Facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore Hôtellerie e Turismo per affrontare il futuro con dignità, ottimismo, soddisfazione e serenità,. Quali sono le aspettative degli studenti e quali le esigenze delle aziende? Quale l’approccio al mondo del lavoro da parte delle giovani generazioni? Cosa pensano gli studenti del tempo libero a disposizione dopo il tempo lavorato? Che giudizio danno al percorso formativo dopo 3, 4, 5 anni di frequentazione scolastica?

Professioni emergenti e prospettive. Credits Andrea Di Bella
Sono alcuni temi toccati da un sondaggio lanciato dall’Istituto Colombatto e somministrato attraverso questionari agli studenti delle terze, quarte e quinte classi.
Si registrano, dalle risposte dei circa 500 studenti sottoposti al sondaggio, segnali chiari e ben decisi: migliore bilanciamento tra tempo lavorato e tempo libero; formazione continua per crescere professionalmente; possibilità di approfondire la conoscenza delle lingue straniere.
Per discutere e dibattere sui risultati, si è svolto presso l’Istituto Colombatto un interessante, partecipato e coinvolgente Convegno, – “Sliding Doors: scegliere il Lavoro per dare senso al Futuro” – sul quale hanno ragionato Federalberghi Torino, Fiavet Piemonte e Confesercenti Torino, un sociologo, una Program Manager della Fondazione San Paolo, una Event Manager, una Designer del Prodotto e Comunicazione, un rappresentante dell’Assessorato comunale alla Cultura, Istruzione e Tempo libero.
Durante il Convegno, è stato siglato l’accordo tra I.P.S. Colombatto e Federalberghi Torino per la nascita di un Osservatorio Permanente che faciliti l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore.
COSA CHIEDONO I GIOVANI AL MONDO DEL LAVORO: I dati del sondaggio
Le esperienze di impiego maturate dagli studenti che hanno partecipato al sondaggio riguardano prevalentemente il lavoro di stage (93,8%). Riguardo le mansioni svolte è interessante notare come la maggioranza degli studenti reputi che le imprese abbiano valorizzato le competenze scolastiche “molto” nel 22,5% dei casi e “abbastanza” per oltre il 58% dei rispondenti. Durante l’esperienza lavorativa, gli studenti hanno rilevato maggiormente utili, nell’ordine: le materie le materie tecnico-pratiche e di indirizzo (accoglienza, sala, pasticceria e cucina); le lingue straniere (per chi ha avuto modo di praticarle); la comunicazione e le scienze degli alimenti. Per quanto riguarda le lingue straniere, oltre il 60% degli studenti ha dichiarato di non avere avuto occasione di praticarle a sufficienza. A questo proposito va tenuto conto che, da parte delle giovani risorse, c’è invece una forte aspettativa di crescita una volta entrate permanentemente nel mondo del lavoro, visto che oltre il 62% dichiara di aspettarsi che l’impiego nel settore possa accrescere proprio questo genere di competenze.
All’interno degli staff di lavoro in cui sono stati inseriti, per lo più composti da persone tra i 20 e i 40 anni di età, gli studenti dichiarano di avere avuto modo di operare e collaborare meglio con i colleghi più giovani, nella fascia 20-30 anni, anche se in alcuni casi rilevano situazioni di competitività “malsana”. Intervistati sull’intenzione di restare nel settore una volta terminati gli studi, il 68,7% ha risposto affermativamente. Chi, invece, dichiara di volerne uscire, lo fa per gli orari di lavoro ritenuti scomodi e il poco tempo libero da vivere con la famiglia o lasciato alla pratica di attività personali. Il dato impone dunque alle imprese una riflessione sulla ripartizione dei turni di lavoro.
Un’altra criticità rilevata dal sondaggio è legata agli spazi in cui viene alloggiato il personale e alla qualità dei pasti ad esso riservati, entrambi al di sotto delle aspettative. Tra i suggerimenti alle imprese per migliorare l’offerta lavorativa destinata ai giovani in ingresso, gli intervistati puntano inoltre l’attenzione sulla natura dei compiti affidati – che dovrebbero essere “maggiormente in linea con gli studi effettuati” -; sull’allineamento degli stipendi al resto dei comparti; sull’offerta di formazione continua, attraverso corsi di approfondimento e specializzazione che contribuiscano a migliorare le competenze.

