Una locanda “Design for All”, senza barriere architettoniche e un giardino meraviglioso tra alberi secolari e silenzio in un paesaggio incontaminato nella frazione Forno di Groscavallo, in Val Grande di Lanzo (Torino)
Un’antica dimora di pietra e legno con attorno le cime verticali della Val Grande di Lanzo, pascoli e declivi boscosi: è l’armonia di questo luogo, la magia di questa locanda, “Fermata Alpi Graie”.
A Forno Alpi Graie, frazione di Groscavallo, si arriva da Torino, sfiorando Lanzo, attraversando Ceres, Cantoira, Chialamberto e proseguendo per Groscavallo. Una serie di paesini che hanno visto il nascere di un turismo di prossimità nei decenni precedenti.
Qui si respira ancora un’aria antica, di vecchie borgate, di tetti di losa e di botteghe di un tempo che ancora resistono all’avvento della grande distribuzione. Qualche vecchio forno fa sentire ancora il profumo di pane. Una sbiadita insegna segnala la presenza di un bar: dentro si parla di semplicità, del caldo e della siccità; qualche vecchia etichetta di Vermouth o di Amaro alle erbe della Valle abbellisce una parete sbilenca che non si rassegna alla modernità.
Questa è una valle che parla di tempi andati che conserva e custodisce vecchie fontane, alberi secolari, antichi campanili, qualche campo coltivato e alte vette che si spingono oltre i tremila.
Quando arrivi nella piazzetta di Forno si apre il suggestivo e maestoso scenario del gruppo delle Levanne Orientali. Uno spettacolo attraversato da nuvole bianche che sorvegliano il fondovalle e autenticano il concetto di Bellezza.
Una piazzetta, vecchi tetti d’un tempo giocano col campanile della chiesa e qualche villa importante qua e là fa capire che in tempi passati qualche personaggio importante aveva soggiornato qui.
Una di queste è l’attuale Locanda Fermata Alpi Graie, che il rinomato pittore torinese Giuseppe Sobrile elesse a sua dimora, dopo la prima guerra mondiale, attratto dal paesaggio alpino innevato e dagli scorci rustici del luogo. Qui morì nel 1956.
Oggi, quell’antica villa in pietra è tornata a risplendere grazie all’impegno, alla caparbietà e al saper fare di Elena Patrocinio, architetto di San Mauro Torinese, che ha acquistato, assieme al marito, la villa del pittore nel 2012 e, attraverso una serie di interventi strutturali che pongono una grande attenzione al risparmio energetico, alla ecosostenibilità ambientale e all’accoglienza delle persone con disabilità, ha creato una locanda che sembra protagonista di una favola. Siamo nel 2014.
“La gente viene da noi perché in questo luogo trova un ambiente rilassante, senza la presenza di auto e di altri sorgenti di rumore. Qua, il turista recupera proprio una sensazione veramente di pace. In secondo luogo, perché in cucina utilizziamo materie prime del territorio all’interno di antiche ricette della tradizione, senza che manchi qualche rivisitazione per alleggerire un po’ alcuni piatti, rimanendo in un ambiente che è quello della vera montagna”. Questo afferma Elena che aggiunge:
“Ci troviamo a circa 1200 metri s.l.m.. A Forno, i visitatori possono usufruire di diverse escursioni sia semplici, per famiglie, costeggiando il fiume, ad esempio, nel periodo primavera estate autunno, o fare sci di fondo d’inverno su un anello di 30 km. Diversamente, si possono fare escursioni più impegnative fino agli alpeggi o utilizzare le ‘palestre di roccia’ della Val Grande di Lanzo e del Vallone di Sea, diventate il paradiso dei rocciatori, in uno degli angoli più belli e selvaggi del Piemonte. Senza dimenticare che da Groscavallo passa il GTA, il sentiero della Grande Traversata delle Alpi, che vede la presenza di tanti stranieri, tedeschi soprattutto che soggiornano presso la nostra locanda”.
E parliamo della location: un’ambientazione che ti fa sentire libero, leggero, un abitante del luogo, uno di famiglia. Poi, la cucina: parla di territorio della valle, mettendo in tavola prodotti, ancora patrimonio di piccoli produttori locali. Un applauso alla giovane chef Emanuela che riesce a coniugare antiche ricette con leggere innovazioni e creatività.
