Nella “grande mela” l’esperienza di Food Coop ha raggiunto i 54 anni di vita, mentre a Parigi ha già compito un annoe d una trentina sparse per paese transalpino sono pronte a partire o sono già partite; ancora più recente l’esperimento belga.
Tra pochi giorni l’iniziativa approderà anche in Italia, a Bologna, che farà da apripista nel nostro Paese.
Food Coop; cos’è e come funziona
Il Food Coop di Bologna si chiamerà “Camilla” ed è un supermercato cooperativo vero e proprio, con le merci sugli scaffali, solo che a gestirlo non sono lavoratori dipendenti, ma i consumatori stessi, soci della cooperativa, che “presteranno” il loro tempo lavorando come volontari all’interno del negozio.
Queste maestranze riceveranno i fornitori, esporranno la merce sugli scaffali, organizzeranno il magazzino, staranno alla cassa, terranno in ordine i locali come fosse un normale negozio. Ciascun socio metterà a disposizione il tempo che potrà o vorrà, concordandolo con gli altri e questa è la condizione imprescindibile per poter fare la spessa al Camilla, come negli altri Food Coop nel mondo.
I prodotti che si potranno acquistare saranno di qualità, buoni, freschi, buoni ed etici, costeranno sensibilmente meno della media, senza alcuna penalizzazione per i fornitori, ma anche senza alcuno sfruttamento per i soci-clienti.
Il Food Coop bolognese arriva tra pochi mesi
Camilla, che comincerà la sua avventura ad inizio 2018, è la sigla di un collettivo di bolognesi che vengono dalle esperienze dei Gas, Gruppi di acquisto solidale, e dei produttori agricoli indipendenti, operativi in città da diversi anni.
Al momento Camilla ha già trovato 150 soci, ma l’iniziativa sta suscitando molto interesse tra i consumatori ed anche tra i produttori, anche se le difficoltà sono sempre dietro l’angolo; infatti qui da noi prevedere che i soci di una cooperativa di consumo mettano a disposizione una quota di tempo, che facciano cose che sembrano lavoro ma non lo sono, non è semplicissimo,
Food Coop, l’esperienza newyorkese
A New York i soci hanno superato i 17.000, che svolgono volontariamente il lavoro necessario a gestire un supermercato con più di 15.000 referenze merceologiche e ogni mese si riuniscono in assemblea, dove ognuno ha diritto di voto.
I soci, oltre al lavoro, lasciano alla cooperativa una piccola quota che viene reinvestita assieme agli utili nell’attività e nel sostegno a iniziative come uno spazio dove poter lasciare i bambini, un giornale mensile e prezzi, mediamente inferiori del 20% di quelli degli altri supermercati.
Food Coop, il docu-film
Food Coop è anche il titolo di un documentario, in arrivo tra poche settimane nelle sale italiane, prodotto da Tom Boothe, un americano che vive a Parigi, il quale, dopo aver studiato attentamente l’esperienza americana per introdurla anche nella capitale francese, è riuscito a creare il supermercato cooperativo La Louve, che oggi ha tremila soci e un negozio di 1500 mq.
Da questo primo esperimento sono nate, grazie al suo documentario, moltre iniziative analoghe in Francia ed anche a Bruxelles che ha raccolto in una settimana 1300 soci e una superficie di vendita di medie dimensioni.