Nel territorio di Sermide e Felonica, in provincia di Mantova, c’è un ortaggio a rischio d’estinzione dopo una storia secolare, la Cipolla di Sermide, che fin dal medioevo è stata presente sulle tavole delle famiglie più povere, guadagnandosi un posto su quelle dei nobili in epoca rinascimentale perché ritenuta un potente afrodisiaco.
Nella zona del mantovano questa varietà di ortaggio viene ancora oggi coltivato in quantità limitate, soprattutto nei terreni vicini al fiume Po, particolarmente fertili ed adatti a questa coltivazione; quelli più sabbiosi producono una cipolla dolce mentre quelli argillosi una più pungente.
Cipolla di Sermide, prodotto a rischio d’estinzione
La Cipolla di Sermide, seminata in autunno e raccolta a inizio estate, è di colore giallo paglierino, con bulbo di forma globosa, con un diametro di 50-80 mm. e un peso pari a 120-150 grammi; è composta per la maggior parte di acqua ed è ricca di vitamine B e C, di ferro, zolfo, fosforo, calcio, potassio e sodio, con solo 26 calorie per 100 grammi di prodotto.
Una delle sue peculiarità è di non poter essere conservata per un periodo superiore ai tre mesi, caratteristica che ha influenzato le scelte dei coltivatori verso la coltivazione di altre varietà ibride di più lunga conservazione, finendo per fare della Cipolla di Sermide un prodotto a rischio d’estinzione.
Oggi, invece, la cipolla è apprezzata soprattutto per le sue caratteristiche nutrizionali e fitoterapeutiche, infatti ha proprietà diuretiche, depurative e regolatrici dell’intestino; aiuta a mantenere l’elasticità delle arterie, protegge il fegato e previene i disturbi della prostata.
La cipolla è anche indicata per i diabetici, poiché mantiene basso il livello di glucosio nel sangue, oltre a trovare largo impiego anche nei rimedi tradizionali, ad esempio, per alleviare i dolori di punture d’insetto e geloni oppure, grattugiata, contro l’acne.
Cipolla di Sermide: quattro le varietà coltivate
Oltre alla Paglierina, si producono le cipolle Dorata, Maggiolina e Borettana. Nel territorio della bassa mantovana, la Cipolla di Sermide è l’ingrediente principale di una preparazione tradizionale contadina, il “tirot”, una focaccia che un tempo veniva, appunto, tirata nella teglia, e che era composta per la metà di cipolla, impastata con strutto e farina, che rappresentava la base dell’alimentazione di chi lavorava nei campi; viene inoltre utilizzata per la preparazione di sughi e torte salate, ma è ottima anche al forno.
Non tutti sanno, però, che la cipolla, da tempo immemorabile, viene utilizzata anche per scrutare l’avvenire: la crommiomanzia è infatti la divinazione per mezzo delle cipolle, per chiedere protezione dai demoni e dalle malattie, o per conoscere con anticipo il clima e le condizioni metereologiche dell’anno nuovo, oppure come oracolo d’amore, incidendovi il nome dell’amato: se poi la cipolla germoglia, il sentimento è ricambiato.
Al suo prodotti tipico, Sermide ha anche dedicato un museo, presso l’Agriturismo Corte Gardinala, dove vengono conservate le ultime sementi della preziosa dorata di Sermide, voluto dal Consorzio agrituristico mantovano che si è anche assunto il compito di reintrodurre questa coltura ormai scomparsa.