La forza delle radici, la tenacia della passione, l’orizzonte del volo: in un solo istante un sorso di Amaro Don Carlo racchiude le tre direttrici temporali lungo le quali deve svilupparsi una storia per diventare unica. Passato, presente e futuro, infatti, come tre anelli concentrici, sono il fulcro della personalità di Amaro Don Carlo.
Tutto parte da una tradizione di famiglia legata al nonno di Carlo Gargiulo che, insieme alla moglie Angela Caliendo, seleziona e propone con entusiasmo e professionalità prodotti di qualità nell’Enoteca Gargiulo fondata nel 1966 dal padre Vito a Eboli in via San Berardino e che dal 1989 si trova nell’attuale sede di Viale Amendola.
La storia familiare
Tanti gli studi, i test e gli esperimenti che Angela Caliendo fa avendo come obiettivo la creazione di un amaro artigianale dalla spiccata personalità destinato però inizialmente a una produzione personale. E’ il 1994 quando Angela ottiene una prima formula che si compone di mallo di noce (60%) e di un mix di erbe e spezie selezionate.
Profondamente legato alla ricorrenza del 24 giugno, festa di San Giovanni Battista, il tenero mallo di noce raccolto in questo periodo viene lasciato macerare per 40 giorni con l’alcol e tutti gli altri ingredienti; trascorso questo tempo di riposo, Amaro Don Carlo raggiunge i 30 gradi alcolici e si delinea il suo tipico profilo olfattivo e gustativo.
Tuttavia Amaro Don Carlo non è il risultato di una semplice addizione di materie prime ma è il frutto di tutto ciò che non è tangibile come l’amore e la profonda dedizione oltre agli sforzi, ai sacrifici e agli investimenti personali che Angela e Carlo hanno compiuto nel tempo per far sì che questo arrivasse alla forma attuale e diventasse un progetto che guarda al futuro.
Caratteristiche organolettiche
Amaro Don Carlo è un amaro amabile ed elegante che esce fuori dagli schemi pur mantenendo la tradizione. Di colore nero, dal profumo intenso di noci e spezie e dal gusto aromatico può essere gustato liscio o con ghiaccio. Le sue potenzialità emergono al meglio quando viene consumato a -20°C.
La sua versatilità permette l’utilizzo non solo come raffinato fine pasto ma anche come liquore da meditazione e prezioso alleato in mixology e in cucina per la preparazione di cocktail e aperitivi, dolci, dessert e piatti salati.
Etichette
Nel corso del tempo le etichette hanno subìto una evoluzione pur conservando un sapore vintage. Dalla prima, una foto d’epoca in bianco e nero, emerge con forza il senso di convivialità e di famiglia, di un liquore alle erbe da gustare in compagnia di familiari e amici. In seguito si sono succedute tre tipologie, ognuna delle quali incentrata su un disegno di un mezzo di trasporto, la Macchina a Vapore, la Bicicletta e la Mongolfiera.
Grazie al contributo del grafico Mario Cavallaro e dell’illustratrice Valentina Grilli si è giunti all’etichetta attuale che racchiude tutti e tre questi elementi visivi rappresentando così in modo completo l’anima e la filosofia di Amaro Don Carlo: la Macchina a Vapore è il passato di Carmelina e Vito, genitori di Carlo Gargiulo e fondatori dell’Enoteca, la Bicicletta è il presente di Carlo e Angela, prosecutori dell’attività di famiglia, la Mongolfiera è il futuro di Antonio e Rosario, figli di Carlo e Angela ai quali viene fatto l’augurio di spiccare il volo seguendo il percorso che desiderano, qualunque esso sia, purché vissuto con passione. Lo sfondo giallo, oltre a ben armonizzarsi con le varie componenti grafiche, rende Amaro Don Carlo ben visibile sullo scaffale mentre i richiami in oro impreziosiscono il tutto.
Questa nuova etichetta è stata lanciata contemporaneamente all’introduzione di un cambiamento nella formula, ovvero a un abbassamento del livello di zucchero per consentire una ulteriore valorizzazione delle potenzialità di profumo e gusto.