C’è un lato, per così dire, “buono” del vino. Buono nel senso di sostenibile. Buono inteso come giusto, come pulito, prodotto in armonia con la natura e con la terra. Un lato che non sempre viene messo in evidenza, impallato troppo spesso da esibizioni di wine pairing, degustazioni alla cieca e operazioni di marketing.
Il vino porta il suo lato buono a Slow Wine Fair
Ma dal 23 al 25 febbraio a BolognaFiere la natura benigna del vino tornerà protagonista nell’edizione 2025 di Slow Wine Fair, la kermesse organizzata sotto la direzione artistica di Slow Food nata dal connubio fra la trentennale esperienza della Fiera del capoluogo petroniano nel mondo del biologico e lo storico impegno dell’associazione fondata da Carlo Petrini sui temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale. Per tre giorni, vignaioli e vigneron, appassionati e operatori del settore – buyer, ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi, sommelier – si ritrovano a BolognaFiere per parlare di vino buono, pulito e giusto, come recita il Manifesto Slow Food.
Grande novità la partnership con Sana Food
La novità assoluta di questa edizione 2025 sarà lo svolgimento in contemporanea con Sana Food, il nuovo concept dedicato alla sana alimentazione fuori casa, con i suoi 10mila visitatori del settore Food & Beverage, che andrà a occupare il Padiglione 18. Operatori e visitatori possono così godere di un’esperienza di visita ancora più ricca e altamente qualitativa, accedendo a entrambi gli eventi con un unico titolo d’ingresso.

Oltre mille etichette di vino italiane ed estere presenti
Occhi puntati sulla sostenibilità del vino
Dopo aver affrontato, nell’edizione 2024, il tema della salute del suolo, grazie alla quale ogni vino è in grado di esprimersi al meglio, per la sua quarta edizione Slow Wine Fair diventerà nuovamente terreno di confronto, innescando un dibattito sul tema della sostenibilità del vino a 360 gradi, e portando ad esempio innovazioni che produttori, consorzi e operatori del settore stanno sviluppando per far evolvere il proprio approccio alla produzione vinicola, riducendo ulteriormente il proprio impatto sull’ambiente, con conseguenti investimenti e ritorni economici. Un mondo in divenire, in cui non esistono risposte univoche, ma soluzioni che vengono sperimentate e alleanze fruttuose che possono fare la differenza.
Circa mille cantine da tutta Italia e dall’estero
Circa mille cantine espositrici dall’Italia e dall’estero distribuite in isole espositive in base al Paese e alla regione italiana di appartenenza, occuperanno i Padiglioni 15 e 20. I vignaioli e i vignerons che saranno presenti alla Slow Wine Fair sono accomunati dal fatto di aver sottoscritto, e di mettere in pratica, il decalogo del Manifesto per il vino buono, pulito e giusto, impegnandosi a preservare l’ambiente e le sue risorse, a rispettare il paesaggio e il terroir di provenienza del vino, a valorizzare la comunità agricola di cui è espressione e a sostenere la biodiversità.
Tornano gli amari e la sezione mixology
Ma nemmeno quest’anno mancherà l’area dedicata agli spirits, pensata per coinvolgere il mondo della mixology e che sarà suddivisa in sezioni tematiche, tra cui quella dedicata agli amari, che ruota intorno alla quinta edizione della Fiera dell’Amaro d’Italia, organizzata in collaborazione con Amaroteca e con ANADI – Associazione Nazionale Amaro d’Italia.
Due debutti assoluti: il caffè e il sidro

