Si avvicina a grandi passi l’appuntamento più importante per l’enologia mondiale, quello con il Vinitaly di Verona, in programma quest’anno dal 2 al 5 Aprile nei padiglioni della fiera scaligera, con l’anteprima di “Vinitaly and The City”, il fuorisalone che coinvolgerà il centro storico della città dal 31 marzo al 3 aprile.
Tra le migliaia di aziende vitivinicole coinvolte, da sole o attraverso i propri consorzi, quelle italiane sono senz’altro le più numerose e agguerrite, pronte a presentare le novità da lanciare sui mercati di tutto il mondo; dal Veneto e dal Friuli alcune delle tante novità.
Consorzio di Tutela del Chiaretto di Bardolino
Un esempio è quello delle bollicine rosa del Chiaré Rosé, innovativo Chiaretto di Bardolino Spumante nato da un’inedita collaborazione tra alcuni dei maggiori produttori del lago di Garda coordinati dal Consorzio di Tutela del Chiaretto di Bardolino, debutteranno in esclusiva a Vinitaly and The City, il fuorisalone di Vinitaly che coinvolgerà il centro storico della città di Verona dal 31 marzo al 3 aprile.
Lo Spumante Chiaré Rosé vestirà un’etichetta floreale che descrive appieno la leggerezza e la freschezza di questo extra dry metodo Martinotti, ottenuto da sole uve rosse pregiate di corvina veronese e rondinella, coltivate sulla riviera gardesana e vinificate in rosa. Lo Spumante si propone come un protagonista della prossima estate e sarà in vendita all’interno di insegne accuratamente selezionate del Nord e del Centro Italia, per il momento nelle province di Firenze, Pisa, Siena, Lucca, Pistoia, Arezzo, Torino e Savona, per poi espandersi ad altri territori.
Cantine di Verona
Dopo l’Amarone della Valpolicella Riserva Docg, il Valpolicella Doc e il Passito Doc, una nuova referenza del gruppo veronese viene ad arricchire la linea dedicata all’alta ristorazione: il Custoza Superiore doc Brolo dei Giusti.
Questo vino, nato dopo la fusione nel 2021 di Cantina Valpantena, Cantina Colli Morenici e Cantina di Custoza, si compone di cinque varietà di uve – cortese, garganega, friulano, Incrocio Manzoni e chardonnay – coltivate in cinque ettari di terreno, tutti compresi nella frazione di Custoza, nel comune di Sommacampagna e nel cuore della denominazione veronese. I vigneti per la sua produzione sono stati attentamente selezionati seguendo precisi parametri agronomici, la vendemmia viene fatta solamente a mano scegliendo le uve migliori. Un vino che è la piena espressione del territorio del Custoza e delle colline moreniche che si affacciano sul lago di Garda, un vino senza dubbio longevo, dal chiaro potenziale d’invecchiamento. Dopo la raccolta delle uve, seguono la pressatura soffice, la criomacerazione e una lenta fermentazione a temperatura controllata. L’affinamento avviene sui lieviti in tini di acciaio e, successivamente, in botte di rovere francese, per riposare infine almeno sei mesi in bottiglia.
Di colore giallo paglierino con intensi riflessi dorati, il Custoza Superiore Doc Brolo dei Giusti al naso presenta note minerali e fruttate, sentori di limone maturo e candito, di nocciola e burro. Al palato è fresco e dalla consistenza avvolgente, con un finale lungo, intenso e persistente. Un calice che accompagna perfettamente primi piatti gustosi e saporiti, come un fumetto di pesce, o delle crudité, pesce di mare e di lago e crostacei. Si abbina perfettamente anche a carni bianche in umido e verdure.
Brolo dei Giusti comprende vini prodotti solo nelle migliori annate. Le bottiglie sono serigrafate, anziché etichettate, per poter rimanere integre nel lungo affinamento che il vino può affrontare. I tappi utilizzati, di nuova concezione, sono ottenuti da materie prime sostenibili, rinnovabili e vegetali, e sono adatti a lunghi periodi di invecchiamento.
Il Giusto evocato dal nome e rappresentato in etichetta è un omaggio alla figura dell’agricoltore che, alla fine di una giornata di lavoro, siede sulla marogna a contemplare il suo operato, immerso nella geometria delle vigne e nella bellezza della natura fuori e dentro il Brolo.
Terre di Ger per vini sani da varietà resistenti
La cantina friulana Terre di Ger, sede a Frattina di Pravisdomini (Pordenone), al confine tra Veneto e Friuli con vigneti anche nelle Coste del Feltrino (progetto “Dolomiti”) e nel cuore delle colline di Jesi nelle Marche, tra le più importanti realtà italiane nel mondo dei vini Piwi per esperienza e prestigio, scommette sui resistenti e si presenta al Vinitaly con 6 vini prodotti “secondo natura” da piante che sono fortemente tolleranti alle avversità fungine. 18 ettari tra varietà bianche e rosse, forse una delle superfici maggiori attualmente piantate che permettono un’ampia sperimentazione e maturazione di esperienze sia in campagna che in cantina.
Le viti Piwi (“pilzwiderstandsfähig” in tedesco) sono incroci naturali tra vinifere europee e una piccola parte di altre vitis di origini americane e asiatiche portatrici dei geni della resistenza e quindi sono piante in grado di difendersi da sole dalle principali malattie della vite. Questo significa eco-compatibilità con l’ambiente circostante, tutela della salute del consumatore, miglioramento della qualità di vita di chi lavora in vigna e di chi abita intorno al vigneto, riduzione delle emissioni di CO2, conservazione della biodiversità con siepi, boschi e alberi da frutto per un bere sano, ma con un risultato sul bicchiere straordinario.