L’ultimo fine settimana di Novembre Serra de’ Conti, nel cuore della terra del Verdicchio e del vino di visciola, celebra uno dei suoi prodotti tipici: la cicerchia.
Sono ricche di proteine, fibre, vitamine e minerali essenziali. Spesso utilizzate in zuppe, stufati, insalate o come contorno, le cicerchie sono piccole e deliziose perle della terra marchigiana.
A Serra de’ Conti, da ben 27 anni, si tiene in suo onore la Festa della cicerchia; lì dove natura, storia e tradizione diventano un tutt’uno, questo prodotto si celebra nell’ultimo fine settimana di novembre.
La cicerchia è un legume conosciuto da ben 10.000 anni, da Egizi, Babilonesi e Romani; un alimento popolare in Europa anche durante il Medioevo e il Rinascimento. In particolare, in Italia, le cicerchie erano una fonte importante di proteine per le comunità montane.
Nella festa a loro dedicata dal 24 al 26 novembre a Serra de Conti, nel cuore della terra del Verdicchio, del vino di visciola e dell’allegria, lungo i vicoli di questo piccolo borgo lontano dai ritmi frenetici della grande città, si potranno riscoprire i sapori antichi che porta con sé.
La Festa della Cicerchia è infatti l’occasione per riscoprire i sapori della memoria, legati a tradizioni e usanze di questa terra, come viaggio a ritroso nel tempo, ricco di piatti e prodotti tipici che rappresentano veri e propri tesori culinari.
Coltivata con tecniche a basso impatto ambientale, la cicerchia è oggi nuovamente posta all’attenzione di gastronomi, ristoratori e amanti della buona tavola, desiderosi di riscoprirne il semplice ma ricco sapore che ben si presta a innumerevoli ricette.
La festa si svolge nel Centro Storico di Serra de’ Conti, all’interno delle mura medievali, e si snoda lungo tutte le vie, i vicoli e le piazze del paese, illuminate per l’occasione da ceri e foconi.
Su queste vie si aprono le porte delle cantine dove è possibile gustare la cicerchia in varie ricette, a cominciare dalla celebre “Zuppa di cicerchia in pagnotta”, per poi proseguire con gustose zuppe e passati.
Accanto alla “regina” cicerchia, troviamo altri prelibati piatti: i maltagliati, i frascarelli, il guanciale di maiale, la polenta, la pancetta in salmì, i vincisgrassi, lo stoccafisso, le tagliatelle con l’anatra, le cresce, il coniglio in porchetta, lo spezzatino, la trippa, la panzanella, la brustenga, nonché vari dolci preparati con farina di cicerchia, il tutto accompagnato dall’ottimo Verdicchio delle generose colline marchigiane.
La cura e l’attenzione che contraddistinguono da sempre la scelta dei piatti e delle ricette proposte rendono la Festa della Cicerchia una manifestazione imperdibile per gli amanti della buona tavola.
E dopo aver soddisfatto a volontà il palato, vale la pena fare una passeggiata per le vie del paese alla scoperta delle varie mostre fotografiche e pittoriche, delle lavorazioni di artigianato artistico e del suggestivo Museo delle Arti Monastiche, che per l’occasione resterà aperto con orario continuato.
Tutte e tre le serate saranno allietate dalla presenza di cantastorie, artisti di strada, street band e gruppi folkloristici che sfileranno in costume e si produrranno nell’esecuzione di canti e balli tipici.