settore Five Seasons Ventures.
Il baby foodtech è già tra noi.