Cuneo, capoluogo della ”Provincia granda”, la più estesa del Piemonte, che conta 250 comuni. È una città con la maglia urbana a scacchiera e composta per lo più da edifici del Sei e Settecento.
La provincia è solcata da una ventina di valli che si diramano verso i confini con la Liguria e con la Francia.
La prima, da nord, è la Valle del Po, attraversata dal fiume Po, che dal Monviso scende fino alla pianura torinese. Poi la Val Varaita, tra betulle, castagni, larici e abeti. Seguono la vertiginosa Val Maira e la Val Grana, appartato ricetto alpino dove prospera una comunità provenzale. Poi la Valle della Stura di Demonte, con il Forte di Vinadio e la Valle Gesso, con la cima dell’Argentera.
Un territorio vario, multiforme, a volte aspro, a volte morbido, che invoglia il visitatore in ogni stagione. Il clima è di tipo continentale, con inverni freddi e asciutti, estati fresche sui rilievi e calde nella pianura.
Gli stimoli che portano il visitatore a scoprire questo territorio sono molteplici: “sua maestà” il Barolo, il tartufo bianco d’Alba, i romanzi di Pavese e Fenoglio, la magia degli autunni nebbiosi nelle vigne, la civiltà contadina, la gastronomia…
L’inverno offre comprensori sciistici con ospitalità di alto livello: sulle montagne attorno a Mondovì, Artesina, Garessio 2000, Prato Nevoso; Limone Piemonte in Val Vermenagna; Pontechianale in Val Varaita; Crissolo, ai piedi del Monviso.
E, poi le colline di Langa, tra i fiumi Tànaro e Belbo. Su questi “bric” sono incollate cascine sparse, paesi di pietra, da cui spuntano imponenti castelli. Questa è la zona del Nebbiolo, un vitigno da cui nascono due vini pregiati: Baroloe Barbaresco. Da qui partono diversi itinerari alla scoperta dei tesori enogastronomici di questo territorio: grandi vini, tartufi, nocciole, funghi, formaggi, salumi e cioccolato.
La gente passa per burbera e introversa. Ma è ospitale. Superata un’iniziale diffidenza non è raro che un contadino vi inviti a bere insieme na bôta stôpa (una bottiglia appena stappata), magari accompagnata da una merenda sinóira (spuntino del tardo pomeriggio) a base di pane, salame, toma e acciughe.
L’aristocratica Alba, capoluogo della Bassa Langa, assieme a Barolo, La Morra, Verduno, Novello, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, Grinzane, Verduno, Roddi, Pollenzo, Barbaresco, Neive, Treiso, Monforte, Mango, Dogliani, Cherasco, è uno dei centri più importanti: visitare le cantine, passeggiare nei vigneti, percorrere le strade del gusto, è obbligatorio.
Si prosegue con la Langa Astigiana, in Val Bormida, di radicate tradizioni popolari e di straordinaria gastronomia, dove ambiente, paesaggio, arte, cultura, storia, si intrecciano. Terra di nocciole (la rinomata “tonda gentile”), di vigne (il Moscato Passito di Loazzolo è la Doc più piccola d’Italia; e il Brachetto), di formaggi ( la capra di Roccaverano dà origine alla famosa e tenera Robiola), delle castagne e dei borghi senza tempo.
Si arriva in Alta Langa: qui si respira un’aria insolita, diversa. Si rivive il tempo antico, si incontra gente disposta a chiacchierare. E’ un continuo saliscendi, qui bisogna camminare ai margini delle cascine, di paese in paese, calpestare la polvere, respirare le nebbie.
Questi sono i luoghi raccontati da Beppe Fenoglio nei suoi romanzi. Una serie di borghi dal terso, si scorge il mare. E ancora, le colline del Roero, a nord-ovest di Alba, dove le rocche, profondi canaloni che tagliano le colline di tufo, formano rilievi ora morbidi ora impervi. Qui si producono vini doc come Roero e Arneis e frutta. Bra è la capitale gastronomica del Roero, dal fascino barocco.
Un’interessante scoperta deriva da l’andare per Castelli: Barolo, Grinzane Cavour, Roddi, Serralunga d’Alba, Guarene, Magliano Alfieri, Mango, Borgomale, Govone, Monticello d’Alba, Prunetto, Monesiglio, Benevello, Saliceto, Fossano, Racconigi, Saluzzo, Pollenzo, oggi sede dell’Università del Gusto, conservano strutture da visitare.
E poi l’ospitalità: dal semplice Bed & breakfast, all’Antico Cascinale ristrutturato affacciato sulle vigne, dall’Hotel di Charme al soggiorno nei Castelli: qualsiasi tipo di struttura si scelga si è certi di trovare cortesia e confort.
La ristorazione offre una cucina del territorio che spazia dall’Osteria d’altri tempi, in ambienti rustici e informali, ai ristoranti di grande fascino realizzati in strutture d’epoca. Le specialità gastronomiche del territorio sono dei piccoli tesori: tra i primi tajarin e agnolotti al plin; tra i secondi brasato al Barolo e Bollito misto; tra i dolci tipici il Bunet, la Torta di nocciole e i Torroni. E una serie straordinaria di formaggi Dop.
La provincia di Cuneo non è solo territorio, gastronomia, ambiente, è anche eventi! Una serie di Eventi, Manifestazioni, Mostre, Fiere, Sagre, Feste, si svolge durante l’arco dell’anno. Manifestazioni legate all’enogastronomia, all’artigianato, alla cultura, alla religiosità, alle antiche tradizioni e al folklore, al mondo contadino, al cinema. Cortili, piazze, castelli, cantine, sentieri, diventano scenari spettacolari di rassegne letterarie, concerti, danze, sfilate in costume, degustazioni.
Un forte invito alla scoperta e all’evasione, lontani un po’ dal resto del mondo, in una terra in cui la natura rispecchia ancora il suo animo più vero.
di Emanuela Lisa e Luigi Ghigo