Detto anche “mela d’Oriente”, il cachi, che non può essere considerato un vero e proprio prodotto tipico locale poiché cresce un po’ ovunque lungo tutto lo Stivale, è tra i frutti più iconici dell’autunno.
Un frutto dal gusto dolcissimo quando raggiunge la massima maturazione, da ottobre a dicembre. Siamo infatti nel periodo dell’anno in cui tutto si tinge d’arancio.
Un po’ di storia
Il suo arrivo in Italia risale intorno al 1870, quando fu piantato nei giardini di Boboli a Firenze e sappiamo che Giuseppe Verdi fu tra i suoi primi estimatori.
L’origine del nome ha luogo in Giappone, quando il 9 agosto del 1945, la bomba al plutonio “Fat Man” fu sganciata su Nagasaki, radendo al suolo la città. Sembrava non fosse rimasto nulla, fin quando, sotto le macerie, venne ritrovato un albero di cachi.
Quell’albero generò delle piantine di seconda generazione, che furono affidate ai bambini di Nagasaki come simbolo di pace; oggi questa tradizione è presente nel mondo e in Italia col nome “Kaki Tree Project – La rinascita del tempo”, un progetto artistico attraverso il quale le persone possono apprendere l’importanza della pace e della vita.
Tra le innumerevoli varietà, il Caco Vaniglia è caratterizzato da una produzione abbondante, frutti molto dolci e dalla forma leggermente appiattita, è di color rosso scuro, tendente al bronzo; il Caco Mela si contraddistingue per la polpa che scricchiola gradevolmente sotto i denti e presenta diverse sottocategorie tra cui la Giant Fuyu, i cui frutti possono arrivare a pesare anche 200 g; il Caco Cioccolatino dona frutti dalla buccia molto sottile, dal gusto dolce e vanigliato, da mangiare al cucchiaio come un dessert.
Un frutto dalle mille proprietà benefiche
I cachi sono energizzanti e rivitalizzanti per l’alto contenuto di zuccheri e potassio, combattono il colesterolo grazie alle fibre alimentari, sono un ottimo alleato per chi soffre di gastrite non contenendo sostanze acide e le vitamine A e C contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario.
Hanno effetti benefici sulla pelle per l’azione combinata di vitamina C e licopene, sono ottimi antiossidanti per la presenza di una grande quantità di flavonoidi e polifenoli e possiedono inoltre proprietà antinfiammatorie e vasodilatatrici.
In Italia la produzione annua si attesta sui 650.000 quintali, la maggior parte dei quali provenienti dalla Campania, dove se ne producono 35.000 tonnellate l’anno e in Emilia Romagna, nei comprensori di Faenza, Imola, Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini dove, in origine, per tradizione, veniva raccolto acerbo e lasciato riposare a maturare accanto alle mele. Tuttavia, gran parte dei cachi prodotti a livello mondiale proviene dalla Cina.
Grazie alla loro cremosità e dolcezza, sono ideali per la preparazione di mousse, marmellate e dolci, tra cui ciambelle, soufflé, torte e crostate; la salsa di cachi è buona anche per accompagnare secondi, carni rosse, come il maiale, o per condire risotti e spaghetti.