Storia di Dolomiti Superski
Mezzo secolo: una storia che ha cambiato la geografia della montagna. Il 15 novembre 2024 a Milano il Consorzio Dolomiti Superski ha celebrato il cinquantenario della sua fondazione ricordando i sei imprenditori che firmando un documento davanti a un notaio di Cortina d’Ampezzo in quella stessa data di cinquant’anni fa hanno dato il via a una storia di successo che non ha uguali.
Dolomiti Superski è uno skipass che dà accesso a 450 impianti di risalita in 15 comprensori sciistici con impianti di risalita di nuova generazione e 1.200 chilometri di piste perfettamente innevate e preparate per tutta la stagione invernale.
E’ una destinazione in cui sperimentare il piacere dello sci ai livelli più alti, da sciatore esperto o principiante, al cospetto dell’incomparabile scenario naturale delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’UNESCO, le montagne più belle del mondo avvolte in una bianca coltre di neve.
Dai pionieri al presidente Andy Varallo
Sono stati ricordati con gratitudine gli storici pionieri che furono a capo del Consorzio, tra cui gli scomparsi Gianni Marzola e Erich Kostner, nominato nel 1996 Cavaliere del Lavoro dal Presidente Scalfaro per il suo contributo all’industria turistica e alberghiera e in particolare per il suo lungo impegno nello sviluppo del turismo sostenibile in montagna.
Andy Varallo, attuale presidente del Consorzio, ha sottolineato l’idea fondante e tuttora valida che sta alla base del Consorzio: l’interesse comune degli impiantisti coincide con quello dei singoli. Questa regola inclusiva risolve l’apparente contraddizione tra l’essere padroni in casa propria e orientare gli sforzi per un obiettivo comune: piccolo il mio, grande il nostro.
E Dolomiti Superski è diventato da tempo il Consorzio sciistico più grande al mondo, né in Europa sulle Alpi, né negli Stati Uniti ci sono realizzazioni di questa dimensione.
Naturalmente l’incontro non è stato solo un amarcord del passato, anche se le foto in bianco e nero dei vecchi impianti, delle vecchie piste e finanche dei vecchi sciatori ha fatto toccare con mano quanta evoluzione c’è stata in questo mezzo secolo dal punto di vista della tecnologia, della sicurezza, del rispetto per l’ambiente e certamente anche della fruizione della vacanza.
I risultati conseguiti
La stagione invernale intanto si è allungata, non accorciata, nonostante il cambiamento climatico in atto, gestito grazie all’innevamento programmato che ha comportato e comporta ingenti investimenti in tecnologia.
Si produce molta più neve a parità di condizioni, oltre ad aver dimezzato negli ultimi 25 anni il consumo di energia.
Oggi si può già produrre neve, con “ingredienti” elementari, e cioè soltanto acqua e aria, a una temperatura di 1,5 gradi sotto lo zero con le nuove “lance”, mentre i vecchi “cannoni” a turbina lavoravano a -8 gradi.
Da novembre a fine febbraio gli impianti sulle Dolomiti lavorano soltanto 130-150 ore per la produzione di neve, che assicura sciate perfette su oltre il 90% delle piste fino alla chiusura della stagione, posizionata di solito all’inizio del mese di aprile con 130 giorni ininterrotti di esercizio.
Non va dimenticato il duro lavoro dei gatti delle nevi che ogni notte battono le piste: anch’essi richiedono investimenti importanti, oltre a professionalità elevata da parte degli operatori. E parlando ancora di investimenti, il volume totale per la sostituzione e l’ammodernamento degli impianti si aggira sui 100 milioni di euro all’anno.
Anche in questa stagione 2024-25 gli impiantisti hanno sostituito 9 impianti in 9 valli per migliorare, rendere più sicuri e più sostenibili i percorsi di risalita.
