La primavera ha lasciato il posto all’estate ed è arrivata a Forlì dalle sue colline nell’entroterra di Ascoli Piceno la signora Angela Velenosi, deux ex machina dell’omonima casa vinicola marchigiana.
Un pranzo all’Osteria Casa di Mare, in compagnia di Luca Gardini e dei suoi ragazzi, ha permesso ad Angela di illustrare alla platea dei giornalisti presenti l’andamento della sua attività, che prosegue con successo crescente, nonostante difficoltà dovute al clima che negli ultimi anni ha condizionato non poco l’agricoltura ed il lavoro in vigna.
Angela Velenosi, tre novità in azienda
Tre le novità di cui la Signora dei vini ha parlato con entusiasmo, a partire dalla decisione assunta di convertire progressivamente la produzione al biologico.
Un passaggio non certo indolore per chi deve lavorare 165 ettari di terra coltivata a vigneto ed oliveto, ma è una decisione che va oltre le mode e gli stereotipi.
“Abbiamo già raggiunto il 50% di produzione bio certificata, ha detto Angela; i vari organismi di certificazione e controllo lavorano in vigna e in cantina a stretto contatto con i tecnici e gli enologi dell’azienda, per incrementare questa soglia di anno in anno e farlo nel modo giusto”.
Tra una chiacchiera e l’altra, una portata e l’altra dei magnifici piatti gourmet preparati dal giovane chef Simone Di Gennaro, il vulcanico Luca Gardini ha parlato degli straordinari vini dell’azienda marchigiana illustrando le caratteristiche dei bianchi come il Falerio, il Pecorino, la Passerina, lo Chardonnay e il Verdicchio, e rossi come il Cabernet Sauvignon, il Montepulciano d’Abruzzo, il Petit Verdot, il Lacrima e il Pinot Nero.
“Vini, ha detto Gardini, che sembrano ricambiare nel bicchiere l’amore che le donne e gli uomini di quest’azienda marchigiana ci mettono per farlo, riuscendo ad ottenere prodotti di altissimo livello, come l’ottimo Ludi, pieno di piacevolezza e gioiosità, ma soprattutto il Verso Sera, un Montepulciano d’Abruzzo Doc che rappresenta il vino della maturità, pieno di mascolinità, di intensità, che richiama il sudore del cavallo dopo la corsa”.
Una menzione speciale il sommelier forlivese l’ha riservata al Gran Cuvèe, un vino secco di grande personalità che ha accolto gli ospiti come aperitivo ed ha accompagnato gli antipasti di Casa di Mare.
Angela Velenosi, la seconda novità
La seconda novità, di non poco conto, che sta inorgogliendo non poco Angela Velenosi consiste nell’ottimo risultato che il brand sta ottenendo dall’acquisizione di 16 ettari di vigneto a Castelguerra, nelle colline teramane, da sempre terreni vocati al Montepulciano d’Abruzzo Doc e che hanno contribuito a portare questa produzione a superare i due milioni e mezzo di bottiglie, gran parte delle quali destinate all’estero.
Bottiglie che, andando oltre le sue stesse aspettative, hanno trovato una grande accoglienza soprattutto negli Stati Uniti, Canada e Brasile, ottenendo anche dei premi nelle manifestazioni di settore alle quali hanno preso parte.
La nuova generazione entra in azienda
A queste due cose, seppur importanti, se n’è aggiunta da poche settimane una terza che per Angela costituisce forse la “chiusura del cerchio”: è infatti entrata a far parte dell’azienda la figlia ventiseienne Marianna, che dopo gli studi universitari ed un’importante esperienza di lavoro in Francia ha deciso di dare il suo contributo al successo dell’azienda di famiglia occupandosi del controllo di gestione ed entrando, piano piano e con l’aiuto della madre, nel cuore stesso della Velenosi Vini.
“Il suo arrivo, ha affermato Angela, ha portato una ventata di aria nuova ed anche una buona dose di tranquillità tra i quaranta collaboratori dell’azienda”.
L’entusiasmo di Angela per la scelta della figlia è palpabile e non tanto per il fatto di averla accanto, ma piuttosto per la consapevolezza che tutto il lavoro da lei portato avanti negli ultimi trenta e passa anni non andrà perduto, ma che ci sarà una continuità, e probabilmente di ancora maggior successo.