C’è un borgo nel cuore dell’Umbria che si appresta a diventare selvaggio, ma nel senso buono, legato ai sapori e ai profumi della selvaggina cacciata in maniera responsabile e sostenibile.
Il Borgo Selvaggio della cacciagione sostenibile
E’ Borgo Santa Cecilia che presenta Il Borgo Selvaggio, un’immersione fisica e sensoriale nei sapori del bosco. Parte a settembre il nuovo format ideato da Borgo Santa Cecilia e les Collectionneurs, tre appuntamenti per vivere a 360 gradi la cucina selvaggia del borgo in una scenografia wild e indimenticabile.
Le meraviglie dell’antico Borgo
Un antico Borgo immerso nei boschi ristrutturato e trasformato in un vero Resort, a due passi dal Santuario di Santa Cecilia e vicino all’incantevole città di Gubbio. Un luogo unico in Umbria, immerso in una tenuta faunistico-venatoria di 320 ettari, 200 di bosco e 120 coltivabili, dove assaporare i profumi e i sapori della natura grazie alla cucina autentica e ricercata del ristorante.
Valorizzare la selvaggina del territorio
Gli eventi, nati dalla collaborazione tra Borgo Santa Cecilia e gli chef di les Collectionneurs, puntano alla valorizzazione della selvaggina e dell’allevamento brado e avranno come protagonisti i boschi della Tenuta insieme alle quattro mani dello chef resident del Borgo Alessio Pierini e dei tre chef che lo accompagneranno negli appuntamenti, per l’occasione nella veste di veri domatori di fuoco.
Una comunità di grandi chef
L’idea nasce dallo spirito che anima la community di les Collectionneurs, di cui Borgo Santa Cecilia fa parte, che vede nella collaborazione tra le diverse realtà un suo punto di forza.
Una location di grande suggestione
Il tutto avrà luogo in un contesto ricco di suggestione, il territorio nel quale sorge Il Borgo Santa Cecilia, una tenuta di oltre 300 ettari, habitat ideale per cinghiali, caprioli, cervi, lepri, starne, fagiani, beccacce e pernici. Il Borgo Selvaggio è quindi un’immersione nella cultura gastronomica wild e nella natura lussureggiante di questo angolo di Umbria grazie all’allestimento dei pranzi direttamente all’interno dei boschi che circondano la struttura.
Le eccellenze della tradizione norcina
Gli ospiti avranno modo di assaggiare i prodotti del borgo, vere eccellenze della tradizione norcina e della famiglia Onorato e, dopo un’affascinante passeggiata nella vegetazione, saranno accolti tra gli alberi per un pranzo d’eccezione.
Pranzi a quattro mani nel bosco
Qui, intorno a un’unica tavolata conviviale, si degusteranno i piatti selvaggi realizzati a 4 mani dagli chef les Collectionneurs, cucinati direttamente in loco solo con fuoco vivo, in quegli stessi luoghi dai quali provengono la maggior parte delle materie prime che li compongono, immersi in una sinestesia di suoni, luci e odori nella natura più selvaggia.
Gli chef ospiti dei tre appuntamenti
Si parte mercoledì 20 settembre con il pranzo nel bosco in compagnia di Sara Scarsella e Matteo Compagnucci del Sintesi di Ariccia, una Stella Michelin, per poi proseguire mercoledì 25 ottobre quando il guest chef sarà Roberto Allocca del Marennà di Feudi San Gregorio per poi concludersi mercoledì 22 novembre con un doppio appuntamento, a pranzo e a cena, assieme a Daniele Usai, chef stellato de Il Tino di Fiumicino.
Il Borgo e Umbria Selvatica
L’iniziativa nasce nel contesto di Umbria Selvatica, la rete costituita inizialmente da 18 imprese tra aziende agricole, di trasformazione e dedite alla ristorazione che coprono l’intero territorio regionale umbro, nata per favorire la corretta gestione delle carni di selvaggina, dalla raccolta delle carcasse sul territorio, alla loro lavorazione fino alla trasformazione e distribuzione tramite una filiera certificata e garantita che possa finalmente trasformare un problema, come quello della sovrabbondanza di ungulati, in una risorsa e in un volano di sviluppo per imprese e territorio.