Con una sky area composta da 220 km di piste da sci e 82 impianti di risalita, Bormio è a pieno titolo una delle regine dello sci dell’intero arco alpino, meta di meta di migliaia di sportivi italiani ed europei.
Non di sola neve, però, si può gloriare questa splendida stazione turistica; anche nelle altre stagioni la sua bellezza ne fa meta di tanti, in quanto è il centro più importante del Parco Nazionale dello Stelvio, del quale ospita la direzione, ed anche grazie alle tre zone termali del paese.
Bormio, la Magna Terra
Arrivando a Bormio dalla statale 38 che la collega al capoluogo Sondrio ed al lago di Como, la conca si apre uscendo da una lunga galleria mostrando i suoi prati verdissimi sotto il sole, contornata da altissime montagne in gran parte coperte di pini, abeti, cembri, segnati dalle evidenti strisce di prati che scendono sui fianchi.
La città, di circa quattromila abitanti, è al centro di un incrocio di strade; oltre quella che conduce a sud verso Lecco e il lago di Como, c’è quella della Valfurva, che conduce al passo Gavia e quindi a Ponte di Legno; a nord c’è la strada del passo dello Stelvio che, attraversato il valico, conduce verso la val Venosta e Merano mentre ad ovest si prosegue verso Livigno, oltre il passo del Foscagno.
La storia di Bormio è antica quanto la presenza umana in Valtellina; in epoca medioevale la cittadina entrò con tutta la vallata nella sfera d’influenza dei Visconti di Milano, fissando nella “Magna Charta delle libertà bormiesi” i principi e privilegi che governavano la vita cittadina ed i rapporti feudali; si creò così quella che venne definita la “Magnifica Terra” o “Magna Terra di Bormio et honorate valli” che ben definiva questo territorio, nella sua bellezza ed orgoglioso della sua autonomia.
Le stradine del suo centro storico hanno mantenuto un’impronta medioevale, con numerosi edifici antichi, portoni chiodati, antiche inferriate alle finestre in ferro battuto, fregi e stemmi gentilizie delle varie casate nobiliari, frequenti grandi affreschi di natura religiosa, alcuni molto antichi, sulle facciate dei palazzi.
La cinquecentesca chiesa di Santa Barbara, alcuni palazzi nobiliari come Casa Minonzio, Casa Anzi, Casa Sassella, Casa Pedranzini ed altre ancora come Palazzo De’ Simoni, sede municipale, chiamato “il Castello”, sono solo alcuni degli elementi architettonici di maggior rilievo; alla fine della via Roma, la strada dello shopping, si giunge in piazza Cavour, dove spiccano il “Kuèrk”, la Torre delle Ore e la Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio.
Il caratteristico Kuèrk
Il Kuèrk è una caratteristica tettoia trecentesca ad anfiteatro sotto la quale veniva amministrata la giustizia nel periodo estivo, alla sua sinistra si nota il basamento della “berlina” dove i condannati venivano issati per scontare le pene più lievi.
La chiesa collegiale, che risale al IX secolo, anche se fu distrutta prima dai Grigioni poi dagli Spagnoli nel ‘600, e ristrutturata mantenendo le sue linee essenziali, contiene all’interno pregevoli opere d’arte di scultura e intaglio in legno, un maestoso organo seicentesco ed altri interessanti reperti artistici delle diverse epoche.
Notevole anche la trecentesca chiesetta del Sassello, o della Pazienza, caratterizzata dai numerosi affreschi all’interno, come trecentesca è anche la chiesa del Santissimo Crocifisso, dedicata a Sant’Antonio Abate con la facciata a capanna, entrambe oltre il torrente Frodolfo rispetto al centro storico.
I Bagni Nuovi e i Bagni Vecchi
Ma Bormio è anche città delle Terme; particolarmente suggestivo è il Grand Hotel Bagni Nuovi, immerso nel verde dei boschi del Parco Nazionale dello Stelvio, che fin da metà ottocento ha ospitato la nuova borghesia europea e regnanti da tutto il mondo venuti in Alta Valtellina per le cure termali con le acque che sgorgano dalle nove sorgenti che sgorgano dal monte Reit, trasformato oggi in un resort cinque stelle e centro benessere di incomparabile bellezza, con piscine, vasche idromassaggio, aperto anche in inverno con la neve che copre i prati e le montagne mentre ci si può rilassare nelle acque calde delle vasche.
Ancora più suggestivo lo stabilimento dei Bagni Vecchi, con percorsi termali di acqua calda e fredda scavati nelle rocce della montagna; una stazione termale nota per le sue proprietà terapeutiche fin dall’epoca dell’Impero romano.
Nei dintorni della cittadina, nelle vallate, nel Parco Nazionale dello Stelvio, vi sono un migliaio di chilometri di sentieri ben tracciati e segnalati, presi d’assalto da chi ama passeggiare nella natura, dagli appassionati di trekking, di mountain bike, ma anche dai fungaioli che nelle stagioni appropriate si disperdono numerosissimi nei boschi in cerca di porcini e finferli, gli stessi che poi si possono gustare nei ristoranti e trattorie della cittadina valtellinese, assieme a piatti e prodotti tipici della valle, come i pizzoccheri, la bresaola, la polenta taragna, gli sciatt, i formaggi bitto, casera, scimudin e tante altre specialità, oltre agli ottimi vini nebbiolo dei terrazzamenti.