In un territorio, quello oristanese, in Sardegna, dove la vita si è sviluppata sin dall’epoca preistorica, c’è Simaxis, piccolo centro abitato di circa 2300 abitanti, legato a ritualità e tradizioni tutte sue.
Nei pressi del paese sono stati scoperti due siti archeologici di notevole rilevanza storica: nella zona del rio Sant’Elena, un affluente del fiume Tirso: agglomerati di capanne di frasche e canne palustri, manufatti e statuette risalenti tra i 1600 ed i 1200 anni a.C.
Simaxis, un territorio conteso fin dall’antichità
Un territorio che ha visto passare la dominazione fenicia, cartaginese, romana e bizantina, fino al governo autonomo dei Giudici attorno al IX secolo, che durò secoli; una forte pestilenza, a metà del 1600, rese il paese praticamente spopolato e misero e solo con le bonifiche apportate dal governo piemontese il secolo successivo Simaxis riuscì a risorgere.
La cultura bizantina è quella che forse ha lasciato maggiori tracce del suo passaggio, nella cultura, nella religione, nell’arte; persiste ancora nella zona il culto per i santi orientali.
Uno di questi è la chiesetta a cupola emisferica situata nell’antico sito di San Vero Congius, intitolata agli Angeli, realizzata da maestranze bizantine, con il pavimento in pietra e quattro braccia uguali raccordate dalla bassa cupola.
All’interno del paese c’è il “ Monte Frumentario” o “Monte Granatico” d’inizio ottocento, dove venivano ammassate le decime del raccolto annuale, che serviva per essere distribuita gratuitamente ai poveri o dietro pagamento, alle persone che intendevano iniziarne la coltivazione.
Una campanella posta in un archetto fatto di mattoni rossi, sovrastante l’edificio, veniva suonata per avvisare la popolazione, sia al tempo della raccolta, sia al tempo della distribuzione.
Ottocentesca è anche la chiesa parrocchiale di San Simmaco Papa, patrono di Simaxis, eretta dove la tradizione vuole fosse la casa paterna del Santo, realizzata in arenaria e mattoni rossi, mentre le fondamenta sono in pietra.
Simaxis, iniziative speciali e divertenti
Tra le manifestazioni che si svolgono a Simaxis, oltre alle ricorrenze religiose e patronali, ci sono anche la “Giornata del Riso”, la Sagra della Melanzana ed un particolare Carnevale organizzato solitamente il sabato della settimana del martedì grasso.
Questa festa, nota come “Sa Coja de tziu Damus“, il matrimonio di Signor Damus, prevede il matrimonio di una coppia di sposi, dove la donna è alta e robusta, l’uomo basso e molto magro; il matrimonio è celebrato da un attore che impersona il Sindaco.
Tutta la popolazione partecipa indossando, così come gli sposi, abiti della tradizione agro-pastorale e partecipa poi al corteo nuziale che sfila per tutto il paese, concludendosi con la cena di nozze, cui gli “invitati”, cioè tutto il paese interviene portandosi da casa propria le sedie e il cibo.