I Capunet sono una preparazione gastronomica tipica del territorio agricolo piemontese, realizzati in genere quando si avanza carne o salumi dopo i pasti abbondanti in occasione delle festività.
Ci sono due tipi di Capunet: quelli di Alba consistono in fiori di zucca riempiti con carne lessata o arrostita, salame cotto, prezzemolo, aglio, uova e parmigiano e poi fritti nel burro, ed è un tipico piatto invernale.
Quelli del biellese e di Vercelli, che contengono anche riso lessato e anziché nel fiore di zucca sono avvolti in foglie di verza appena scottate.
Capunet, la preparazione
La loro preparazione prevede la macinatura delle carni arrosto e del salame cotto avanzato cotto; s’imbeve il pane raffermo nel latte; si fanno bollire le foglie della verza in abbondante acqua salata, in modo che possano diventare morbide e piegarsi senza rompersi eliminando, dopo averle scolate, le eventuali coste centrali se sono molto spesse e grosse.
In una terrina, va poi sbattuto un uovo con un pizzico di sale, unendovi la carne tritata con il salame cotto, lo spicchio d’aglio sminuzzato, il formaggio, il pane e il prezzemolo, con sale e pepe.
Parte dell’impasto verrà posato alla base di ogni foglia, che verrà quindi arrotolata piegandone le estremità, stando attenti a non romperla, completando la preparazione con la legatura con uno spago per alimenti.
Sistemati i Capunet su una teglia imburrata, vanno spolverati di pangrattato, parmigiano o pecorino, sale e pepe, qualche cucchiaio d’olio d’oliva e coperti da un foglio d’alluminio e infornati per circa mezz’ora a 180°.
Se necessario, è bene aggiungere brodo caldo durante la cottura; si tratta di una pietanza che va mangiata calda.