Posta sui versanti di una collina della Sicilia centrale, ad un’altitudine di circa 460 metri sul livello del mare, Milena, 3500 abitanti in provincia di Caltanissetta, il paese delle “robbe”, è unica nel suo genere.
Le “robbe” sono la parte antica del paese formato non da un nucleo abitato, bensì da tanti agglomerati di case che formano piccoli villaggi, le Robbe appunto, separati l’uno dall’altro da qualche centinaio di metri, immerse nel verde dei mandorleti e degli uliveti, spesso circondati da coltivazioni di fichidindia.
Milena, le sue robbe e le sue colline
Il paesaggio intorno a Milena è interamente collinare dalle cui vette è possibile godere panorami bellissimi quali la riserva di Monte Conca, la Valle del Platani sino a scorgere il mare e, nelle giornate terse, sino all’Etna.
La località è ricca di zone naturalistiche, archeologiche, culturali e urbanistiche; dalle circa sessanta robbe alle chiese, dall’Antiquarium al museo della civiltà contadina.
Nel suo territorio ricade la Riserva naturale del monte Conca, modellato in superficie e nel sottosuolo dall’azione dell’acqua, che “scioglie” le rocce gessose che affiorano nel territorio, riservando continue sorprese paesaggistiche agli escursionisti ed ai turisti.
La nascita del borgo è giovane, una novantina d’anni; il suo nome originario, Milocca, è di derivazione araba e significa “ciliegio”; venne mutato in Milena nel ’33 in onore della regina Milena del Montenegro, suocera di re Vittorio Emanuele III.
Più ancora che nel centro cittadino, l’anima di Milena è tra le sue Robbe, nelle stradine e nelle case; alcune sono semidiroccate ed abbandonate, bianche di gesso, addossate le une alle altre, dove aleggia ancora l’odore del fieno e delle stalle, ma la maggior parte sono state recuperate ed abitate.
Milena non è ancora una meta turistica, ma lo diventerà, perché il visitatore può trovare qui le condizioni ideali per ritemprare lo spirito, in un ambiente caratterizzato dalla dolcezza del paesaggio, dalla mitezza del clima, da angoli naturali di intatto fascino e dalla semplicità, dall’ospitalità e dalla grande umanità della gente; un luogo che aveva già affascinato Pirandello e Sciascia.
Nei dintorni sono presenti i resti di una fortificazione romana o araba; una vasta area di interesse archeologico ed un insediamento preistorico costituito da un villaggio neolitico ai piedi della Serra, da un insediamento sulla sommità e da tre tombe, testimoni delle influenze e della penetrazione micenea nella Valle del Platani.
Milena; l’agricoltura in attesa del turismo
L’economia locale, in attesa dell’auspicato sviluppo turistico, ha i suoi punti di forza nella produzione di prodotti agricoli come il vino, l’olio, il grano, le mandorle, fave e pomodori.
Diverse le feste religiose che vengono organizzate, a testimoniare le devozione della popolazione locale, come la Festa del patrono San Giuseppe, quella di Sant’Antonio Abate e la Processione del Venerdì Santo.
Ma anche iniziative che si richiamano alle tradizioni, come il carnevale, durante il quale si tiene la sagra de “li purpetta cu lu sucu”, polpette al sugo condite con pane grattugiato, formaggio e aromi tra cui un particolare tipo di mentuccia detta “sambriglia”, accompagnate dalla degustazione gratuita di altri prodotti tipici locali tra cui il pane “scanatu” condito con olio e formaggio e il buon vino locale.
Oppure, in estate, la “Sagra della “mbriulata”, un piatto tipico locale che anticamente le massaie preparavano come pasto unico per i familiari che si recavano per l’intera giornata a lavorare nei campi, ancora oggi preparato con gli stessi ingredienti.