Gli Amaretti di Voltaggio prendono il nome dalla località d’origine di una nota quanto storica famiglia di pasticceri genovesi, gli unici a produrre questo dolcetto tipico.
Voltaggio è infatti uno di quei paesi transumanti che la storia ha collocato in un luogo e le vicende degli uomini in un altro: situato nel territorio alessandrino, in Piemonte, il borgo è però storicamente ligure, in quanto gravita più sul capoluogo ligure che verso l’entroterra.
La famiglia Cavo orbita, titolare della notissima Pasticceria Marescotti nel centro di Genova, ne ha fatto un prodotto ricercato ed apprezzato anche fuori dai confini cittadini.
Creati alla fine dell’Ottocento da Attilio Cavo nel piccolo paese sull’Appennino ligure, dove esiste ancora il forno in cui vennero cotti per la prima volta, gli Amaretti di Voltaggio da cent’anni sono prodotti sempre allo stesso modo, dalla stessa famiglia e con la stessa bella scatola decorata in stile liberty.
L’Amaretto di Voltaggio è fatto di mandorle ed ha un aroma delicato; è rugoso, irregolare come tutte le realizzazioni manuali, non è cotto completamente in bianco, ma ha una leggera doratura in vetta.
Vengono confezionati uno a uno a mano in una cartina con un disegno vagamente retrò, a forma di grossa caramella, che rimanda a cose del passato nascoste in un angolo della memoria dei meno giovani suscitando comprensibili emozioni.
Al tatto l’amaretto di Voltaggio appare consistente, ed all’assaggio è subito dolce, ma non dolcissimo e l’amaro delle mandorle si percepiscono solo alla fine.
Solo mandorle italiane
Le mandorle con cui sono fatti sono italiane, provenienti solo dalla zona di Bari; l’impasto è fatto con raffinazione a pietra e la forma viene data a mano, così come lo stampaggio su teglia e la fasciatura a caramella.
Gli amaretti di Voltaggio sono un pezzetto di storia di Genova; brevettati ottant’anni fa, questi tipici dolcetti sono anche protagonisti di una storia d’altri tempi, quelli in cui la stretta di mano era “contratto” e impegno indissolubile.
La storia, infatti, racconta che quando Alessandro Cavo ottenne anni fa dagli eredi Marescotti, di poter riaprire l’antica Pasticceria rimasta sigillata per trent’anni, mantenendone lo storico marchio per 99 anni, avrebbe dovuto dare in cambio il primo Amaretto di Voltaggio prodotto ogni anno, oltre all’impegno ad esporre i ritratti di Irma e Beniamino Marescotti in negozio: una storia d’altri tempi, appunto.