Saranno autoctoni quanto a vitigno di origine e attentamente selezionati per quanto riguarda la qualità i vini che apriranno il 2025 di Go Wine a Bologna: il nuovo anno enologico infatti vedrà il recupero di uno degli eventi clou dell’associazione, quello di Autoctono si Nasce…, la cui tappa bolognese, inizialmente prevista per lo scorso ottobre, era stata poi rimandata.
Gli autoctoni d’Italia recuperano il loro appuntamento
L’appuntamento è fissato per lunedì 20 gennaio nella consueta location dell’Hotel Relais Bellaria, dove un parterre di cantine incontrerà direttamente il pubblico, altre cantine parteciperanno presentando i vini in una speciale Enoteca, valorizzando il tema della biodiversità nel vigneto.
I vitigni autoctoni, punta di forza dell’enologia italiana
Al centro della manifestazione, infatti, ci sarà come di consueto la ricchezza del vigneto italiano, fatto di tante realtà legate per storia e cultura a diversi territori, da nord a sud del Paese, vero e proprio punto di forza dell’enologia tricolore.
Oltre 65 varietà di vitigno in degustazione
Non a caso saranno oltre 65 le varietà autoctone a vario titolo rappresentate, a creare un’occasione straordinaria di assaggio anche per il profilo complessivo delle cantine che parteciperanno.
Le nove cantine presenti personalmente
Nello specifico gli appassionati troveranno ben diciannove aziende vinicole presenti direttamente con le proprie etichette in un ventaglio che andrà idealmente ad abbracciare le zone produttive maggiormente vocate, dalle eccellenze piemontesi di Moscone, Carlin de Paolo, Castello di Gabiano, Cuvage, Ricossa, Tenuta Carretta e del Consorzio Cocconato Rivera del Monferrato all’eleganza toscana espressa da Principe Corsini, dalla Romagna sincera e schietta di Randi Vini e di Celli alla maestria dei produttori veneti come Umberto Bortolotti e Roberto Mazzi, dalle viticolture eroiche come quelle esercitate dal trentino De Tarczal o dalla genovese Villa Cambiaso alle interpretazioni abruzzesi di Fantini Group, Zaccagnini e Pasetti, dalla zona di Morro d’Alba rappresentata da Stefano Mancinelli alle pianure di Gioia del Colle con Polvanera.
La selezione di vini da degustare in enoteca
Ma ancora più ricca sarà la selezione delle aziende i cui vini – massimo tre per insegna – sarà possibile degustare in enoteca: dal Piemonte Cascina Castlet, Ciek, Francone, L’Astemia, La Stellara, Mandirola, Mauro Vini, Tenuta La Marchesa, Tenuta La Tenaglia, G.D. Vajra e Vicara, dall’Alto-Adige Colterenzio, dal Veneto Tenuta Sant’Antonio, dal Friuli I Vini di Emilio Buffon, Scubla e Stanig, dall’Emilia-Romagna Marengoni, dalla Toscana Villa Travignoli, dalle Marche Montecappone, dal Lazio Casa Divina Provvidenza, Casata Mergè, L’Olivella, Tenuta di Pietra Porzia e Villa Simone, dall’Abruzzo Il Feuduccio di Santa Maria d’Orni, dalla Campania Cantine Iannella, Marisa Cuomo e Fontanavecchia, dalla Puglia Conti Zecca, Felline e Torrevento, dalla Basilicata Cantine del Notaio, dalla Calabria Dell’Aquila, dalla Sicilia Gulfi e dalla Sardegna Cantina del Mandrolisai, Cantina Santadi e Cantine di Dolianova.
I turni per intervenire all’evento dedicato agli autoctoni
Come d’abitudine per garantire il miglior afflusso dei partecipanti e per permettere a un numero maggiore di persone di accedere al banco di assaggio, gli ingressi saranno suddivisi per turni (a cui sarà obbligatorio attenersi) e su prenotazione, da riceversi entro le 12 del giorno stesso. Dalle 16 alle 18 la degustazione sarà riservata esclusivamente ad operatori professionali qualificati ed esponenti della stampa di settore mentre i turni dalle 18 alle 20 e dalle 20 alle 22 saranno aperti anche al pubblico di enoappassionati.
Quanto costa partecipare
Il costo della degustazione per il pubblico è di 22 euro con riduzione a 15 euro per i soci Go Wine e a 18 euro per i tesserati alle diverse associazioni di sommelier e degustatori. Come sempre l’ingresso sarà gratuito per coloro che decidono di associarsi a Go Wine (benefit non valido per i soci familiari). L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2025.