Immancabile la sezione dedicata alla mixology
Inoltre per la prima volta, approderà a Slow Wine Fair uno spazio dedicato alla Slow Food Coffee Coalition e al mondo del caffè. A presidiarlo e introdurre i visitatori in questo mondo saranno coltivatori, torrefattori ed esperti che forniranno informazioni preziose sugli strumenti principali per approcciarsi all’assaggio in modo consapevole, per riconoscere, apprezzare e imparare a scegliere un caffè di qualità.
Last but not least altra novità dell’edizione 2025 sarà la presenza di produttori di sidro. Ottenuta dalla fermentazione del succo di mele pressate, questa bevanda ha una storia antica e affascinante e radici profonde nelle culture europee, dove è stato a lungo popolare. Slow Wine Fair è il contesto in cui interrogarsi su quale sia il ruolo che attualmente il sidro sta guadagnando in Italia e nel panorama mondiale, e per assaggiare numerosi prodotti.
Tante masterclass e un folto cartellone off
Anche a Slow Wine Fair 2025 si riconfermano le degustazioni guidate rivolte agli appassionati o ai professionisti del settore. Le masterclass porteranno i partecipanti a esplorare l’ampio panorama vitivinicolo italiano e internazionale e mostreranno quali siano le componenti che contribuiscono a rendere un vino buono, pulito e giusto. Completerà infine il cartellone un programma di appuntamenti off che in contemporanea a Slow Wine Fair si svolgeranno nei locali di Bologna e dintorni.
La prima volta del prestigioso Barawards
E da ultimo i premi: per la prima volta, Slow Wine Fair sarà sponsor ufficiale del prestigioso Barawards, in particolare del “Premio Slow Wine Fair Locale Green dell’Anno”. Giunto alla decima edizione, Barawards punta a valorizzare l’eccellenza dell’ospitalità Made in Italy nei bar, nei ristoranti e negli hotel italiani. La lista dei candidati sarà votata da un panel composto da esperti riconosciuti dell’ospitalità in Italia: bartender, baristi, chef, pasticceri, manager, consulenti ed esperti di comunicazione attenti a cogliere i segnali di novità e le dimostrazioni di eccellenza nell’ospitalità.
I premi Slow Food
Torna invece a Slow Wine Fair il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, assegnato da appassionati e professionisti del

Un viaggio tra gli amari top d’Italia e d’Europa
settore, e primo spinoff dei Milano Wine Week Awards, che celebrano le migliori selezioni vinicole del mondo della ristorazione e del retail. Agli oltre cento premi assegnati dalla giuria di esperti di Milano Wine Week si affiancheranno 39 nuovi riconoscimenti – attribuiti attraverso una giuria di professionisti e dal pubblico di appassionati – che premieranno in particolare la cultura del bere bene e del vino buono pulito e giusto, per rafforzare il legame tra i locali che incentrano le proprie selezioni su vini di questo tipo e i winelovers.
Le tredici categorie premiate da Slow Food
Il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow sarà conferito a tredici diverse categorie, mentre ventiquattro riconoscimenti saranno attribuiti a quei ristoranti ed enoteche che vantano una selezione particolarmente forte su otto terroir scelti: Barbaresco, Brunello, Castelli di Jesi, Oltrepò Pavese, Borgogna – Côte de Nuits, Rheingau, Georgia, e Savoia.
Le più belle selezioni di vino e di amari
Verrà dato spazio anche ad alcune categorie tematiche, che rendono protagonisti i vitigni, le certificazioni, o l’idea stessa di vino buono, pulito e giusto, come la migliore selezione di vini provenienti da vitigni autoctoni “minori”, la migliore selezione di vini certificati da uve biologiche e/o biodinamiche, la migliore selezione di vini con un buon rapporto qualità/prezzo, la migliore selezione di vini italiani buoni, puliti e giusti all’estero e per la prima volta e carte che si distinguono per la migliore selezione degli amari.
Quanto costa partecipare

Per chi vuole riempirsi lo stomaco ampia scelta di street food
Il costo d’ingresso per gli appassionati, solo per il 23 febbraio, è di 39 euro a persona, con riduzione a 29 euro per gli associati Slow Food e Fisar e per gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, mentre gli operatori del settore enologico potranno contare su una tariffa giornaliera di 20 euro o su pacchetti da due e tre giorni al costo rispettivamente di 30 e 40 euro. Infine gli addetti al mondo della ristorazione e i pubblici esercenti delle Osterie d’Italia, dell’Alleanza Slow Food o affiliati Ascom potranno entrare pagando 15 euro.