Si è chiusa con un bilancio decisamente positivo la Convention nazionale delle Donne del Vino, che ha visto la presenza in Campania di socie provenienti da tutta Italia. Nei quattro giorni di soggiorno, le associate hanno avuto modo di scoprire la Campania del vino e non solo in alcune delle sue espressioni più importanti, dal Parco Nazionale del Vesuvio ai Campi Flegrei, dall’Irpinia all’isola di Procida, Capitale italiana della Cultura 2022.
Accompagnate dalle socie campane, le Donne del Vino hanno seguito un percorso itinerante che ha permesso loro di conoscere diverse produzioni vinicole, aziende storiche e attività più moderne. Ogni cantina ha raccontato la propria produzione, dall’evoluzione di tradizioni tramandate da generazioni di produttori, ad aziende più giovani proiettate al know how.
Il futuro e la sostenibilità
La degustazione dei loro vini poi, è stata sia un interessante confronto con tutte le socie produttrici italiane sia di grande importanza per analizzare e apprezzare nei calici quelli che sono, da sempre, segnali distintivi delle caratteristiche organolettiche del territorio campano.
Di grande rilievo il convegno “Il Domani del vino è ora” con la presenza di illustri esponenti del settore. “Il futuro del vino nell’era della sostenibilità” è stato l’argomento di apertura del Prof. Luigi Moio, Presidente dell’OIV – Organisation International de la Vigne et du Vin e docente di Enologia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che ha accuratamente illustrato lo stato del settore del vino e offerto numerosi spunti per il futuro del comparto.
Rispettare il territorio
Non è possibile guardare al domani senza conoscere accuratamente il passato, è necessario frenare il cambiamento ambientale nella speranza di riportare la terra a uno status migliore.
Resta fondamentale, quindi, produrre vino rispettando la naturalità del territorio. Eugenio Pomarici, docente del Dipartimento di Territorio e Sistemi agro-forestali all’Università degli Studi di Padova, ha invece presentato le previsioni di crescita del mercato globale del vino nei prossimi tre anni, che risultano positive, caratterizzando le principali linee evolutive della domanda e le opportunità della PAC.
Si sono, inoltre, evidenziati anche i rischi di riflessi negativi sul mercato causati dalla tragica guerra in Ucraina a delle campagne anti alcool. Giuseppe Festa, presidente Comitato Scientifico del Corso di Perfezionamento Universitario e Aggiornamento culturale in “Wine Business” all’Università degli Studi di Salerno, ha infine presentato l’evoluzione continua del marketing mix, dove il cliente-consumatore oggi non limita la propria fruizione al solo prodotto-vino ma, estende il suo orizzonte di analisi e scelta, una la fusione tra reale e virtuale o più semplicemente tra fisico ed elettronico.
La presentazione delle delegate regionali
“La Convention nazionale è andata ben oltre ogni più rosea aspettativa – afferma la presidente nazionale delle Donne del Vino, Donatella Cinelli Colombini – prima di tutto per il calore e l‘accoglienza mostrati dalle socie campane, senza dubbio straordinari. Come straordinario è stato il livello delle relazioni durante il convegno e le esperienze nelle cantine, che hanno fatto scoprire alle socie di tutta Italia vitigni straordinari, panorami mozzafiato e un’offerta gastronomica di altissimo livello. Questi elementi di grande unicità rappresentano il terreno fertile per dare vita ad un’offerta enoturistica di grande appeal”.
“È stato un onore e un piacere – continua la delegata regionale delle Donne del Vino, Valentina Carputo, ospitare tantissime associate in Campania, non solo perché abbiamo avuto l’occasione di far conoscere il nostro territorio, ma anche perché da questi quattro giorni sono nate nuove amicizie, consolidate le vecchie e presto avvieremo, in tutta Italia, nuovi progetti che ci vedranno protagoniste. Ancora una volta lo spirito dell’associazione e di promozione e promulgazione della cultura del vino dimostra di essere vivo più che mai”.