Come si chiama il tartufo a Savigno di Valsamoggia, che del prezioso tubero è la capitale indiscussa? Ma naturalmente si chiama Tartófla, il grande Festival Internazionale del Tartufo Bianco Pregiato che, nel quadro del cartellone metropolitano di Tartufesta, quest’anno celebrerà la propria 40esima edizione nei weekend dal 28 al 29 ottobre e dal 4 al 5, dall’11 al 12 e dal 18 al 19 novembre 2023, con un’apertura straordinaria il 1° novembre per festeggiare il ponte di Ognissanti.
Il tartufo a Savigno compie 40 anni
Un menu con tante novità e una ricetta speciale che dopo anni di studio è pronta ad essere condivisa con i visitatori e diventerà il simbolo di questa e delle prossime edizioni di Tartófla; un ristorante allestito a festa che accoglierà i tanti appassionati di tartufo in eleganti tavoli tondi; un bosco in piazza; un paese – Savigno – pronto a festeggiare uno dei prodotti più preziosi del territorio: il tartufo bianco.
Nove giornate al profumo di tartufo
Saranno nove giornate all’insegna del gusto ma anche della scoperta del territorio in cui accanto al programma food si può scegliere tra le tante offerte del programma off che comprendono passeggiate nella tartufaia di Savigno per celebrare la pratica della cerca e della cavatura riconosciuta anche dall’Unesco, percorsi dedicati all’arte e ritrovare i mercatini tanto amati.
Un Festival che diventa Terra Viva
Tartófla Savigno 2023, il Festival Internazionale del Tartufo Bianco quest’anno sarà Terra Viva. Terra Viva come terreno vitale necessario alla nascita del tartufo, con il suo equilibrio ecosistemico unico e come territorio che accoglie persone da tutto il mondo per assaporare insieme questi sapori speciali.
Un uovo per festeggiare i primi 40 anni
Oltre a soffiare sulle candeline – succederà domenica 29 ottobre alle ore 10 in Piazza in occasione del taglio del nastro ufficiale dell’edizione 2023 – i 40 anni si regalano una ricetta speciale: l’uovo 4.0 che dopo innumerevoli prove è finalmente pronto ad essere servito a chi sarà curioso di assaggiare la ricetta celebrativa, un cremoso a base di uovo dal cuore morbido al gusto di tartufo racchiuso in una sfera croccante che ricorda tanto una pralina che però non ha nulla di dolce.
Tutto ruota attorno al tartufo
Perché tutto, nei giorni del Festival, gira intorno al tartufo, un preziosissimo prodotto della terra che è diventato un vero volano per tutto il territorio.
Al punto che ormai, a Valsamoggia ma in particolare a Savigno, non si parla più della “stagione del tartufo” – che in Emilia-Romagna si apre ufficialmente a metà settembre – ma piuttosto di “Tartufo 365” (cioè tutto l’anno) che dal marzuolo primaverile, passando per l’estate dello scorzone, continua con la stagione fredda in cui il bianco diventa principe.
Oltre 150 espositori
Al di fuori del ristorante della Proloco, la festa pervaderà l’intero paese di Savigno: per le strade si trovano complessivamente oltre 150 espositori, tanti provenienti anche da fuori regione, compresi i banchi del tradizionale mercatino delle arti e dell’ingegno e non mancano le iniziative dedicate degli oltre venti commercianti e delle altrettante associazioni.
I ristoranti e i mercatini
Oltre ai ristoranti che offriranno ai tanti visitatori ottime ricette a base di tartufo e prodotti locali, a partire da quello della Proloco che anche quest’anno sarà ospitato nella grande tensostruttura all’ingresso del paese, il ricco programma, che si snoderà su quattro fine settimana, riproporrà, lungo le vie del centro storico, la mostra mercato del Tartufo con espositori locali e nazionali, gli stand gastronomici, il cibo di strada, i percorsi di degustazione nei ristoranti e negli agriturismi locali, i ricchi banchi delle botteghe storiche, i produttori agricoli, il mercatino del vecchio, dell’antico, dell’hobbismo, dell’arte, dell’ingegno e delle Cose Buone.
Il super-ristorante della proloco
Nello specifico in Piazzale Bonifica troverà posto, come sempre gestito dalla Proloco, il Ristorante Tartófla 2023, dove i volontari accoglieranno i visitatori con un percorso culinario ricercato e innovativo che attinge sapori e profumi dalla tradizione della cucina emiliana.
Botteghe addobbate a festa
Per le vie del paese invece trattorie, ristoranti e botteghe, sinonimo di eccellenza durante tutto l’anno, commercianti, ristoratori e artigiani del centro storico di Savigno si vestiranno a festa e i loro locali ricchi di colori, di profumi e di sapori rappresentano essi stessi un’imperdibile esperienza.
Lo street food
Associazioni ed esercenti gestiranno i tanti punti cibo, informali e veloci dislocati in tutta l’area della Festa, pronti a elargire crescentine, tigelle, fritti, borlenghi, polente, caldarroste e tanto altro potranno essere consumati in appositi spazi allestiti con tavoli.
Le nonne del centro sociale
Immancabili anche le “nonne” del centro sociale che accoglieranno gli avventori con un menù della tradizione cucinato dalle loro mani sapienti, mentre i volontari della Parrocchia apriranno, invece, le porte della canonica della Chiesa di San Matteo dove prepareranno piatti prelibati al profumo di tartufo.
Il cartellone off
Accanto al gusto, è pronto al via anche il programma off, che prevede una mostra delle opere di Federico Ferrari al teatro Frabboni (inaugurazione sabato 28 ottobre ore 11), serate musicali, passeggiate ed esperienze alla scoperta del territorio.
Le dimostrazioni della ricerca del tartufo
Ampio spazio alla valorizzazione della pratica tradizionale della “Cerca e cavatura del Tartufo”, patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, che porterà gli interessati a esplorare i boschi dei dintorni in compagnia di cani e tartufai alla ricerca del prezioso fungo ipogeo (partenza alle ore 15 di tutti i giorni del festival con prenotazione obbligatoria al 339 7976998).