La firma dell’Osservatorio Permanente. Credits Andrea Di Bella
LA NASCITA DELL’OSSERVATORIO PERMANENTE
Il Convegno è stato anche occasione per dare ufficialmente vita a un Osservatorio Permanente che faciliti l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore. A siglare l’accordo tra I.P.S. Colombatto e Federalberghi Torino per la nascita di questa finestra sul mondo dei giovani in ingresso nel settore, la Dirigente scolastica Silvia Viscomi e il Presidente Federalberghi Torino, Fabio Borio.
“La firma del Protocollo d’Intesa per un Osservatorio Permanente tra l’Istituto Alberghiero Colombatto e Federalberghi – spiega la Dirigente scolastica – segna l’inizio di una collaborazione prestigiosa che avrà una forte eco negli anni a venire. Ancora una volta il Colombatto, con la passione e l’impegno che lo contraddistinguono, è orgoglioso di essere testimone e pioniere di una svolta verso un più agevole inserimento dei giovani nel mondo del lavoro”.
“La nascita di un Osservatorio Permanente per il monitoraggio delle esperienze degli allievi durante il percorso formativo – sottolinea Borio – è un passo avanti significativo nel dialogo tra mondo imprenditoriale e mondo della formazione perché consente di apportare quei correttivi fondamentali per agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Siamo quindi felici e onorati di sottoscrivere con il Colombatto, ente formativo riconosciuto nel territorio, questo protocollo d’intesa che siamo certi darà risultati importanti”.
IL PARERE DEI RELATORI
“Il turismo è un comparto in crescita e che continuerà a crescere per molto tempo. Ha però bisogno di nuove idee e i giovani sono dunque i benvenuti. È anche un settore che consente di lavorare in proprio, permettendo alle nuove risorse di trasformarsi in imprenditori e rimettendo così in moto l’ascensore sociale”, ha ricordato Giancarlo Banchieri, Presidente Confesercenti Torino.
“Affinché i giovani possano avere chiaro il percorso lavorativo da intraprendere in questo settore, che offre molti sbocchi, sarebbe utile che la scuola orientasse gli studenti anche con prove attitudinali che li guidino nella giusta scelta dello stage, in modo da comprendere quale possa essere l’esperienza più affine alle singole inclinazioni”, ha affermato Carlo Buffa di Perrero, Fiavet Piemonte.
“Probabilmente sarebbe utile in questo senso la presenza di alcune aziende di riferimento durante gli Open Days scolastici, in modo che i ragazzi possano conoscere dalla diretta voce degli operatori del comparto le opportunità lavorative che il mondo del lavoro, in evoluzione continua, potrebbe offrire loro in quel momento specifico”, ha ribadito Lorenza Patriarca, Consigliera Cultura, Istruzione, Tempo Libero e Gioventù, Comune di Torino”.

Allegra Alacevich nel suo intervento. Credits Andrea Di Bella
Allegra Alacevich, Program Manager Obiettivo Cultura, Fondazione Compagnia di San Paolo, interviene sul “Turismo nelle strategie tra passato e futuro, tracciando una mappatura delle professioni culturali tangenti”. “Oggi – spiega Allegra Alacevich –, chi si occupa di ospitalità turistica può infatti trovare occasioni di impiego anche nel settore culturale, sempre più strettamente connesso al turismo. Tra le professioni emergenti e trasversali ci sono, ad esempio, il Project Manager culturale, il manager della cultura e il progettista culturale. Lo spettro delle competenze fondamentali e complementari emerse per le diverse figure professionali è molto ampio, sempre più multi-settore, e spazia dalle competenze di tipo tecnico, legate alla digitalizzazione, alla comunicazione, alla gestione amministrativa, organizzativa ed economica e al fundraising”.
“La necessità di specializzazione verticale e continua è dunque imprescindibile nel nuovo mercato del lavoro, perché nutre di stimoli il cervello e, accrescendo la sicurezza dei giovani in ingresso, favorisce la passione per quanto fanno e, di conseguenza, la creatività, rendendo ogni risorsa unica e preziosa”, suggerisce Chiara Dal Ben, Event Manager.

La relatrice Chiara Dal Ben, compiaciuta al convegno. Credits Andrea Di Bella
Imprescindibile a questo punto un riferimento alla necessità di sviluppare competenze che favoriscano la sostenibilità sociale e ambientale del turismo, tema sui cui insistono gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. “La sostenibilità, quella vera, è uno strumento di coesione sociale, che forse può sembrare utopico, ma che è invece indispensabile”, sottolinea Vittoria Martinolich, Designer Prodotto e Comunicazione, specializzata in progetti di economia circolare finalizzati alla rigenerazione e alla limitazione degli sprechi.
L’espressione dei talenti e il ruolo sociale del lavoro
Il sociologo Roberto Cardaci, infine, ha concluso i lavori della giornata, soffermandosi, con convinzione, sul ruolo della scuola e del mondo del lavoro. “Se davvero si vuole investire sui giovani come futuro della società e del Paese – afferma il sociologo – , il tema ragazzi-scuola-lavoro, va affrontato a livello sistemico, considerando che se i giovani saranno i protagonisti di domani, occorre metterli in condizione di esprimere talenti, capacità e voglia di mettersi in gioco. Dunque, la scuola deve potenziare il proprio ruolo pedagogico-educativo formativo, e offrire strumenti di analisi affinché i ragazzi possano scegliere con maggiore consapevolezza il lavoro futuro, mentre il mondo imprenditoriale deve recepire talenti, capacità, creatività, tenendo conto che la percezione del lavoro è cambiata rispetto all’era fordista e che oggi la qualità della vita ha per i giovani la stessa importanza di poter fare un lavoro che li realizzi, ovviamente con stipendi adeguati, che garantiscano la dignità e la serenità della persona“.