Così come il 2023, anche questo 2024 che si avvia alla conclusione è stato un anno che andiamo ad archiviare senza molti rimpianti.
Purtroppo la guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa, non è finita, così come sempre più cruenta è quella in corso in Medio Oriente con sofferenze inimmaginabili per quelle popolazioni. Senza dimenticare i tanti altri conflitti in giro per il mondo, di cui poco si sa e si parla.
Il cambiamento climatico, poi, ha portato ad un livello mai visto prima il lungo elenco di sciagure, morte e disperazione anche qua in Europa, ricordando ciò che è successo in Emilia-Romagna, in Liguria, in Lombardia, in Sicilia ed un po’ in tutt’Italia, così come in Spagna, a Valencia, alla cui popolazione va tutta la nostra solidarietà.
Quello del cambiamento climatico è uno dei fattori che stanno facendo lievitare ancora di più il triste elenco delle diseguaglianze tra i vari strati della popolazione, con le classi disagiate in aumento, sempre più povere e in grande difficoltà, spesso senza risposte adeguate alle necessità sempre più impellenti di quello strato sociale della popolazioni in sofferenza che chiedono solamente pace, serenità e qualcosa in più della mera sopravvivenza.
In questo contesto il ritorno alla presidenza di Donald Trump negli Stati Uniti non è una notizia incoraggiante purtroppo; non è solo l’Europa ad essere in sofferenza, ma l’intero pianeta: il riscaldamento globale incombe e se non verrà ridotto porterà alla catastrofe umanitaria ed economica; la speranza è che le generazioni più giovani e combattive abbiano la forza per ribaltare questa situazione.
Ci e vi auguriamo che il nuovo anno che va ad iniziare, l’anno del Giubileo, porti la pace in Europa e nel mondo intero, salute, lavoro e speranza per un futuro migliore.