Dopo decenni di oblio, tornano d’attualità gli agrumi del Gargano, che hanno recentemente ottenuto il riconoscimento IGP; quelli coltivati a metà strada tra il mare e l’entroterra di boschi e zone agricole dell’area di Vico, Ischitella e Rodi Garganico.
Nel territorio garganico gli agrumeti sono sempre stati presenti; Un paio di secoli fa oltre 800 ettari di terra era coperta da queste coltivazioni con una produzione di circa 150.000 quintali annui che, purtroppo, hanno subito nel secolo scorso drastici ridimensionamenti a scapito di altre coltivazioni locali e della maggiore competitività dei prodotti di altre zone.
Un agrume molto antico
Quello garganico è un agrume particolare, molto antico, l’unico conosciuto prima dell’arrivo in Portogallo dell’arancio dolce; all’interno del Parco ve n’è un esemplare di circa trecento anni il cui tronco ha una circonferenza di quasi due metri ha un gusto agrodolce, dimensioni piuttosto piccole, un colore rosso intenso, la buccia molto sottile.
Presidio Slow Food
Gli Agrumi del Gargano, oggi presidio Slow Food, fioriscono più volte l’anno a cominciare dalla “Arancia Bionda”, che sembra una piccola pera, che si comincia a raccogliere ad inizio primavera fino a settembre.
L’Arancia Duretta, invece dalla polpa consistente e croccante, matura attorno a Natale ed è considerato in zona l’agrume delle feste, mentre la “Limoncella” viene raccolta ad inizio estate
Il profumo e la fragranza degli agrumi garganici emanano profumi e sapori che richiamano alla memoria storie antiche ed una natura incontaminata che oggi non esiste quasi più.
Nei quasi mille ettari del territorio garganico denominata “Oasi agrumaria del Gargano”, una quarantina di frutticoltori locali hanno dato vita al Consorzio che produce e commercializza questi agrumi.
Negli agrumeti, i frutti maturano completamente sulla pianta e una volta raccolti, destinati al consumo e alla trasformazione, rispettando le condizioni e i requisiti previsti nel disciplinare di attribuzione del marchio.
Diverse le iniziative folkloristiche locali dedicate agli Agrumi del Gargano, nel corso delle quali anche la cucina ha trovato di che sbizzarrirsi nella preparazione di piatti particolari che vede l’«oro del Gargano» indiscusso protagonista.