Nell’entroterra riminese, a pochi chilometri dal mare, si erge su uno sperone di roccia a poco meno di 400 metri slm, Montefiore Conca, uno dei Borghi più belli d’Italia, che conta circa 2300 abitanti.
Il paese, sulle colline dell’Appennino tosco-romagnolo, adiacente alla Valconca, è situato al confine con le Marche e con la Repubblica di San Marino, col suo monte Titano ben visibile ad ovest.
Pillole di storia
Un tempo Montefiore Conca era un importante avamposto dell’importante famiglia Malatesta che qui fecero costruire questa che è una delle più imponenti rocche dell’intera Romagna, che domina dall’alto ancora oggi tutta la zona circostante.
La prima documentazione storica sull’abitato è una bolla papale che risale al 1136; duecento anni più tardi Papa Giovanni XXII cedette Montefiore ai Malatesta, che ressero il potere fino al 1500, dopo di ché passò sotto vari altri potentati fino all’avvento del Regno d’Italia, dopo la II Guerra d’Indipendenza.
Il castello malatestiano
La prima cosa che salta all’occhio salendo verso il colle è il castello malatestiano di Montefiore, uno dei meglio conservati della Romagna e non solo,
Della rocca si nota l’assenza di merlature che sicuramente un tempo cingevano mura e torri, essendo una rocca militare che domina il borgo sottostante come una sentinella medioevale ed offre scorci davvero unici; dalle sue ampie terrazze lo sguardo può abbracciare la costa romagnola da Gabicce a Ravenna da una parte e praticamente l’intero Montefeltro e San Marino dall’altra.
L’imponente rocca risale alla metà del Trecento, ma gli scavi archeologici di una ventina d’anni fa hanno ipotizzato che il complesso esistesse già nell’XI secolo.
Porta Curina, l’unica porta antica di Montefiore, risalente al XIV – XV secolo, riporta, in alto uno stemma papale, superata la quale si trova l’antica chiesa di San Paolo con diverse interessanti opere tra cui la bella pala d’altare del 1485 rappresentante la Madonna con il Bambino in braccio, circondata da alcuni Santi.
Dalla chiesa si segue la strada in salita con una bella e ampia scalinata ricurva che attraversa altre due antiche porte d’accesso ed una piccola torre, oltrepassata la quale c’è l’ingresso alla Rocca.
All’interno molte sale, su più piani, sono state allestite con arredi e oggetti di epoca trecentesca, grazie alla passione ed all’impegno dell’Associazione Culturale Compagnia di Ricerca di Forlì, che ne cura anche la biglietteria, l’accesso e le visite guidate, che iniziano dai piani inferiori dove sono le cucine e la cappella trecentesca dedicata a S. Agata, per poi proseguire verso quelli più alti, i piani nobili, dove si
trovano la grande Sala dell’Imperatore nella quale sono rimasti solo alcune parti di un grande affresco, la Sala del Trono e una ricostruzione della Stanza di Costanza Malatesta d’Este, una bella e colta donna circondata da un mistero; figlia di Malatesta Ungaro e di Violante d’Este, la giovane venne uccisa nel 1378 assieme al suo innamorato Ormanno, un giovane duca alemanno, da un sicario inviato dallo zio Galeotto Malatesta ed i loro corpi non furono mai ritrovati, tanto che, per alimentarne il mito, si dice che i loro spiriti inquieti vaghino ancora nelle sale del maniero.
Un altro piano è dedicato a recenti scoperte geologiche interne che hanno portato alla luce delle antiche strutture della rocca, locali andati perduti nel susseguirsi di modifiche e ristrutturazioni avvenute nel corso del tempo, nel corso delle quali sono stati rinvenuti innumerevoli reperti, spesso ottimamente conservati: boccali, antiche maioliche smaltate, frammenti di vetri, bicchieri e bottiglie di produzione veneta, ma anche monete, attrezzi da lavoro, armi e oggetti preziosi.
Una ripida scala conduce sulla copertura della rocca dove è presente la torre campanaria, e da cui si gode di un panorama incredibile a 360 gradi. La fortezza cadde in disuso e lasciata all’incuria e all’oblio dall’inizio del XVII secolo fino agli anni ‘50 del ‘900, quando iniziarono i lavori di recupero.
Il borgo
Montefiore Conca è un borgo piccolissimo, sicuramente di origine medievale, con poche case che si addossano al castello sviluppandosi su un unico vicolo a semicerchio chiuso dalle mura.
Quasi tutti gli edifici hanno però subito rifacimenti e ristrutturazioni dopo il passaggio della II guerra mondiale, che nei pressi aveva la Linea Gotica, tanto da averne modificato l’aspetto e la tipicità medioevale che caratterizza altri borghi italiani; in pratica il paese è costituito da una piazza e da una strada in discesa affiancata da edifici colorati, dove la presenza di auto e di traffico è ridotta al minimo, grazie anche ad un grande parcheggio realizzato alla base del paese.
Percorrendo la via principale è possibile osservare alcuni scorci laterali con caratteristici sottopassaggi tra le case e piccoli cortili interni. Lungo questa strada si trova la chiesina dell’Ospedale, un piccolo edificio religioso che risale al 1461, all’interno della quale si possono osservare interessanti opere d’arte, come un crocefisso ligneo e parte di una serie di affreschi di scuola umbro-marchigiana del ‘400 che sicuramente un tempo adornavano tutto l’interno della chiesa. Da visitare c’è anche il Teatro Comunale, un’autentica bomboniera risalente all’ottocento.
Eventi e prodotti tipici
Considerando anche la vicinanza alla costa romagnola, che in estate richiama milioni di vacanzieri, Montefiore Conca è diventata nel tempo grazie alla sua posizione un punto di riferimento per i turisti che si spingono nell’entroterra della Romagna.
Nel corso dell’anno si tengono diversi eventi, come il “Rocca di Luna Festival” nel primo week-end del plenilunio di Luglio; la Festa del MangiarSano in ottobre, con mostra mercato di ortaggi e frutti antichi e prodotti a km 0; la Sagra della Castagna tutte le domeniche di ottobre, la Processione del Venerdì Santo a Pasqua ed il Presepe vivente in abiti d’epoca in dicembre.
Montefiore Conca ha tra i suoi prodotti più caratteristici i formaggi, le castagne, cosa inconsueta per la bassa altitudine del luogo, oltre all’olio prodotto dai tanti oliveti che circondano la collina, che forniscono un prodotto robusto e dal gusto ben definito.
Nei ristoranti, trattorie, osterie ed agriturismi del borgo e dei dintorni la cucina servita è quella tipica romagnola, con i piatti tipici della tradizione accompagnati dall’immancabile piadina e dai vini di questa splendida terra.