Sono nove i borghi, nove i modi diversi di vivere una terra, una regione, una cultura.
Nove borghi ma un’unica rete
Nove borghi ma un’unica rete, quella delle Comunità Ospitali di Calabria, la nuova esperienza di co-progettazione nata dalla collaborazione fra BAI – Borghi Autentici d’Italia e Regione Calabria con la partecipazione di Legacoop e che coinvolge amministrazioni locali, realtà associative, operatori del comparto turistico, soggetti del terzo settore e cittadini.
Nasce la rete dei borghi ospitali della Calabria
La Rete delle Comunità Ospitali di Calabria rappresenta dunque il frutto di un percorso di co-progettazione e rigenerazione sociale che ha inteso valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del territorio, inventando nuove forme di attrattività, lontane dalle logiche del turismo predatorio.
Non “borghi cartolina” ma comunità attive
Non “borghi cartolina” quelli della rete quindi, ma comunità capaci di trattenere i cittadini residenti e di accogliere quelli temporanei, grazie ad azioni e iniziative che mettono al centro le persone, generando valore e stimolando la crescita economica e sociale del territorio. In pratica, un nuovo modo di vivere il territorio, seguendo una filosofia innovativa di accoglienza.
Un modello di progettualità all’avanguardia
La Rete delle Comunità Ospitali della Calabria rappresenta una progettualità all’avanguardia sul piano nazionale e l’associazione Borghi Autentici d’Italia dimostra ancora una volta di essere un partner autorevole per i piccoli comuni italiani, soprattutto nella creazione di percorsi di rete che puntano alla valorizzazione delle autenticità territoriali e delle loro Comunità, mettendo in correlazione la rigenerazione urbana e la “rigenerazione umana”, luoghi a misura di persona, dove poter sviluppare le proprie competenze in sinergia con le vocazioni naturali, sociali e culturali dei luoghi.
I nove borghi delle Comunità Ospitali di Calabria
Nello specifico, i borghi coinvolti nella rete delle Comunità Ospitali della Calabria sono distribuiti fra le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Si comincia con Melissa, il “borgo cantina” dove il vino diventa vettore di una comunità autentica, per poi proseguire con Gizzeria, il “borgo di Ligea”, luogo ottimale dove costruire un nuovo progetto di vita, Miglierina, il “borgo della luce”, che si distingue per la valorizzazione dell’ambiente locale, per la creatività e per l’accoglienza diffusa, Serrastretta, il “borgo della sedia” celebre per la valorizzazione della filiera del legno e per la qualità artigianale della sua falegnameria, Casali del Manco, il “borgo sano e plurale”, dove si respira l’aria più pulita d’Europa; Laino Castello, il “borgo tra storia e paesaggio” ricco di tracce delle antiche civiltà e percorsi di cultura, San Lorenzo Bellizzi, il “borgo dell’outdoor” famoso per la sua rete di turismo ospitale (e per il suo prosciutto), Canna, il “borgo della musica”, che qui diventa linguaggio universale di una comunità viva, e Roseto Capo Spulico, il “borgo delle (diverse) abilità” in cui l’identità locale viene rielaborata in senso inclusivo.
Un processo di istruttoria lungo un anno
La rete è il frutto di un lungo processo di istruttoria durato per tutto il 2023, istruttoria che ha compreso laboratori, momenti di approfondimento e di contestualizzazione del senso della comunità ospitale, sopralluoghi da parte di esperti del comparto, realizzazione di smart guides, percorsi formativi e informativi concepiti con l’obiettivo di sperimentare un modello di economia ancorata alle esigenze di crescita dei territori come, ad esempio, la “cooperativa di comunità”.
Una rete di comunità ospitali legate da valori comuni
Il risultato è una rete di comunità ospitali accomunate tra loro non solo da un insieme di valori condivisi ma anche dai medesimi strumenti di sviluppo. Un modello innovativo, dunque, ma dalle radici affondate nella tradizione e dal cuore antico, di concepire una comunità come luogo dove vivere – per un tempo che può essere breve oppure lunghissimo – un’esperienza autentica.
Borghi dove vivere il territorio in maniera nuova
E dove al tempo stesso sentirsi parte di un modo di vivere il territorio, di fruire di spazi comuni, che ancora oggi ribadisce le proprie ragioni di essere.