Grazie al clima mite, il Canton Ticino, la Svizzera italiana, si prepara alla prossima primavera ed offre numerose attività da svolgere all’aperto, immersi nella natura dov’è possibile fare escursioni a piedi, in bicicletta toccando luoghi incantati dove pernottare immersi nella natura senza contaminarla.
Le usanze e le tradizioni sono vive ancora oggi e possono essere conosciute in maniera autentica, guidati dalla gente del posto.
Uno dei tesori più preziosi del Canton Ticino è indubbiamente la sua cucina, in cui i prodotti locali giocano un ruolo fondamentale. Delle piacevoli escursioni presso i produttori offrono una panoramica della produzione, della storia e della lunga tradizione culinaria della regione.
Il viaggio ecosostenibile inizia ancor prima dell’arrivo: il nuovo collegamento con la nuova ferrovia transalpina (NTFA), completata a dicembre 2020 con l’apertura della galleria di base del Ceneri, rappresenta un enorme progresso per il trasporto pubblico verso e in Ticino e rende ancora più piacevole viaggiare nel rispetto dell’ambiente.
Percorso Murat Pelit – nuovo itinerario per persone con disabilità motoria
Il ticinese Murat Pelit fa parte dello Swiss Paralympic Ski Team, è un atleta di Coppa del Mondo ed è fondatore dell’associazione Ti-Rex Sport, il cui obiettivo è di rendere accessibili gli sport all’aperto anche alle persone in sedia a rotelle. A maggio del 2021, in collaborazione con Mendrisiotto Turismo, Ti-Rex Sport ha inaugurato sul Monte San Giorgio, un itinerario per handbike, una MTB a tre ruote, che permette di muoversi sfruttando la forza delle braccia ed è quindi adatta a persone con disabilità motoria. Il Percorso Murat Pelit è un itinerario lungo 3,7 km che si snoda principalmente nel bosco ed è percorribile in circa 45 minuti. Il tour parte e termina all’Hotel Serpiano, dove si possono inoltre noleggiare le handbike. Coloro che desiderano provare per la prima volta la speciale bicicletta possono farsi inoltre accompagnare da una guida durante il tour.
Via Alta Vallemaggia: ora con 19 tappe
La Via Alta Vallemaggia, uno dei percorsi escursionistici più interessanti nelle Alpi Ticinesi, verrà ampliata di 10 tappe nel 2021. Sul crinale montuoso intorno alla Vallemaggia, lontano dalla vita frenetica e immersi nella natura, si percorrono creste e vette sulle antiche tracce di animali e pastori dell’alpicoltura, passando da capanna a capanna.
Con le sue due varianti a nord, l’itinerario copre un totale di 200 km in 19 tappe, alcune su sentieri di montagna con segnaletica bianco-rosso-bianco e altre su tratti bianco-blu-bianco con grado di difficoltà fino a T5. In aggiunta alla classica Cardada–Fusio con 6 tappe e al trekking dei laghetti alpini, dopo l’inaugurazione del 24 luglio 2021, gli amanti degli sport di montagna potranno cimentarsi in altri 10 percorsi multiformi nell’ultimo tratto della Via Alta Vallemaggia, che conduce dall’Alpe Toggia attraverso la cresta montuosa occidentale della valle fino a Ponte Brolla.
Da “Pietro il capraio” sull’Alpe Nimi
Alcuni anni fa il ticinese Pietro Zanoli ha scambiato la sua scrivania alla Borsa di Zurigo con uno sgabello da mungitura, per preservare l’Alpe Nimi e proseguire la tradizione dell’alpicoltura, che suo zio aveva ripreso negli anni Sessanta. L’Alpe Nimi, fondata nel 1742, si erge a 1’718 metri di altitudine sopra la Vallemaggia. È la prima tappa della Via Alta Vallemaggia ed è raggiungibile soltanto attraverso questo sentiero oppure mediante una camminata di varie ore da Gordevio, nella Vallemaggia, lungo un sentiero romantico e selvaggio con scalini e ponti di pietra antichissimi. Gli escursionisti vengono premiati con un “assaggio di vita alpina”, in un modo davvero autentico: un gregge di oltre 150 capre Nera Verzasca che scorrazzano intorno alla Capanna Nimi.
Una vasca con gelida acqua di sorgente funge da “spa all’aria aperta” con una fantastica vista panoramica sulla valle e sul Lago Maggiore. Il digital detox è gratuito: la ricezione telefonica è, infatti, modesta. Da giugno a ottobre Pietro Zanoli gestisce l’Alpe Nimi, produce ottimi formaggi di capra e accoglie e ospita gli escursionisti. Sono disponibili 18 posti letto e il rifugio offre il trattamento di mezza pensione con aperitivo, cena e colazione a base di prodotti locali. C’è comunque anche la possibilità di cucinare autonomamente. Nel 2005, Zanoli è stato premiato con il Premio Wilderness per il suo impegno.