L’ospitalità, un altro punto di forza della locanda che Elena ha voluto realizzare, mettendo a disposizione 5 camere deliziose, con vista e destinate a una facile accessibilità per tutti. A proposito, su questo punto Elena è molto determinata:
“Nella nostra locanda c’è una forte attenzione all’accessibilità delle persone con ridotta capacità motoria e sensoriale (c’è anche l’ascensore per il primo piano n.d.r.). È stata ristrutturata seguendo l’approccio del ‘Design for All’, una sfida creativa per la diversità umana, l’inclusione sociale e l’uguaglianza. Totale mancanza di barriere architettoniche, con tutti i percorsi in piano, senza ostacoli. Siamo tutti uguali, vige il concetto di inclusività. All’interno della sala pranzo abbiamo scelto tavoli quadrati e tavoli rotondi: i primi più adatti a persone ipovedenti, in virtù della presenza degli spigoli; i secondi rivolti soprattutto alle persone sorde in quanto la posizione frontale favorisce la lettura del labiale e il suono si diffonde, inoltre, in un modo più diretto e maggiormente interpretabile. Inoltre, è una struttura ‘pet friendly’”.
Non ci resta che ammirare il giardino, la grande magia di questo luogo incantato, lontano dai rumori ma vicino al silenzio, compreso lo scorrere del fiume che porta a valle acque limpide dalle vette delle Levanne.
D’estate, una serie di ombrelloni piacevolmente colorati mette ombra sopra i tavoli apparecchiati e poi sdraio disseminate sotto gli alberi orientati al benessere. D’inverno una saletta intima e calda con vista Paradiso.
Si, un luogo magico che invita grandi e piccoli a giocare con la natura.
Mi trovo qui anche per testare e assaporare i piatti della valle. Un menu che dai titoli dei piatti mi sembra invitante. Per l’occasione, il menu è composto da assaggi. Il giudizio lo darò alla fine. Voglio ricordare che il ristorante è aperto al pubblico dal 2021.
Il pranzo
Inizia con un Entrée di Benvenuto a base di Focaccia di patate e timo serpillo abbinata al salame della Turgia.
Seguono 4 assaggi di antipasti: Zucchine in carpione, Involtini Bramafam, Insalata di toma di capra noci e pere, Tonno di coniglio.
I primi sono 2 assaggi di Gnocchi di patate con burro alla lavanda e Tagliolini con crema di zucchine e cialda croccante.
Come secondo c’è un Filetto di salmerino gratinato e una Rolata di faraona con prugne, noci e mele caramellate accompagnata da foglie di spinaci.
Il dessert è un tris di Dolce Margot, Semifreddo al Blu di Lities e una Torta frangipane, pesche e crumble.
Il vino in abbinamento: Bionda del Roè, Azienda Mo di Cisterna d’Asti: piacevole bianco secco, leggermente vivace, delicato, armonico, ottenuto da vitigno Favorita e altri a bacca bianca, sul territorio di Canale (Cuneo).
Interessante il Menu Degustazione a 25 € con gli antipasti del giorno, i primo, un secondo co contorno.
Altrettanto caratteristico è il menu che ha voluto Elena dedicato alle antiche ricette di montagna, “Alpi in tavola”, presentato in occasione di eventi speciali.
Ma la locanda accoglie tutti anche solo per assaggiare un panino o degustare una merenda sinoira.
Mi aspetta, ora, una breve passeggiata al fiume e poi una sdraio per… sognare, ad occhi chiusi, stavolta.
Vi devo confessare che qui i sogni sono tutti belli… vista la Bellezza che mi sta intorno.
Il giudizio sulla locanda? Senz’altro positivo… in tutte le direzioni. Un applauso a scena aperta a Elena, che dall’apertura del cancello d’ingresso all’arrivederci mi ha accompagnato con un sorriso rasserenante che mi suggerisce di tornare presto, magari tra i colori dell’autunno che qui avranno un sapore di poesia.
Elena, prima di chiudere il cancello mi ricorda, con sentimento: “Grazie a mio marito, perché senza di lui, tutto questo sarebbe rimasto un sogno”.
INFO
FERMATA ALPI GRAIE – Locanda
Via Giuseppe Sobrile 1
Forno Alpi Graie (TO)
Mob. + 39 339 8254669