Confagricoltura Torino con il contributo della Camera di Commercio di Torino, ha presentato le “Eccellenze torinesi: formaggi, mieli e vini del nostro territorio” ai giornalisti e alle delegazioni nazionali accreditate.
Piemonte Tasting Experience è il programma che Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino con VisitPiemonte e Turismo Torino e Provincia curano presso il Media Centre Casa Italia, allestito a Palazzo Madama dal 5 al 14 maggio.
Oggi, 10 maggio 2022, tra le altre iniziative di promozione di Torino e del Piemonte a disposizione dei giornalisti italiani e internazionali accreditati all’Eurovision Song Contest, uno spazio è riservato alle “Eccellenze torinesi: formaggi, mieli e vini del nostro territorio”, presentato da Confagricoltura Torino con il contributo della Camera di Commercio di Torino. Incontro moderato dal giornalista e critico enogastronomico Alessandro Felis.
MIELE
Il Piemonte è la prima regione italiana produttrice di miele, con oltre 5.000 tonnellate prodotte, in annate ordinarie, seguita dalla Toscana (3.000) ed Emilia Romagna (2.000). Gli apicoltori piemontesi sono oltre 5.000 e gli alveari più di 200.000. Le imprese che praticano il nomadismo in Piemonte ottengono, in media, 33 kg di miele per alveare (30 kg la media nazionale).
Lo scenario della stagione 2021 risulta piuttosto drammatico con il rischio diffuso di perdita di patrimonio apistico e di aziende che affrontano l’ennesima annata negativa. Il Piemonte ha praticamente azzerate le produzioni di miele di ciliegio e di tarassaco anche negli areali vocati. Rese nulle o quasi anche di miele di acacia in tutti gli areali anche a fronte di dispendiose nutrizioni.
“Quest’anno – afferma Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – la siccità invernale e primaverile ha creato molta apprensione tra gli apicoltori, ma le piogge degli ultimi giorni hanno fatto rientrare l’allarme. La fioritura dell’acacia si presenta ottima e si respira, di conseguenza, un cauto ottimismo. Speriamo che la stagione possa regalare soddisfazioni ad un comparto essenziale non solo per l’attività produttiva che rappresenta, ma per l’essenziale ruolo svolto dagli insetti impollinatori”.
La degustazione: il Miele di Andrea Bianco
Da quattro generazioni la famiglia Bianco vive in simbiosi con le api, consapevole del valore che esse rappresentano per l’equilibrio della nostra Natura. Nel 1946 Agostino Bianco regala a suo nipote Mario un alveare per il suo compleanno e da quel momento inizia una storia fino ai giorni nostri.
Miele di acacia: profumo dolce e gradevole; più è puro, più è incolore;
Miele di acacia con zafferano: ha il colore specifico dello zafferano, un aroma intenso, una viscosità medio alta (variabile con la temperatura di mantenimento). Abbinamento perfetto con i formaggi;
Miele di ciliegio: Si tratta di una produzione pregiata ma non comune. Colore giallo paglierino, leggermente aromatico, sapore normalmente dolce
FORMAGGI
Il Piemonte vanta una solida tradizione casearia. Il latte raccolto nelle aziende agricole piemontesi, destinato alla produzione di prodotti freschi e stagionati, concorre alla produzione di 7 formaggi Dop e più di 30 tipi meno noti.
Alla famosa Toma piemontese, diffusa su tutto il territorio, si affiancano altri formaggi di pianura, di montagna, d’alpeggio. È il latte bovino che offre la maggiore varietà, ma non mancano speciali produzioni a base di latte ovino e caprino.
Vista la morfologia del territorio, gli animali sono liberi di pascolare e di nutrirsi dei fiori e della tipica flora alpina caratteristica dei prati di montagna. Fieno ed erba spontanea di elevate caratteristiche.
La degustazione: Azienda agricola Le Corbusier di Robba Maria Cristina
L’azienda si trova in montagna, a Novalesa, accanto all’Abbazia benedettina della Valle di Susa, sulla strada che da Moncenisio scende in Francia, nel Parco Nazionale della Vanoise. Maria Cristina Robba, col marito Daniele, accudisce le capre e prepara i formaggi. Specialità, naturalmente i caprini, a latte crudo.
Formaggio Blu del Moncenisio: l’erborinato viene prodotto secondo un rito antico e segreto. Occorre infatti una base acida per far nascere il penicillo, cioè la muffa. Affinché si sviluppi la tipica erborinatura bluastra all’interno della pasta paglierina e compatta, le tome devono passare altri mesi in malga, così da offrire al palato un sapore forte, intenso, con note di stalla e di penicillo.
Formaggio caprino a latte crudo: delicato e leggermente acidulo dall’elevata persistenza aromatica.
VINO
Il Piemonte è la regione con il più elevato numero di denominazioni nel panorama italiano: 19 Docg e oltre 40 Doc, che costituiscono circa l’80% della produzione complessiva piemontese. Su una superficie vitata di circa 44.000 ettari, con una produzione di 2,6 milioni di ettolitri di vino, si coltiva una ventina di vitigni autoctoni, per una produzione prevalente di vini monovarietali. L’area vitivinicola più famosa, patrimonio UNESCO, rimane quella di Langhe Roero e Monferrato. Ma altre zone interessanti rimangono il Canavese, l’Alto Piemonte, i Colli Tortonesi, il Gavi, e l’area pedemontana tra Torinese e Saluzzese.
La degustazione: Nebbiolo Caliginem – Cantina Produttori Erbaluce di Caluso
La Cantina nasce nel 1975 da 14 viticoltori lungimiranti che compresero l’importanza di mettersi insieme e formare una squadra. Oggi i soci sono 140 per più di 40 ettari vitati.
Due vini abbinati ai formaggi:
Caliginem è l’ultimo arrivato in cantina, versione canavesana del grande vitigno piemontese. Ha un colore rosso granato con riflessi mattonati; odore fruttato con note di prugna, ciliegia e floreale di viola; sapore strutturato e buon corpo.
Caluso Passito – Riserva Gnavi
Da circa un secolo la famiglia Gnavi lega il suo nome all’Erbaluce e il Passito Riserva nasce da un’antica tradizione del territorio. Per la produzione vengono selezionati i grappoli meglio esposti e fatti appassire su stuoie per cinque mesi. Successivamente i grappoli vengono disacinati e pigiati. Inizia la lenta vinificazione. Dopo aver riposato per non meno di otto anni, il Caluso Passito Riserva Gnavi possiede le caratteristiche che lo rendono unico. Il profumo ricco e intenso, il bouquet complesso di miele, frutta secca e candita, il sapore raffinato ed elegante con sentori di frutta appassita e caramellata lo rendono perfetto per i formaggi stagionati ed erborinati.
GRISSINI DI CHIERI
Grissia o Ghersa era il pane a forma allungata e stretta utilizzato, anticamente, in tutto il Piemonte. È da lì che è nato il grissino.
Si distinguono due tipi:
- rubatà, caduto in piemontese, si caratterizza per la nodosità dovuta alla lavorazione a mano;
- stirati, prodotti per curare la salute cagionevole del giovanissimo Duca Vittorio Amedeo II. È un Prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) del Piemonte.