Dolomiti Superski per la sostenibilità
La sostenibilità da molti anni è diventata un tema centrale per tutti gli operatori del Consorzio: significa protezione dei valori del territorio per le generazioni future. Utilizzo consapevole dell’acqua, produzione di energia verde, biodiversità su pascoli e prati sono tutte prassi in vigore da anni nelle vallate dolomitiche per evitare lo spopolamento della montagna e presidiare il territorio da dissesti idrogeologici, frane e incendi.
Un progetto non nuovo, ma promosso ancor di più quest’anno è la tessera ricaricabile My Dolomiti Card acquistabile e ricaricabile sul web, che riduce lo spreco delle tessere skipass monouso, tra l’altro le code agli uffici e offrendo anche uno sconto.
Nuovissimo invece è il progetto, per ora in fase di pilota, per spostare lo skipass su smartphone anziché su tessera: il sogno di sostituire in questo modo 4 milioni di tessere significherebbe risparmiare 10 tonnellate di plastica all’anno.
La cura, l’attenzione e la sostenibilità creano le condizioni per la prosperità dell’indotto in tutto il comprensorio del Consorzio, che si situa a cavallo tra Trentino, Alto Adige e la montagna veneta del bellunese.
In tutto l’arco alpino, tra Italia ed estero, il turismo di montagna e il suo indotto danno lavoro e sostentamento a milioni di persone e forniscono anche, con le imposte locali pagate, un tesoro che i Comuni possono investire nel migliorare i servizi pubblici e sociali.
Vallate povere e destinate allo spopolamento e all’emigrazione grazie a questo sforzo collettivo e coerente durato 50 anni si sono trasformate nei territori più ricchi d’Italia, sede tra l’altro di imprese del settore che trainano l’export italiano in tutto il mondo. Un esempio per tutti, un solo nome è quello dell’azienda Leitner di Vipiteno leader nella costruzione di impianti di risalita con presenza nei cinque continenti.
Agevolazioni per i giovani
Le sfide del futuro oggi nel mondo dello sci invernale sono molteplici: demografia, nuovi mercati, gestione delle risorse, cambiamenti climatici, sviluppi geopolitici.
Sul tema demografico quest’anno Dolomiti Superski ha lanciato un’iniziativa importante e strutturale.
Oltre a confermare le scale di sconti già sperimentate da tempo, c’è una nuova agevolazione per le famiglie con figli più grandi, che allarga il campo di azione delle sciate con amici e mitiga il pericolo che generazioni di giovani sciatori si allontanino dallo sci. E’ stato esteso infatti a tutti i minorenni, cioè fino al compimento del 18-esimo anno, lo sconto del 30% sull’acquisto degli skipass.
Grandi esperienze di ristorazione
Ma la vera sfida, ha concluso Andy Varallo, è far godere comodamente a tutti della bellezza della montagna, a seconda delle proprie inclinazioni e dei propri gusti. Le vacanze si stanno trasformando in fenomeni esperienziali, da ricordare e raccontare con gioia quando si torna a casa.
A questo proposito la gastronomia in alta quota è da anni un tema di punta, sviluppato e coltivato in molte vallate.
Pioniera è stata la val Badia, che non solo fu la prima a organizzare la Chef’s Cup nell’inverno del 2005, ma inventò anche l’abbinamento di un piatto di grandi chef ai rifugi in quota. Non mancano però in tutti i comprensori né chef stellati come al Suinsom dell’Hotel Tyrol di Selva Val Gardena o alla Stüa di Michil all’Hotel La Perla di Corvara; né malghe stellate come Malga Panna a Moena in val di Fassa; né infine rifugi in alta quota noti per la loro cucina, come il Rifugio Comici in val Gardena aperto nel 1955 proprio da Gianni Marzola, o il Rifugio Burz sopra Arabba; né ambienti raccolti e familiari in fondo valle dove trascorrere una piacevole serata romantica o con amici intorno a tavole ben imbandite con una cucina tradizionale del territorio sapientemente rivisitata.
Info: www.dolomitisuperski.com