Proprio dove i monti Ibei si incontrano con quelli Erei, nella Sicilia centrale, si trova Caltagirone, città di quasi 40.000 abitanti in provincia di Catania, famosa per la sua produzione ceramica arrivata sino a noi fin dal tempo della dominazione ellenistica di queste terre.
In epoca antica Caltagirone ha visto l’alternarsi di varie dominazioni; dopo i greci ed i romani, è stata una importante roccaforte anche per bizantini, arabi, genovesi, normanni, svevi, angioini, aragonesi e borboni che hanno lasciato palazzi gentilizie e soprattutto una grande quantità di chiese ed altri edifici di culto di straordinario valore culturale ed artistico.
Questo suo patrimonio monumentale che attira ogni anno migliaia di turisti ha consentito a Caltagirone di ottenere una decina d’anni fa di essere catalogato tra le città Patrimonio mondiale dell’Unesco.
La città sorge su un gruppetto di colli, nei cui terreni i rinvenimenti di antiche civiltà sono stati frequenti ed hanno arricchito il Museo Archeologico di Siracusa ed il Museo della Ceramica locale.
All’inizio del periodo rinascimentale la città fu colpita da violenti terremoti che provocarono gravissimi danni all’abitato che distruggendo edifici, chiese ed opere d’arte di cui si era adornata nei secoli precedenti.
Con la ricostruzione, la città mantenne un impianto rinascimentale, rappresentato non solo simbolicamente dall’imponente Scalinata di Santa Maria del Monte e dal Corso che si incrociano perpendicolarmente con le vie di San Giorgio e San Giacomo, che le conferì un aspetto monumentale e suggestivo.
La Chiesa di S. Maria del Monte, al termine dell’omonima Scala; S. Giuseppe, ai suoi piedi; S. Giacomo Apostolo, Patrono della città, il Convento dei Domenicani; la Chiesa di S. Domenico; quelle del SS. Salvatore; di S.Chiara; del Gesù, il Convento dei Gesuiti; quello di S. Francesco d’Assisi ed il Monastero di S. Stefano sono solo alcune degli innumerevoli luoghi di culto pieni di meraviglie della quale Caltagirone è ricca.
Tra gli edifici civili c’è la cinquecentesca Corte Capitaniale, il Carcere Borbonico, oggi sede del Museo Civico; il Monte delle Prestanze, il grandioso Ponte seicentesco, che incornicia il barocco Palazzo dei Principi di S. Elia; il Tondo Vecchio, dell’architetto Francesco Battaglia; il settecentesco Teatrino, elegante e scenografico belvedere sulla città.
Il Museo Regionale della Ceramica
Particolarmente importante per la città e per l’intera Sicilia è il Museo Regionale della Ceramica, punto d’arrivo della cultura ad essa collegata sul territorio di Caltagirone; una produzione artistica e artigianale che costituisce da millenni un elemento presente in tutte le manifestazioni della cultura locale, dall’architettura all’arredo urbano, al folklore.
Caltagirone, nonostante le guerre e le varie dominazioni, ha sempre continuato a lavorare manufatti in ceramica, inserendo nelle sue opere policrome dove spiccano i colori manganese, giallo oro, verde ramina e blu, le mode, le influenze, le tipologie dei più importanti centri d’arte, la cui evoluzione è arrivata fino ad oggi e continua tutt’ora, caratterizzata dal Marchio Comunale di denominazione di provenienza e di tutela.
Una città piena di eventi
Numerose sono le manifestazioni, religiose e non, che si svolgono in città evidenziandone l’aspetto barocco e scenografico; tra le tante quelle legate ai riti pasquali, con la rappresentazione vivente e la “Processione del Cristo Morto e dell’Addolorata”; “La Scala Infiorata”, allestita lungo i 142 gradini della Scala di S. Maria del Monte; la Festa del Santo Patrono San Giacomo, con la tradizionale “Scala Illuminata”, con il fastoso Corteo Storico del Senato Civico in costumi settecenteschi.
Anche il periodo del Natale diviene speciale a Caltagirone, che diventa la “città del presepe”, con allestimenti di presepi di ceramica nelle varie botteghe e in diversi punti del centro storico nonché mostre in cui si espongono presepi antichi e moderni in terracotta.
Una gastronomia legata alla terra
Nel corso dei tanti eventi, la cucina ed i prodotti tipici della gastronomia locale sono principi al pari dei manufatti ceramici nei quali spesso sono presentati.
Prodotti che rimandano all’agricoltura, come il grano Simeto che alla base di vari tipi di paste e di pane, o come l’olio d’oliva Dop dei Monti Iblei, o ancora dei grandi vini locai come il Nero d’Avola e il Cerasulo di Vittoria, oppure le uve da tavola Igp di Mazzarrone e Granieri, esportate in tutt’Europa, assieme alle mandorle, ai fichi d’india, alle pesche settembrine.
Tra i piatti tipici di Caltagirone, il celebre e antico “maccu verde”, una minestra di fave fresche, finocchietto selvatico e cipolla, la “cuccia”, piatto caratteristico della Festa di Santa Lucia e le “muffulette” calde della Festa dell’Immacolata, dei panini con aroma di finocchietto selvatico.
Tra i dolci si possono annoverare le “cassatedde” e i famosi “cannoli siciliani” ereditati dalla tradizione araba come anche la “cubaita”, un tipo di torrone morbido che fra gli ingredienti, assieme ad arancia candita, vino cotto e miele ha anche i ceci e la “giuggiulena”, a base di miele e semi di sesamo.