La Tortionata di Lodi è il dolce più caratteristico di questa parte del territorio della pianura padana lombarda; è una torta di mandorle di antiche origini, presumibilmente del tardo medioevo.
Infatti ha tutte le caratteristiche tipiche dei dolci di quel periodo storico: la forma rotonda, la presenza di mandorle, l’assenza della lievitazione, la morbidezza nonostante sia una torta secca.
All’inizio dell’800 un pasticcere lodigiano, tale Carlo Tacchinardi ed i suoi discendenti, ne perfezionano la ricetta e la commercializzano con successo.
Tortionata di Lodi, il mistero del nome
L’origine del nome è tutt’ora un mistero; pare sia dovuto al “tortijon”, il filo di ferro attorcigliato usato per tagliare la torta, al posto del coltello, che la rompeva inevitabilmente a pezzetti.
Dopo la morte dell’ultimo discendente dei Tacchinardi, che cedette l’attività nel 1955 per sopraggiunti limiti d’età, la tradizione della Tortionata è proseguita nel segno della continuità dai gestori del bar pasticceria che porta ancora il nome dei Tacchinardi, ed un’altra di Lodi Vecchia, ma è diffusa anche nelle altre pasticcerie come “Torta di Lodi“, ma è talmente apprezzata che ha incontrato il favore del pubblico, non solo nella città natale, ma anche nelle provincie circostanti e da qualche tempo anche in alcuni paesi europei, spedita dai pasticceri lodigiani su ordinazione.
La si può trovare anche in molti ristoranti della zona, nel menù dei dolci, come ideale fine pasto anche di pranzi e cene importanti, talvolta ricoperta da crema di mascarpone.
Tortionata di Lodi, gli ingredienti
Gli ingredienti della Tortionata di Lodi sono il burro locale miscelato con farina bianca tipo 0, mandorle pugliesi pelate e pestate e scorza di limone; le dosi sono segreti ben custoditi; di solito la si gusta, imbiancata con una spruzzata di zucchero a velo.
L’impasto viene suddiviso in parti a seconda della grandezza della torta da confezionare e ogni pezzo viene poi battuto a mano nello stampo circolare, segnato in superficie con solchi tradizionali di forchetta e dopo aver fatto riposare l’impasto per 15-20 minuti, si mette a cuocere a 180 °C per circa mezz’ora in un forno ventilato.
Una volta cotta e tolta dallo stampo, il dolce dev’essere riposto in un vassoio circolare e avvolto in un foglio d’alluminio per una migliore conservazione, in quanto mangiata fredda qualche giorno dopo la sua produzione, la Tortionata è ancora più gustosa.
Il sapore di questa torta, dolce e aromatico al tempo stesso, si sposa bene con quasi tutti i tipi di bevande, in particolare con i vini liquorosi tipo moscato o malvasia dolce ma anche spumante, vino secco o passito.