Dall’alto della sua collina sulla Valle dell’Era, lungo la direttrice che da Volterra conduce a Pisa, Pèccioli è un paese che presenta una topografia medioevale, caratterizzato da vie strette e vicoletti ripidi tipici dei borghi medievali, chiamati chiassi, con al centro la chiesa in stile romanico pisano e la relativa piazza.
Pillole di storia
Il territorio di Pèccioli risulta abitato fin dal Neolitico e dal 1° millennio a.C. si registrano testimonianze di popolazioni etrusche: le pendici delle colline del territorio comunale erano luoghi di sepoltura, mentre ad Ortaglia, a circa 4 km a est dal borgo, è la presente un sito di tipo insediativo. Pochissimi invece i ritrovamenti del periodo romano. In pianura sono state individuate tracce della centuriazione augustea, ben visibili dall’alto,
Con la caduta dell’Impero romano si aprono scenari condizionati dalle guerre e dall’arrivo dei popoli dal nord Europa che pian piano conquistano i centri più importanti.
In epoca medievale Pèccioli divenne sede di un castello, posseduto dalla Casata degli Obertenghi e successivamente ceduto al vescovo di Volterra e da questi ceduto a Pisa, che, tra alterne vicende, ne mantenne il controllo fino ai primi anni del 1400 quando passò sotto il dominio dei Medici di Firenze. Solo nel XVII secolo ebbe inizio per il borgo pisano un periodo di pace e stabilità politica che si protrasse fino all’avvento dei duchi di Lorena, i quali avviarono i primi lavori di bonifica del territorio. La storia successiva è quella legata al periodo della presenza francese ed la successiva restaurazione, al Risorgimento, all’unità d’Italia, seguendo le sorti del resto del Paese.
Il borgo dei quattro Giganti
In quest’angolo della Toscana, Pèccioli, premiato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione per la conservazione del paesaggio, l’ospitalità e la valorizzazione del patrimonio culturale, è noto per avere quattro giganti di nove metriche fanno la guardia e vigilano sulla serenità dei suoi cinquemila abitanti.
Si tratta di quattro installazioni imponenti che fuoriescono dal terreno, alte dai cinque ai nove metri; sculture a forma umanache sembra stiano lì, vigili a proteggere il piccolo borgo.
Ideate e costruite nel 2011da Gianluca Salvadori di Naturaliter srl, il loro nome sarebbe “Presenze”, ma tutti le chiamano Giganti di Pèccioli.
Le statue sono state erette nei pressi di una discarica con un impianto di smaltimento e generatore di energia, perché simboleggiano proprio la rinascita e la rigenerazione.
Salvadori è un artigiano conosciuto in tutto il mondo, capace di creare progetti da esterno di ogni genere per strutture museali che sorgono ovunque e Pèccioli ha l’onore di ospitare quattro sue statue.
I quattro Giganti di Pèccioli
I primi due Giganti sono installati nel Triangolo Verde di Legoli, proprio dove si trova la discarica, trasformando così un luogo che dovrebbe far pensare a qualcosa di poco piacevole in una icona di rinascita.
La terza scultura si trova invece nell’Anfiteatro di Fonte Mazzola, mentre l’ultima installazione è stata posizionata sopra il tetto dell’incubatore di imprese che accoglie i turisti e, anche in questo caso, intende trasmettere un messaggio di rinascita.
Per visitarle si deve compilare un apposito modulo di registrazione; la terza domenica di ogni mese, attorno alle installazioni viene organizzata una speciale caccia al tesoro dedicata ai bambini.
Una piccola capitale dell’arte contemporanea
Il borgo di Pèccioli è oramai meta di numerosi turisti italiani, ma anche provenienti dall’estero; nonostante sia vicino a città artistiche ben più note come Firenze, Siena o Pisa, questo Comune è stato definito come “la piccola capitale dell’arte contemporanea”, poiché dagli anni Novanta è stato considerato come un cantiere a cielo aperto dove sperimentare un rapporto tra arte e progetto urbano. Sono, infatti, numerosi i progetti artistici che si trovano sul territorio, una vera e propria operazione che invita artisti a confrontarsi con luoghi, storie, paesaggi.
L’economia di Pèccioli
L’attività del territorio è prevalentemente agricola, caratterizzata dalla presenza di aziende vinicole o olivicole, nonché di numerose aziende agrituristiche: Anche l’attività turistica è molto forte, con frequentazioni sia da parte di italiani che di stranieri, in prevalenza tedeschi e olandesi, anche grazie appunto alla vicinanza con le città artistiche della Toscana e la buona ricettività del territorio.