Orto vulcanico è la start-up di due giovani sorelle, Nunzia e Giovanna Nocerino, situata su appezzamento di terreno appartenente alla famiglia da 7 generazioni.
Le due giovani hanno raccolto dai loro nonni l’esperienza e la passione per la terra trasformandola in un’attività agricola moderna, pur mantenendo i metodi tradizionali di coltivazione.
Coltivano con passione tutti i tipi di ortaggi nelle diverse stagioni, frutta del Vesuvio già celebre nell’antichità e puntano a diventare un luogo idoneo ad ospitare attività didattiche ed una tappa piacevole per i turisti.
Come nasce l’idea di Orto Vulcanico?
“Orto Vulcanico è il nome di una passione che ha radici profonde. Nasce dall’idea di due giovani sorelle, Nunzia e Giovanna, di voler portare avanti la tradizione di famiglia. Sin da bambine abbiamo sempre assistito alla coltivazione dei pomodorini da parte dei nostri nonni.
Loro lo facevano principalmente per passione, ma noi volevamo portare alla luce questo prodotto tipico.
In molti ci chiedono “come mai la scelta del nome orto vulcanico?”. Sicuramente è un aggettivo che caratterizza il nostro territorio, alle pendici del vulcano Vesuvio. Ma vulcanico significa energico, vitale, esplosivo. Ed è questo che vogliamo dare al nostro orto ed ai nostri pomodori che, per l’appunto, amiamo chiamare “pomodori vulcanici”.
Il ritorno delle coltivazioni tradizionali alle pendici del Vesuvio da parte dei giovani imprenditori agricoli continua a valorizzare il territorio. Come vivete questa realtà e quanto è importante per voi la sostenibilità?
“Nel nostro orto coltiviamo una varietà di pomodoro chiamata “Acampora”.
Il nonno di nostro padre aveva questo cognome, ci piace pensare che derivi proprio da lui.
In piccola parte coltiviamo anche una varietà di pomodorino giallo”.
Quante varietà di pomodoro ci sono nel vostro orto e su quali prodotti si concentra la vostra produzione?
“Il pomodorino che cresce alle pendici del Vesuvio presenta determinate caratteristiche fornite proprio dall’unicità del territorio in cui nasce. Il trapianto delle piantine avviene alla fine di marzo ed il raccolto comincia dai primi di luglio, fino a circa la metà del mese”.
I pomodori vulcanici presentano un alto contenuto in sali minerali ed altre sostanze inorganiche, che conferisce un sapore dolce con una vena acidula. Il gusto acidulo aumenta con il passare della maturazione, in quanto con il progredire della maturazione post-raccolta, parte dell’acqua contenuta nel pomodoro viene persa. Questo denota il fatto che il pomodoro continua la sua maturazione anche dopo il raccolto.
La buccia estremamente spessa consente al pomodoro di disidratarsi ma senza marcire, mantenendo quindi la buccia intatta. Infatti dopo il raccolto il pomodoro si conserva per quasi tutto l’inverno. Il pomodoro deve essere conservato in un luogo areato, fresco e asciutto, lontano da raggi del sole diretti. Inoltre può essere conservato nelle cassettine oppure nella caratteristica forma di “pendolo” in cui i pomodori vengono intrecciati sul filo di canapa e la composizione finale viene appesa.
L’importanza dei social è fondamentale e il packaking ben curato. Ve ne occupate personalmente?
“Siamo noi personalmente ad occuparci della gestione dei social e del sito web. Allo stesso modo siamo noi che curiamo la scelta delle confezioni.
Preferiamo che esse siano “minimal” prediligendo confezioni in semplice cartone color “havana” e cassettine di legno molto amate dai nostri clienti.
La gestione dei social è molto impegnativa e necessita di un impegno continuo. Forse in futuro decideremo di affidarci a qualcuno, ma per ora ci divertiamo a scattare foto ed a raccontare ciò che succede nel nostro orto”.
Tra eventi e accoglienza, progetti per il futuro?
“Per il futuro siamo orientate ad organizzare eventi con bambini e famiglie. Ma anche degustazioni con turisti e persone del posto.
Un’occasione per avvicinarsi alla natura, imparare qualcosa di nuovo e godere di un ottimo panorama mentre si gusta una semplice fetta di pane e pomodoro”.