Nato grazie allo spirito visionario e geniale di Luisa Spagnoli, nel 1922, al celebre cioccolatino fu dato il nome “cazzotto”, grazie all’originale forma di un pugno chiuso. Fu, poi, Giovanni Buitoni, co-fondatore di Perugina, a chiamarlo “Bacio”. Il primo messaggio d’amore: “Meglio un bacio oggi che una gallina domani”.
“Quanto dura un’emozione? Un istante, qualche giorno, le più belle anche 100 anni. Questa è la storia di Baci Perugina, nati da un’intuizione di Luisa Spagnoli. Dal 1922 dà forma e voce alle nostre emozioni. Resta l’inimitabile cioccolatino di sempre che ci fa assaporare il piacere di vivere e condividere le emozioni all’italiana. Cento anni di storia, tante emozioni ancora da scrivere”.
Baci Perugina, nell’anno del Centenario, lancia una campagna pubblicitaria ripercorrendo momenti che “ci fanno assaporare il piacere di vivere e condividere le emozioni all’italiana”.
La limited edition creata per San Valentino, in occasione del centenario, ha sostituito il classico packaging argento e blu con le stelle color oro che risplendono su uno sfondo blu notte. Questo grazie alla collaborazione con Dolce & Gabbana. C’è anche una seconda collezione pensata per San Valentino, curata sempre dagli stilisti italiani, ma qui cambia anche il gusto del cioccolatino.
La storia del Bacio
È una storia affascinante e molto particolare quella del Bacio Perugina, un racconto che parte, appunto, da molto lontano. Era passato da poco il tempo della prima guerra mondiale e l’imprenditrice umbra Luisa Spagnoli, signora della moda poi, consolida la Perugina, azienda aperta nel 1907. Si contavano, già allora, più di 100 dipendenti.
Siamo nel 1922 quando l’intraprendente signora ebbe una brillante intuizione: perché non recuperare la granella e il cioccolato, scarti di produzione gettati via a fine giornata, e creare un cioccolatino delizioso? La geniale idea ebbe un seguito ed ecco il “cazzotto”, quel cioccolatino di pregio che l’imprenditrice perugina aveva intuito. Si, “cazzotto”, avete letto bene! Somigliava proprio a un pugno chiuso, un cazzotto appunto!
Forse un nome così particolare non sembrava molto appropriato. Immaginate a “chiedere un ‘cazzotto’ ad una bottegaia”. Fu, quindi, Giovanni Buitoni, altro uomo d’affari e compagno di vita di Luisa, a pensare di modificare il nome. Decisero che sarebbe stato più elegante chiedere alla bottegaia un ‘bacio’ piuttosto che un ‘cazzotto’. Nacque così il famigerato e fortunato “Bacio”, cioccolatino dalla forma irregolare e tondeggiante, farcito con gianduia, granella di nocciola e ricoperto di cioccolato fondente, il “Bacio Perugina”.
Ma il “bacio” deve essere rivestito da un involucro. Entra in scena, a questo punto, Federico Seneca, il grafico della Perugina, personaggio vulcanico. Inventa uno dei loghi più conosciuti del mondo: una coppia stilizzata, stretta in un abbraccio appassionato, legata ad uno cioccolatino, il Bacio Perugina. Fonte di ispirazione è la coppia protagonista del dipinto Il bacio, di Francesco Hayez. Ma non solo, i messaggini scritti sulla carta velina si ispiravano ai foglietti di carta che Luisa Spagnoli, proprietaria della Perugina, inviava al suo amante Giovanni Buitoni, amministratore delegato dell’azienda, nascosti in mezzo ai cioccolatini.
“Meglio un bacio oggi che una gallina domani” è il primo messaggio d’amore scritto sul primo cartiglio del primo bacio.
Incarti stellati, romantici cartigli, messaggi d’amore… e se oggi come oggi, visti i tempi rischiosi che stiamo attraversando, il bacio “vero” rimane un sogno, non mi resta che augurare a tutti un San Valentino pieno di altri Baci, Perugina naturalmente.