Un’altra Venezia
di Leonardo Felician
Anche nelle stagioni più affollate, c’è un’altra Venezia da scoprire, più tranquilla e più autentica, fuori dall’incessanti itinerari del traffico turistico internazionale. E’ la Venezia degli angoli più periferici, dove abitano i veneziani e le case non sono ancora trasformate in B&B, dove ci sono ancora negozietti e osterie di quartiere, che non hanno ancora ceduto il passo ai negozi di souvenir.
L’isola di Sant’Elena, comodamente raggiungibile con due linee di vaporetto dalla stazione o da riva degli Schiavoni, ma collegata anche a piedi con una bella passeggiata che passa davanti all’Arsenale e ai giardini della Biennale, è sicuramente il prototipo di questa Venezia per così dire minore, ma gradevolissima per chi rifugge dal caos e dalla folla.Questa zona era campagna ed è stata edificata tutta tra gli anni ’20 e 30 del secolo scorso: l’assetto urbano presenta perciò una notevole unità architettonica ed è molto diverso dal centro storico, ma conserva un suo fascino retrò.
La tranquillità è totale, fatta eccezione per le domeniche calcistiche, perché a Sant’Elena si trova da sempre lo stadio di calcio dove gioca la squadra locale di serie B. Qui a due minuti a piedi dall’attracco del vaporetto si trova l’Indigo Venice Sant’Elena, di categoria quattro stelle.
In origine era un convento di suore, poi trasformato in scuola, poi aperto come hotel nel 2003 con il marchio Best Western; dal 2019 si fregia del marchio Indigo che fa parte del brand di hotellerie internazionale IHG.
L’albergo diretto da Marco Costa conta 75 camere su tre piani, di cui 4 suite, ed è contornato sul retro su un bel giardino privato con alberi di alto fusto, sul quale si affacciano alcune camere al piano terra e dove si trova anche la sala Pompeiana, aperta in estate, usata sia per piccoli meeting, manifestazioni e incontri, sia come estensione dello spazio per le prime colazioni e per il ristorante Savòr (“sapore”, in veneto), agli ordini di Michele Lanza.
D’inverno il ristorante e bar d’autore aperto per colazione, pranzi veloci, ricche cene e naturalmente per aperitivi e cocktail dopo cena anche per gli ospiti esterni, si trova in quella che era la chiesetta del convento e oggi è la lounge che si apre subito a ridosso del banco della reception, uno spazio ampio e allegro dove assaggiare l’autentica cucina italiana dello chef Gino Garofalo, originario del casertano ma trapiantato sul litorale veneto, che va dagli antipasti ai dessert.
Tra questi ultimi, val la pena di provare il tiramisù al caffè, ma anche il millefoglie, il cheesecake gluten-free alle fragole, la tagliata di frutta di stagione o i sorbetti.
Ben fornita la carta dei vini, con grandi cantine da tutta Italia e un gradevole uvaggio a base di chardonnay della cantina umbra Conte della Vipera a 12 gradi e mezzo.
Hotel Indigo Sant’Elena Calle Buccari 10, Venezia – Tel. 041 2717811 – info@indigovenice.com