Guarcino antica “Varcenum”, incastonata tra i Monti Ernici, sotto il Crepacuore (1997 mt. slm.) e la Monna (1952 mt. slm), in Ciociaria, provincia di Frosinone, possiede un territorio di grande importanza naturalistica.
Alle sue spalle si trova la conca di Campocatino, stazione sciistica più antica del centro Italia, con vette che superano i 2000 metri, da cui si gode lo stupendo panorama del basso Lazio fino al Mar Tirreno, comprese le Isole Pontine.
L’isolamento e la bellezza selvaggia dei luoghi fu motivo di attrazione per molti eremiti e anche San Benedetto, nel suo viaggio da Subiaco a Montecassino, passò per Guarcino.
Fu proprio da uno di questi monaci che si racconta risalga la ricetta dell’amaretto; pare infatti che questo dolce sia stato offerto nel ‘400 da un vecchio frate a chi gli aveva dato cibo e riposo a Guarcino,
L’amaretto di Guarcino è un biscotto dalla caratteristica forma ellittica allungata e colore marrone chiaro a base di mandorle amare, mandorle dolci, zucchero semolato, albume d’uovo ed ostia disposta alla base dell’amaretto.
La preparazione
La sua produzione a Guarcino risale ad oltre un secolo fa. Per la sua preparazione, i pasticceri ciociari pestano le mandorle nel mortaio e le versano poi in una ciotola, mescolandolo con lo zucchero; dopo aver montato gli albumi a neve, li aggiungono poco per volta alle mandorle.
Una volta spolverizzata una placca da forno di farina, vi adagiano sopra le ostie, pongono su ognuna un po’ di composto in modo da ottenere una forma ovale e mettono a cuocere nel forno già caldo a 180°C per una buona mezz’ora.
All’amaretto di Guarcino il piccolo borgo ciociaro dedica ugni anno a fine luglio una speciale e frequentatissima sagra.