A pochi passi da Roma e pochissimi da Rieti, a Monteleone Sabino il fine settimana porta la sagra delle Fettuccine alla Trebulana.
Monteleone Sabino è un bel borgo sotto al Terminillo, a quasi 500 metri di altezza sulle propaggini meridionali dei Monti Sabini, noto appunto per le ricercatissime Fettuccine alla Trebulana, alle quali il 5 e 6 di agosto sono celebrate con la sagra ad esse dedicata.
Ma non saranno le sole ad essere servite in tavola; a far loro compagnia, per i vegetariani, ci sono anche le Fettuccine Aglio e Persa.
Un concentrato di sapori dà vita a due piatti intrisi di storia, che portano nel nome il segno indelebile di un glorioso passato legato saldamente a Monteleone Sabino, l’antica Trebula Mutuesca.
Le Fettuccine alla Trebulana potrebbero far pensare all’amatriciana – la pancetta potrebbe in qualche modo ricordarla – o alla boscaiola, anche se i funghi rappresentano uno degli ingredienti principali.
Vengono preparate ancora oggi seguendo una ricetta tramandata oralmente per tanti secoli: s’impastano farina e uova e poi la sfoglia viene tirata a mano con il mattarello di legno; una preparazione all’apparenza semplice che in realtà nasconde segreti noti solo alle massaie del posto: per la buona riuscita del piatto sono fondamentali lo spessore della sfoglia e in particolar modo il suo taglio.
La pasta viene poi condita con piselli, pomodoro, funghi, prosciutto e pancetta, un irresistibile mix di gusti e profumi da assaggiare per due sere consecutive, a partire dalle ore 19 insieme alle più semplici, ma gustosissime Fettuccine Aglio e Persa. Se vi chiedete cosa sia quest’ultimo ingrediente, sarà una sorpresa. È di certo il piatto perfetto per chi non ama la carne.
Le fettuccine saranno proposte ai visitatori insieme a una ricca carrellata di tradizionali ricette monteleonesi, tutti esaltati dal rinomato olio extravergine di oliva della Sabina: salsiccia e pancetta alla brace… un contorno a sorpresa e ciambelline all’anice. Giunta alla 24esima edizione, la manifestazione ha in programma anche spettacoli musicali che allieteranno ogni serata, mentre tra una portata e l’altra sarà possibile curiosare tra le bancarelle del mercatino di artigianato e prodotti tipici.
Chi volesse trascorrere qualche ora in più da queste parti potrà visitare i resti di Trebula Mutuesca – la città sabino-romana che visse il suo periodo più fiorente nel I° Secolo a.C. l’Anfiteatro romano, il museo comunale e il Santuario di Santa Vittoria, con la splendida chiesa romanica e le catacombe che ne costituiscono il primo elemento storico ed archeologico. La leggenda legata al culto della patrona del paese racconta che la Santa si convertì al cristianesimo sotto l’Imperatore Decio, attorno all’anno 250: quel tempo un orribile drago, che si era nascosto in una grotta, spargeva la morte fra la popolazione di Trebula; Vittoria riuscì con la forza della fede a cacciarlo via, convincendo la popolazione della città a convertirsi in massa. Malgrado la fama acquisita con l’impresa, Vittoria fu invitata da un funzionario, Taliarco, ad abbandonare il cristianesimo e venerare la dea Diana, e al suo rifiuto venne uccisa con un colpo di pugnale. Dopo sette giorni la Santa fu seppellita nella grotta del drago e lì venerata: si racconta che nell’esatta zona in cui avvenne il martirio, l’erba non cresca più.
by Fuoriporta