Marretti è tornato. O forse non se ne era mai andato veramente. Il “Pierino” della cucina italiana è così: pensi si sia ritirato a vita privata quando improvvisamente se ne esce fuori con un’altra delle sue.
Marretti Cesare è tornato, e sta aperto tutta l’estate
E così in questa estate 2024 calda come un toro di Falaride Cesare Marretti ha deciso di tenere il suo locale bolognese originario – E’ Cucina Leopardi, in pieno centro – aperto per tutto il mese di agosto. Una mossa studiata in realtà anziché la mattana che potrebbe sembrare a primo acchito, perché Bologna d’estate ormai brulica di turisti, soprattutto stranieri, che una cosa sola vogliono fare, mangiare, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Il menu rinfrescante targato Marretti
Ma come fare con la calura che sembra non volersene andare? Ve l’ho detto, Marretti è tornato, e il suo tocco sul menu si è fatto sentire: una serie di proposte che si contraddistinguono per freschezza e capacità di decongestionare il palato affaticato dall’aria pesante, umida, torrida, stagnante. E la memoria ritorna ai primi incontri con Cesare Marretti, ai suoi accostamenti arditi, alla sua tecnica ineccepibile capace di mettere uno a fianco dell’altro due sapori in apparenza incompatibili.
I sapori nel loft del ceramista
E così nella nuova saletta a fianco del locale – un loft di ceramiche (altra passione dello chef) che in prospettiva dovrebbe diventare un dopoteatro – Marretti sposa con abilità e sapienza carni e pesci che altri chef bistrattano, la freschezza della frutta e della verdura di stagione, salse e riduzioni realizzate in maniera magistrale.
Una cucina pop e colorata ma al tempo stesso di grande raffinatezza
Una cucina indubbiamente pop, colorata, con venature naïf, ma dai connotati certamente raffinati, che non mancherà di stupire piacevolmente, a condizione che si sia disposti a sottoporsi alla tradizionale lotteria culinaria, perché Cesare Marretti non propone mai due volte di fila lo stesso piatto, e a volte quel piatto nemmeno lo ripresenta più in tutta la vita.
Anguria e orata o gamberi e melone?
Saranno pertanto il fato, l’estro dello chef-patron, la disponibilità di mercato, a decidere se potrete godere dello tzatziki di anguria con tartare di orata marinata o del cocktail di gamberi con maionese al melone e carota, panna e zenzero, piatto solo in apparenza dalla natura vintage.
Lo spaghetto tiepido, un fresco omaggio a Marchesi
Potrebbe poi toccarvi la rara delizia dello spettacolare spaghetto tirato al torchio e servito tiepido con pomodoro fresco e gremolada di Parmigiano 36 mesi e limone, un chiaro omaggio a percorsi marchesiani ma con quel tocco marrettiano che li rende inconfondibili, oppure la solidità del roast beef di Scottona lungamente arrostito sul barbecue e servito con una salsa di yogurt e Squacquerone, maionese di zucca e melone fresco, nel quale per equilibrio di sapori si rispecchia la collaborazione con Pietro Leemann, il progenitore del fine dining vegetariano.
Le materie prime? Dalle aziende bio dello chef
Le materie prime – carne, pesce, frutta, verdura, latticini – sono in larghissima parte da produzioni biologiche e provengono perlopiù dalle aziende che lo stesso Marretti possiede sia in Emilia-Romagna che a Cuma, in Campania, e a metà del pasto vi verrà concessa anche la coccola di un asciugamano bagnato con cui stemperare la circolazione.
Il culto della Torta Pistocchi
La conclusione, golosa, è l’immancabile concessione a chi anche col caldo estivo non rinuncia a un dolce di sostanza: la mitica Torta Pistocchi – della cui ricetta Cesare fu tra gli ideatori – abbinata callidamente a una granita di caffè e a una gettata di ottima panna montata.
La formula Marretti rimane immutata
La formula, quella sì, rimane sempre la medesima: a pranzo una scelta tra una dozzina di piatti diversi mentre a cena si può
optare per il menu degustazione omnicomprensivo a 30 euro, una entrée di pesce e contorno di frutta o verdura di stagione, un primo piatto di terra e un secondo di carne con verdure, tris di dolci, pane, acqua e coperto inclusi, da abbinare a una delle belle bottiglie custodite in cantina. Eh sì. Cesare Marretti è tornato. Meno male.