Scudellate, l’Albergo Diffuso
Nell’estremo sud del Ticino si trova la Valle di Muggio e alla sua estremità è ubicato Scudellate, un pittoresco villaggio a 900 m s.m. ai piedi del Monte Generoso. Caratteristici per questa autentica valle sono la tranquillità, la bellezza del paesaggio e non ultimo il contatto con la natura, in grado di far dimenticare la vita quotidiana. Nel piccolo borgo montano ticinese, in cui vivono adesso poco più di 20 persone, il 22 giugno 2021 è stato inaugurato l’Albergo Diffuso. Dopo Corippo nella Valle Verzasca, questo è il secondo progetto in Ticino per un albergo diffuso sul modello italiano, che con quattro strutture offre complessivamente 60 posti letto.
Perno e cardine dell’Albergo Diffuso del Monte Generoso SA – denominazione della società di gestione del nuovo villaggio albergo – è l’Osteria Manciana. È stata completamente ristrutturata e funge ora da reception, sala da pranzo e mini-hotel con due moderne camere per gli ospiti. Inoltre, l’ex edificio scolastico di fronte è stato ristrutturato in un ostello con 24 posti letto in quattro camere, prenotabili da agosto 2021. Sull’altro lato del villaggio, è attualmente in costruzione un Bed & Breakfast di lusso con sei camere, che aprirà nel 2022 con il nome di Foresteria, come terza parte dell’Albergo Diffuso. Sull’Alpe Caviano, un altro edificio si unirà al progetto e sarà prenotabile dal 2023. L’idea dell’Albergo Diffuso è nata da Oscar Piffaretti. I suoi genitori hanno gestito il ristorante del villaggio Manciana per 52 anni. Insieme a sua moglie Simona, ne ha assunto la gestione e con l’Albergo Diffuso vuole animare il turismo della sua valle natia.
All’ingresso dell’Osteria c’è un piccolo negozio, in cui si possono acquistare prodotti locali. L’amore per la regione si rispecchia anche nell’offerta di attività dell’Albergo Diffuso. Con corsi di cucina, degustazioni di vini ed escursioni culturali, i gestori desiderano avvicinare i loro ospiti alle particolarità culturali e gastronomiche della regione.
Cà Vegia – Digital Detox o salto nel passato
Coloro che hanno sempre voluto sapere come funziona la vita senza gas ed elettricità hanno adesso l’occasione di scoprirlo in Ticino. Nella Val Rovana, una valle laterale della Vallemaggia, l’atmosfera sembra sospesa nel tempo. La pace e la tranquillità predominano nei pittoreschi villaggi con le caratteristiche costruzioni in pietra, circondati da pascoli posizionati su terrazzamenti. Soltanto a pochi chilometri dal paesino walser di Bosco Gurin si trova una casa borghese del XVII secolo, che può essere affittata come casa di villeggiatura. Rimasta disabitata per oltre 100 anni, è stata amorevolmente restaurata e riportata in vita da Adriano e Svetlana Betroggi negli ultimi dodici anni. “Originale, come era una volta” – quindi senza gas ed elettricità. Per ristrutturare l’edificio sono stati utilizzati materiali originali e travi, porte, soffitti e pavimenti sono stati mantenuti, per quanto possibile, autentici. I mobili risalgono al tardo XIX secolo. Al pianterreno si trovano la cucina e la sala da pranzo. Qui si trova tutto il necessario per cucinare, proprio come 300 anni fa, con un paiolo di rame sul fuoco. Al secondo piano si trova il bagno, l’unica eccezione della casa, dove è infatti possibile fare una doccia calda. La casa può ospitare fino a otto persone.
Bosco Gurin – alla scoperta del patrimonio vivente della popolazione alpina “Walser”
Bosco Gurin ha un eccezionale valore in Ticino: incastonato in un pittoresco paesaggio alpino a 1‘506 m s.m. è il comune più alto e più abitato della Svizzera italiana. I suoi abitanti sono principalmente discendenti dei Walser, provenienti dal Vallese, che più di settecento anni fa popolarono la valle. Nel corso dei secoli, hanno mantenuto le tradizioni e la lingua dei loro antenati e parlano oggi oltre all’italiano, l’antico dialetto alemanno “Guryner Ditsch”. Questo rende Bosco Gurin un’isola linguistica e l’unico Comune ticinese in cui si parla tedesco. Insieme alla tipica architettura walser, che caratterizza il romantico villaggio montano, rappresenta un patrimonio vivente della popolazione alpina Walser. In una delle case più antiche del villaggio, risalente al 1386, è ubicato il Museo “Walserhaus”.
