Trattoria Taiocchi di Curno (BG), Ristorante & Enoteca Darì di Verona, Ristorante Regina Bistecca di Firenze, Pancrazio Locanda Cilentana di Castellabate (SA), Ostaria Pignatelli di Napoli, Ristorante Taverna del Marchese di San Giorgio La Molara (BN): dalla Lombardia alla Campania, sono questi i 6 nuovi ristoranti che entrano nel 2025 nell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, portando a 115 i locali (di cui 11 all’estero fra Europa, Stati Uniti e Giappone) che fanno parte del sodalizio, fondato nel 1964 per salvaguardare e valorizzare le tante tradizioni e culture gastronomiche italiane, che allora correvano il rischio di perdersi sotto la spinta dell’omologazione del gusto e la moda della cosiddetta cucina internazionale, mentre la cucina tipica delle regioni era, come scrisse il gastronomo Vincenzo Buonassisi, “sconosciuta o negletta”.
A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale, che viene donato a chi degusta il Menu del Buon Ricordo (che ciascun ristoratore crea liberamente per far scoprire i sapori della sua terra e, pur variando con le stagioni, ha sempre inserita la specialità del locale), affinché porti con sé il ricordo di una piacevole esperienza gastronomica.
Le specialità delle new entry, i cambi piatto
Queste le specialità delle 6 new entry: Casoncelli di nonna Alda per la Trattoria Taiocchi di Curno (BG), Risotto all’Amarone della Valpolicella DOCG per il Ristorante & Enoteca Darì di Verona, Bistecca alla fiorentina di Chianina per il Ristorante Regina Bistecca di Firenze, Spaghettone al ragù di fico per Pancrazio Locanda Cilentana di Castellabate (SA), Pasta mista con patate e provola per l’Ostaria Pignatelli di Napoli, Punta di petto di vitella marchigiana su crema di patate per il Ristorante Taverna del Marchese di San Giorgio La Molara (BN).
Dato che lo Statuto del Buon Ricordo prevede che i ristoranti possano cambiare periodicamente la loro specialità, per il 2025 lo hanno fanno in quattro, che quindi avranno anche nuovi piatti. Le nuove proposte sono: Carnaroli “stra”mantecato al Pannerone Lodigiano Carena e pere caramellate dell’Antica Osteria del Cerreto a Abbadia Cerreto (LO), Sabbiosa con la crema al mascarpone dell’Albergo del Sole a Maleo (LO), Gnocchetti di Margherita del Ristorante M’Ama a Praiano (SA), La Carabiniera del Mori Venice Bar a Parigi.
Per conoscere da vicino i Ristoranti del Buon Ricordo e le loro specialità, si può consultare il sito www.buonricordo.it o sfogliare la Guida 2025 appena pubblicata, su cui si trovano anche gli Hotel che hanno al loro interno un ristorante del Buon Ricordo. Ad ogni locale viene dedicata una pagina con in calce un QR Code che riporta al sito del ristorante, in modo che si possono avere tutte le informazioni a portata di click. Intitolata I ristoranti del Buon Ricordo – Per collezionisti di emozioni, è in distribuzione gratuita nei ristoranti associati ed è scaricabile dal sito.
Il Piatto del Buon Ricordo d’Oro alla Famiglia Santini del Ristorante Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio
A partire dal 2023 l’Unione Ristoranti Buon Ricordo attribuisce il Piatto del Buon Ricordo d’Oro a un personaggio che condivide la sua stessa mission di preservare e valorizzare la cucina della tradizione regionale italiana, straordinario patrimonio culturale e materiale che l’associazione ha difeso fin dalla sua nascita.
Il Piatto del Buon Ricordo d’Oro 2024 è stato assegnato alla Famiglia Santini del Ristorante Dal Pescatore di Runate – Canneto sull’Oglio, che ha fatto parte del Buon Ricordo dal 1981 al 1989.
Il Buon Ricordo ha compiuto 60 anni e guarda al futuro
Sono trascorsi più di 60 anni da quell’aprile 1964 quando vide la luce il Buon Ricordo. Sono stati decenni di grandissimi successi, pochissime delusioni e tanto lavoro nelle ristoranti associati.
“Tante cose sono cambiate nella ristorazione italiana, tutti quanti ci siamo trovati ad adattarci alle nuove esigenze dei nostri clienti – dice il Presidente Cesare Carbone – Quello che arrivava in tavola 60 anni fa non sarebbe più proponibile, quello che invece, per noi, è rimasto identico è il rispetto per la cucina della tradizione. Questo rimane il nostro credo, prodotti del territorio, lavorati senza stravolgerli assicurando la salubrità dei nostri piatti.”
“Chiudendo il 2024 si sono chiusi i festeggiamenti per i nostri primi 60 anni – aggiunge il Segretario Generale Operativo Luciano Spigaroli – e si riparte guardando al futuro con grande ottimismo. Lavoreremo ancora da squadra, l’amicizia tra gli associati rimarrà il segreto del nostro successo.”