Situata all’imbocco della Valsesia, nel medio novarese, su uno dei tre altopiani che caratterizzano questo territorio, c’è Ghemme, paese di 3.700 abitanti, famoso per il suo omonimo vino Docg, e non solo.
La città ha antichissime origini neolitiche, come testimoniano i ritrovamenti archeologici ritrovati nella zona, ed è stata successivamente abitata da celti e romani, subendo poi le sorti dell’impero alla sua caduta, con le invasioni longobarde.
Un territorio particolarmente fertile
Il suo territorio particolarmente fertile, bagnato dal fiume Sesia e dai suoi affluenti, è sempre stato oggetto di contesa, tanto che proprio a Ghemme alla fine del ‘400 ebbe luogo un’epica battaglia, la cui rievocazione viene celebrata annualmente in città con corteo storico ed ambientazione medioevale.
Durante il periodo tardo medioevale in città vennero ad insediarsi diverse famiglie nobiliari dal milanese e novarese, che realizzarono le loro dimore gentilizie ed intensificarono il già fiorente mercato collegato alla produzione del vino, famoso fin dal periodo romano.
Il castello-ricetto
Il borgo principale era già sorto alcuni secoli prima attorno al castello-ricetto: un luogo fortificato dove popolazione e merci venivano a rifugiarsi durante le frequenti crisi militari del periodo.
Il castello Cavenago, quadrilatero di origine cinquecentesca con torri angolari, domina ancora la collina dove le viti fanno bella mostra di se.
Nello stesso periodo veniva edificata anche la chiesa di San Rocco, ampliata successivamente, al cui interno sono conservati dei affreschi cinquecenteschi e settecenteschi recuperati da altri edifici in demolizione; è invece seicentesca la chiesa di Santa Maria Assunta.
I quattro rioni di San Dionigi, San Pietro, Castello e Ruga Ferrera ogni anno si sfidano in una suggestiva e coloratissima competizione per celebrare il ricordo della medioevale battaglia di Ghemme, ma è il vino il vero catalizzatore delle manifestazioni cittadine.
Omaggio al vino tutto l’anno
Ad iniziare dalla mostra mercato di primavera, fino alla festa in onore della Beata Panacea, patrona della città, quando anche dai paesi vicini e dalla Valsesia accorrono migliaia di persone per la celebrazione religiosa, accomunata a quella laica, dove i prodotti tipici fanno sempre bella mostra di se.
L’economia locale, infatti, è particolarmente legata alla produzione vinicola come a quella di alcuni suoi derivati: l’aceto e la grappa, che vede insediata in paese una delle più floride industrie italiane del settore.
Qui è anche sorta l’Associazione nazionale “Borghi della Grappa”, voluta da alcuni comuni italiani vocati a questo prodotto, che si sono riuniti con lo scopo di promuovere il prodotto distillato attraverso eventi, mostre, incontri e convegni.
La produzione vinicola eccelle con il “Ghemme Docg”, un rosso derivato da uve Nebbiolo e Vespolina, ma sono di notevole qualità anche gli altri vini tipici delle colline novaresi, molti dei quali Doc e Docg, prodotti sui rilievi di Ghemme.
Ma il paese è famoso anche il suo pane e soprattutto per l’apicoltura, tanto da essere conosciuta come “città del miele”.
Famosissimo è il miele d’acacia di Ghemme, tra i migliori e più puri d’Italia; in città viene anche organizzato annualmente un concorso per incentivare la produzione di miele di qualità e valorizzare le produzioni tipiche della zona.