I capperi sono i fiori in bocciolo di un piccolo arbusto mediterraneo che ama aggrapparsi ai muri assolati.
Chi non ha mai ammirato le foglie rotonde di un bel verde brillante e i fiori bianchi con stami violacei di Capparis spinosa.
Cresce fra le crepe dei muri e della roccia, tra gli ammassi di pietre o in terreni calcarei, scoscesi ed asciutti.
Il cappero elegante, modesto fino all’essenziale ma generoso, dà i suoi prodotto da maggio a settembre. I primi ad essere raccolti sono i fiori ancora chiusi (più sono piccoli più sono ricercati) che costituiscono la parte prelibata della pianta, quella che noi apprezziamo maggiormente.
Allo sfiorire dei suoi eleganti fiori, la pianta ci offre i suoi frutti, più grandi, un po’ meno saporiti ma ugualmente graditi: i cucunci.
Sono utilizzati in cucina, soprattutto al sud, per arricchire il gusto di pietanze, condimenti, conferendo loro un gusto più intenso e deciso.
I capperi migliori sono quelli conservati sotto sale in quanto mantengono integre le proprietà organolettiche e non contengono additivi. Per questo si suggerisce di acquistare questa tipologia facendo però attenzione a dissalarli, sciacquandoli con cura e facendoli stare qualche minuto in abbondante acqua fredda prima dell’uso affinché perdano più sale possibile. E inoltre consigliabile non salare ulteriormente le preparazioni.
Nonostante l’origine si asiatica e greca, fra tutti i più noti sono i capperi di Pantelleria, prelibati e conosciuti in tutto il mondo per via del gusto caratteristico che li distingue, determinato dalla ubicazione geografica, dal terreno di origine vulcanica e dall’umidità.
Capperi: volete provare a coltivarli?
Se si vive in un ambiente mediterraneo, il cappero è una pianta semplice da coltivare; poiché la semina è poco produttiva, è consigliabile piantare le talee. Non necessità di tanta acqua, né di tanta cura e si adatta ai quasi tutti i terreni.
La prossima settimana impariamo insieme a mettere i capperi sotto sale…