Le Fave dei Morti, sono dei biscotti originari dell’Italia centrale; partiti dall’Umbria, sono oggi molto diffuse un po’ in tutt’Italia, ovunque con qualche variante nella ricetta e anche nel nome, che si trovano quasi esclusivamente nelle settimane a cavallo della ricorrenza omonima.
Sono biscotti a base di mandorle, albumi e zucchero, che ricordano nella forma gli amaretti; un tempo venivano preparati in occasione della ricorrenza dei morti e destinati ai bambini come dono per loro dei cari estinti.
A Trieste e a Venezia, per esempio, sono più piccole e colorate con alchermes o cacao; in Emilia-Romagna, ci mettono anche qualche seme di anice.
In Lombardia ed in Piemonte sono “le ossa di morto”, dette anche “os da mord”, da mordere, ed in Toscana si chiamano anche stinchi di morto.
A base di uova, sugna, semi di anice e finocchio le ossa di morto in Lucania assomigliano quasi a dei taralli dalla forma ad otto, a treccia o a ciambella.
In Sardegna invece sono le “Is pabassinas, preparate in molteplici varianti in tutta la Sardegna, a base di uvetta, chiamata pabassa in sardo, mandorle, noci, glassate e rivestite di confettini, a volte immerse nella saba, si trovano anche a Pasqua e a Natale.
Le ossa dei morti della Sicilia sono dei biscotti duri aromatizzati alla cannella e ai chiodi di garofano mentre In Puglia, nel foggiano, sono immancabili i “cicci cotti”: grano condito con vin cotto, melagrana, cioccolato, noci e a volte fichi secchi.