A Ortucchio, in provincia dell’Aquila arriva nel fine settimana, sabato e domenica, la festa della Trebbiatura, dalla mattina alla sera.
Prima si semina, poi si miete, poi si trebbia. È la storia d’Italia. Come noi, pochi davvero sono i paesi in cui la terra è così strettamente legata all’uomo. E’ per questo che, qui in Italia e in particolare in Abruzzo, non si rievocano solo eventi in costume, con dame e cavalieri, ma si rievoca la trebbiatura.
È grazie alla trebbiatura che abbiamo la pasta, il pane, le fette biscottate e se vogliamo esser precisi anche il seitan di cui, chi è vegetariano fa incetta. Ed è fatto grazie al grano che vien mietuto.
La trebbiatura verrà raccontata ai più piccoli, ma anche a chi vien dalla città e come si dice tra le campagne non sa riconoscere un gallo da una gallina. La trebbiatura verrà anche dimostrata attraverso strumenti antichi e moderni.
I piatti tipici della tradizione contadina abruzzese colmeranno piatti e pance, con le paste fatte in casa dalle nonne del posto, che lavorano da giorni prima per poter rendere possibile tutto questo evento. Immancabili gli arrosticini, che caratterizzano l’Abruzzo anche oltre oceano.
L’evento si svolge in uno dei luoghi più suggestivi della località marsicana, lungo le sponde del laghetto, uno dei cuori pulsanti del borgo abruzzese: qui si potranno scoprire il parco cittadino, la pista ciclabile e le piscine riscaldate. Il frescore del clima abbruzzese sarà il buen retiro per tutti i visitatori.
Ortucchio è pronta a presentare al pubblico le sue meraviglie, a partire dal Castello Piccolomini, ultimato nel 1448 e confinante proprio con il lago prosciugato: si potrà raggiungere la parte più alta della struttura, e da lì ammirare tutta la piana del Fucino e il sottostante laghetto naturale, con il parco annesso.
Un posto magico, su un maniero costruito su uno sperone roccioso e progettato per vivere in simbiosi con le acque del lago: in Italia c’è solo un altro castello dotato di una darsena interna, quello Scaligero di Sirmione.
Nei dintorni del borgo vi sono delle caratteristiche grotte. la più importante delle quali è quella dei porci, dove tanti anni fa fu rinvenuto un teschio del neolitico. E poi ci sono le grotte Maritza, La Penna, La Cava e La Punta.
Luoghi incantevoli dove tornerai indietro nel tempo, che testimoniano come, sin dal Paleolitico superiore, le popolazioni provenienti dalla costa abruzzese avessero scelto di vivere in questa zona, grazie alle favorevoli condizioni ambientali e climatiche del territorio circostante il lago Fucino.