I cantucci: Cibo e memoria, cibo e letteratura
I Cantucci sono dei dolcetti tipici toscani. Le ricette sono tante e variano a seconda del produttore: con o senza anice, con o senza arancia, sono sempre ottimi.
All’interno del progetto Deguscrivendo, ideato dal giornalista eno-gastronomico Stefano Bugamelli e da Patrizia Finucci Gallo, giornalista e scrittrice, fondatrice di un Salotto culturale, gli aderenti hanno, attraverso brevi racconti, cercato con le parole di riportare alla memoria suggestioni legate a vino e prodotti de lcuore.
La giovane Laura ha riportato alla coscienza, attraverso il profumo e i sapori dei cantucci l’immagine di un settembre ormai passato.
Settembre.
Da quando ho memoria, ho sempre amato l’autunno, e in particolare il mese di settembre. Mese dei cambiamenti e dei nuovi inizi per eccellenza, da piccola non vedevo l’ora di tornare a scuola, rivedere le mie amiche e sfoggiare orgogliosa diario, quaderni e un’infinita collezione di matite.
Quell’anno, tuttavia, il mio mese preferito mi aveva giocato un brutto scherzo e aveva segnato la fine di una storia in cui avevo creduto davvero e per cui avevo sacrificato molto.
Non era la prima volta che venivo lasciata, e probabilmente non sarebbe stata neanche l’ultima delusione amorosa, ma quella volta era diverso.
Sentivo impellente, più forte della tristezza, del dolore e della mancanza una gran voglia di evadere, di cambiare aria, di ricominciare tutto da zero. E così partii.
Siena mi attirava da sempre, ma per un motivo o per un altro non ero ancora riuscita a visitarla. Il primo impatto con la mia nuova città. Surreale.
Guardando le sue opere d’arte e i suoi palazzi antichi mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo di centinaia di anni, ma contemporaneamente la mia mente galoppava costruendovi il mio futuro immaginario.
Si, forse qui avrei potuto riprendere le fila della mia, ancora breve, ma già caotica esistenza. Su consiglio di una ragazza conosciuta all’università raggiungo una sala da tè. La musica mi riempie le orecchie.
Qualcuno, in fondo alla sala, suona un pianoforte. Tra il tintinnare dei cucchiaini sulle tazze e le voci allegre che mi circondano, d’un tratto mi sento intrisa di entusiasmo e di speranza.
Mi lascio avvolgere dalle calde note del tè rosso africano aromatizzato al marron glacé che ho deciso di assaggiare.
Il suo gusto intenso è un abbraccio accogliente, e per un attimo la linea tratteggiata dai miei pensieri svia verso le persone che fin da piccola mi hanno avvicinata alla passione per questa bevanda: mio padre e le miscele particolari che spesso portava dai suoi viaggi di lavoro in giro per il mondo.
L’insegnante madrelingua di inglese da cui per anni avevo preso lezioni private, e la sua immancabile tazza di tè, di cui non si privava neanche in estate. Aveva tanti barattoli pieni di biscotti differenti, e sapeva quale fosse il preferito di ognuno di noi studenti. Era stata lei a rivelarmi che la vera “ora del tè” è alle 16, e non alle 17 come tutti credono.
Sono ancora un po’ soprappensiero quando una voce squillante interrompe il fluire dei ricordi: “Permette signorina?” Il proprietario della sala da tè è un uomo di mezza età, sempre sorridente. Non si risparmia e si sposta in continuazione fra i vari tavoli illustrando le torte e i dolci della giornata. “Mi permetta di offrirle qualche cantuccino, offre la casa. E benvenuta a Siena!”
Assaggio il primo cantuccio, la consistenza è solida ma friabile. Il gusto è unico. Penso che sì, forse all’inizio sarà un po’ dura ma che piano piano le cose si aggiusteranno. Il mio cuore, qui, si aggiusterà, questo è certo.
Sorseggio il tè cullata dalla consapevolezza che ho l’età giusta per ri-cominciare, per fantasticare, per sognare, per addentare il mondo con voracità, proprio come fosse un cantuccio. E mi sento, forse per la prima volta, esattamente nel posto giusto.
Ora è tempo di preparare i cantucci
Ingredienti
- Farina 00, 280 g
- Zucchero, 150 g
- Mandorle con la pelle, 130 g
- 2 uova
- 1 cucchiaino di lievito per dolci1 pizzico di sale
Facoltativi:
- Liquore all’anice (o altro), 25 ml
- Scorza d’arancia (o 1 bustina di vanillina) q.b.
Preparazione
- Lavorate con uno sbattitore le uova con lo zucchero.
- Unite la farina e il lievito e mescolate fino a ottenere un impasto granuloso.
- Aggiungete il burro, le mandorle intere.
- Lavorate l’impasto e formate un panetto.
Con le mani infarinate ricavate dei filoncini di circa 3 cm di diametro.
- Disponeteli su una teglia coperta di carta forno e spennellateli con il tuorlo d’uovo.
- Fate cuocere in forno preriscaldato a 190° per 20 minuti.
- Sfornate e fate riposare qualche minuto
- Tagliate ogni filoncino a fettine diagonali di un centimetro, ricavando i cantucci.
- Infornate i biscotti per altri 5 minuti in forno a 200°.