Le Havre e il suo campanile
di Leonardo Felician
Il profilo di Le Havre sia da terra che dal mare è dominato non da un faro, ma dal suo campanile, vero e proprio simbolo di vita, guida del marinaio, punto di riferimento che permette anche ai turisti di orientarsi facilmente in città.
E’ l’ultimo monumento che scorge che si allontana dalla città via mare, ma è anche il primo che si intravvede quando si ritorna.
Oltre alla sua valenza spirituale, che eleva verso il cielo e porta in alto la preghiera dei fedeli, il duomo con il suo alto campanile è un edificio simbolico della ricostruzione della Francia del dopoguerra.
In pieno centro cittadino, sul luogo di una chiesa precedente dallo stesso nome bombardata nel 1944, Saint-Joseph è il capolavoro dell’architetto Auguste Perret: la sua torre-campanile in forma di lanterna ottagonale è alta ben 107 metri e poggia su una base quadrata, punto di riunione delle navate e del coro.
La costruzione su un progetto elaborato inizialmente trent’anni prima a Parigi cominciò con la posa della prima pietra solo nel 1951 per concludersi dopo la morte dell’architetto nel 1957 con la consacrazione nel 1964.
Per la costruzione sono state usate 700 tonnellate di acciaio e 50 mila tonnellate di cemento: la caratteristica della torre-lanterna è di inglobare 12.768 pezzi di vetro di diversi colori, opera di Marguerite Huré, che illuminano l’interno di colori cangianti durante la giornata.
Il duomo di Saint-Joseph è la più visibile, ma non l’unica chiesa notevole di Le Havre. La cattedrale di Notre Dame infatti iniziata nel 1575 e terminata nel 1638 è un mix di stile gotico rinascimentale e barocco, l’edificio più antico di tutto il centro storico.
E’ una delle vestigia della città sopravvissuta ai bombardamenti e pazientemente ricostruita com’era, affiancata da un campanile distaccato.
Nell’adiacente quartiere di Saint-François si trova un ristorante che val la pena di conoscere. Le Margote è un piccolo locale con una decina di tavoli all’interno e un po’ di spazio all’aperto sul marciapiede nelle belle giornate estive.
La carta propone il Menù scoperta e il Menù sorpresa, che cambia molto spesso, anche settimanalmente.
Lo chef Gauthiet Teissere propone un fresco gazpacho, il fois gras fatto in casa, il merluzzo in padella con spuma e verdura, un tenero carrè di maiale e per dessert l’ananas confit o la spuma di mirtillo con meringa.
Info:
it.france.fr / it.normandie-tourisme.fr / www.lemargote.fr