Si è svolta qualche giorno fa a Ferrara presso l’Istituto Vergani Navarra, la sesta edizione di Agrichef; l’iniziativa, ideata da Turismo Verde, presieduta in Emilia-Romagna da Massimo Bottura, è un evento che si svolge in tutte le regioni, dedicata altre ricette contadine.
L’evento che coinvolge tutte le regioni italiane nasce per esaltare il cuoco dell’agriturismo, figura che mette in connessione le competenze del produttore agricolo, la cultura contadina che tramanda le ricette tradizionali attraverso la riscoperta e la rivisitazione delle stesse.
Nella città estense Agrichef Emilia-Romagna cquest’anno ha messo ai fornelli 5 cuochi contadini emiliano romagnoli supportati dagli studenti del Vergani Navarra per dare un “tocco” di innovazione nella ricetta.
Alla competizione hanno partecipato l’agriturismo Le Casette (Castelvetro di Modena), l’agriturismo Dal Maggi (Modigliana), l’agriturismo Corte dell’Abbadessa (San Lazzaro di Savena, Bologna), l’agriturismo San Paolo (Castelfranco Emilia, Modena) e l’agriturismo La Lepre Bianca (Cento, Ferrara).
Il giudizio delle due giurie, una tecnica ed una popolare, ha premiato i “tortelli con farina di castagne ripieni di patate e scalogno al ragù bianco di coniglio, pioppini e tartufo”, prpsti dall’Agrichef Federico Mei dell’Agriturismo Corte dell’Abbadessa di San Lazzaro di Savena.
Federico Mei si confronterà a marzo all’Istituto Amerigo Vespucci di Roma dove verrà decretato il miglior Agrichef del 2025.

Massimo Bottura
“Vorremmo, una volta usciti da scuola, che questi ragazzi fossero inseriti anche nelle aziende agrituristiche italiane, ha affermato lo chef pluristellato Massimo Bottura, Presidente di Turismo Verde Emilia-Romagna, li invitiamo a lavorare con noi per capire la profonda relazione che esiste nelle nostre cucine con la stagionalità dei prodotti agricoli. Lo chef di un agriturismo dev’essere, infatti, in perfetta sintonia con ciò che produce e con il territorio, accogliendo la tradizione rurale e magari rivisitandola in maniera innovativa e originale, Credo che la semplicità delle ricette, la “povertà” degli ingredienti e la capacità di raccontare i territori sia il valore aggiunto degli agriturismi, un patrimonio che va promosso e valorizzato”.
Quest’anno il tema è il “piatto della circolarità” e in generale la salvaguardia dello spreco, con un utilizzo delle materie prime “consapevole”. Turismo verde, infatti, sta sensibilizzando le proprie imprese agrituristiche nell’adottare contenitori (non doggy bag ma una agribag) per promuovere tra gli ospiti l’opportunità di portare a casa cibo e vino rimasto in tavola.
Quanto costa lo spreco alimentare
Ogni anno nel mondo – ricordano Turismo Verde e la Spesa in Campagna di Cia – lo spreco alimentare tocca quasi 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, il 33% della produzione alimentare globale. Le famiglie italiane ne gettano via circa 5 milioni, per lo più frutta, verdura, pane e latticini (dati Osservatorio Waste Watcher 2024). Nel frattempo, si stima che nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà quota 9,7 miliardi di persone, con una richiesta del 60% in più di cibo, mentre soffrono la fama già più di 700mila persone.