È stato inaugurato nel 1938 come primo museo etnografico in Ticino con la finalità di mantenere vivo il patrimonio materiale e immateriale della cultura walser di Bosco Gurin. Presenta una collezione etnografica con oggetti che documentano la tradizionale vita dei Walser. A maggio del 2021, questo piccolo museo è stato premiato per il suo lavoro con il Premio del Museo Meyvaert per la sostenibilità nell’ambito del prestigioso premio European Museum of the Year Award (EMYA).
Isole di Brissago, visite guidate per persone cieche e ipovedenti
Il giardino botanico delle Isole di Brissago, creato nel 1885 dalla baronessa Antoinette de Saint Léger, è incomparabile in tutta la Svizzera e merita una visita da parte di tutti gli amanti della natura. Con oltre 2’000 specie di piante subtropicali offre un viaggio intorno al mondo in una minuscola superficie: azalee, rododendri, camelie, ma anche banani e bambù giapponesi vi trasporteranno in Estremo Oriente. Gazanie e coda di leone (Leonorus) in Africa. Magnolie, agavi e piante di yucca in America. Eucalipto e acacie in Australia e Nuova Zelanda. E infine i cipressi calvi con le loro singolari radici sommerse dall’acqua negli Stati Uniti. In collaborazione con Unitas (Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana), il Canton Ticino ha elaborato visite guidate speciali per persone cieche e ipovedenti, con l’obiettivo di avvicinarle alla bellezza delle Isole di Brissago in maniera speciale.
Oltre alle informazioni sulle particolarità del giardino botanico il tour permette agli ospiti di scoprire il giardino con tutti i sensi. Profumi e aromi giocano un ruolo chiave nel progetto, così come il tastare le forme, fino ad abbracciare gli alberi per sentirne la grandezza. Le persone interessate possono rivolgersi a isoledibrissago@ti.ch per prenotare questa visita guidata. La nuova offerta è parte delle attività per lo sviluppo sostenibile del Cantone per una maggiore inclusione delle persone con disabilità.
Viaggio di scoperta culinaria con gli asini nella Valle di Blenio
Nella Valle di Blenio vivono due donne molto speciali. Meret Bissegger, un’appassionata cuoca, autrice di libri e amante della “cucina naturale” preparata cucinando ciò che offrono il bosco e i prati. Conosce le erbe aromatiche, le piante selvatiche commestibili e le verdure come quasi nessun’altra persona. Per lei deve essere tutto ovviamente biologico, regionale e stagionale poiché questi sono i principi fondamentali della sua filosofia.
E Susanne Bigler, ex responsabile delle risorse umane e dello sviluppo del personale in una grande banca svizzera, che oggi offre escursioni guidate con gli asini della sua fattoria. Insieme invitano le donne a trascorrere un momento di pace nella Valle di Blenio. Con un gruppo di asini e muli, vi portano in un viaggio di scoperta di quattro giorni, attraverso il variegato paesaggio della regione. Talvolta a piedi e talvolta in groppa agli animali, Susanne fa in modo che le donne e gli animali creino un equilibrato connubio tra loro, e che il passo lento degli asini abbia un effetto decelerante sulle partecipanti. Nel frattempo, Meret racconta avvincenti storie sulle particolarità culturali e culinarie della valle.
Il programma include anche una breve escursione a piedi attraverso tranquilli boschi verso antichi grotti e un alpeggio intermedio. L’esperienza è completata in serata con un menù cucinato da Meret, che fa rivivere, in termini culinari, le scoperte della giornata. Chi lo desidera, può osservare Meret mentre cucina, o anche aiutarla. Il viaggio di scoperta culinaria è proposto dal 23 al 27 agosto 2021 e dal 30 agosto al 2 settembre 2021 e costa CHF 1’535 per persona, compreso il programma per tutte le cinque giornate e quattro pernottamenti in camera doppia con pensione completa.
Castello di Morcote, esperienze enogastronomiche nella nuova cantina
All’estremità del villaggio di Vico Morcote, in alto sopra il Lago di Lugano, si trova la tenuta Castello di Morcote all’ombra del mastio e del castello, dove si vinificava già nell’epoca romana. La proprietaria Gaby Gianini ha acquisito la tenuta nel 2009 da suo nonno e ha ottenuto la certificazione biologica della sua produzione dal 2017. Attribuisce grande importanza alla qualità e al lavoro artigianale e i suoi vini sono tra i migliori 100 della Svizzera. Con l’apertura della nuova cantina nel cuore del podere, a giugno 2021, Gaby Gianini compie un ulteriore passo in avanti.
Circondata da terrazzamenti di vigneti con vista sul lago, con il nuovo edificio ha creato un luogo che, oltre alla professionale lavorazione delle uve, è anche un luogo di incontro per un turismo vinicolo di qualità e completamente incentrato sulla sostenibilità. Nell’architettura dell’edificio sono stati utilizzati materiali naturali ed energie rinnovabili.Con le più innovative tecnologie, le uve vengono vinificate nel modo più naturale possibile, permettendo di combinare innovazione e antichi rituali. La nuova tenuta è un luogo in cui la produzione vinicola può essere vissuta direttamente e in modo autentico e il locale di degustazione con l’annesso giardino offre spazio per eventi enogastronomici. C’è anche la possibilità di un tour culturale che attraversa i vigneti e include una visita del castello medioevale con vista spettacolare sul Lago di Lugano.
Gli ospiti visitano la nuova cantina, scoprono come si lavora nella gestione biologica, cosa signi fica biodinamica e imparano a conoscere il ciclo del vigneto. Dopo una degustazione di vini guidata dall’enologa la visita si conclude davanti alla tenuta, seduti all’ombra degli ulivi, con un pranzo leggero a base di prodotti bio di produzione propria e di produttori della regione.
Polenta rossa della Valle di Muggio
Una delle attrazioni principali nella Valle di Muggio è l’antico mulino di Bruzella sul fiume Breggia, costruito 700 anni fa. Già nel Medioevo qui si macinavano castagne, cereali e mais della Pianura Padana per ricavarne farina. Oggi, lo storico mulino nella valle più meridionale della Svizzera è un’amata meta escursionistica già solo per la sua idilliaca ubicazione nel cuore del bosco tra i villaggi di Bruzella e Cabbio, ma non solo.
Infatti, da quando il mulino è stato ristrutturato e restaurato nel 1996, Irene Petraglio, collaboratrice del Museo etnografico della Valle di Muggio, mantiene in funzione l’antica impresa artigiana, accoglie i visitatori che vogliono imparare qualcosa sul tradizionale mestiere del mugnaio e produce tutto l’anno farina di mais per la preparazione della polenta. Di fatto, qui si trasformano 20 tonnellate di mais ticinese all’anno in farina, venduta ai piccoli negozi di paese, ai grotti e ai visitatori del mulino. Una specialità particolare è il rinomato e raro mais rosso, un’antica e pregiata varietà ticinese sopravvissuta solo grazie all’impegno di alcuni agricoltori e oggi salvaguardata dalla fondazione ProSpecieRara.
Giro sul Lago di Lugano a bordo della “Vedetta 1908”
La Vedetta 1908 è stata originariamente costruita in un cantiere ad Amburgo come motobattello per il trasporto di persone. Nel 1910 ha raggiunto il Lago di Lugano e da allora solca le acque del Ceresio. Nel 2016 i tecnici e gli artigiani della Società Navigazione del Lago di Lugano (SNL), attuale proprietaria dello storico battello, hanno completamente restaurato la Vedetta 1908, dotandola di un nuovo nucleo, un motore elettrico di ultima generazione. Già da cinque anni, La Società Navigazione del Lago di Lugano intrattiene i passeggeri con il primo battello di linea con motore elettrico alimentato dall’energia solare su un lago svizzero, fornendo così un prezioso contributo al turismo sostenibile. La Vedetta 1908 può essere noleggiata, in caso di bel tempo, per fino a 20 persone e trasporta i passeggeri da un porto all’altro a emissioni zero, in perfetta armonia con la natura. Ma questo non è tutto. L’obiettivo è di gestire l’intera flotta a emissioni zero entro il 2035. In occasione del suo 90° anniversario, la MNE Ceresio è attualmente sottoposta a una completa revisione e sarà equipaggiata con un nuovo motore elettrico ad alta efficienza, che mediante un sistema si accumulatori ai polimeri di litio garantisce che un battello di queste dimensioni possa svolgere il suo regolare servizio in maniera puramente elettrica – una novità assoluta.
Vacanze con la bicicletta nel Canton Ticino
Viaggiare in Ticino nel rispetto dell’ambiente non è mai stato così attrattivo come adesso. Dopo l’apertura della galleria di base del Ceneri a dicembre 2020, infatti, un viaggio in treno da Zurigo a Lugano richiede solo due ore. Il nuovo collegamento ferroviario ha rappresentato un enorme progresso per il trasporto pubblico all’interno della regione. Ad esempio, ora c’è un collegamento diretto ogni mezz’ora, e il viaggio tra Locarno e Lugano dura soltanto 30 minuti. Per le vacanze in Ticino, non dovrete nemmeno rinunciare alla vostra bicicletta, infatti chi desidera portare la sua bicicletta in Ticino, può farla spedire anticipatamente in treno in tutta la Svizzera al prezzo forfettario di CHF 50. La bicicletta viene ritirata insieme ai bagagli a casa dei vacanzieri e consegnata direttamente in hotel o nell’appartamento di villeggiatura del luogo di destinazione. E al vostro arrivo nel luogo di vacanza la bicicletta vi attende già in hotel. Viene naturalmente organizzato anche il trasporto di ritorno.