Al confine nord-occidentale del Parco dell’Etna, praticamente a metà strada tra il mar Tirreno a nord e lo stretto di Sicilia ad est, c’è Maletto, piccolo comune posto alle radici settentrionali dell’Etna; l’abitato è situato al limite tra l’edificio vulcanico etneo e la valle del Simeto, in una zona ricca di coltivazioni, tra cui le fragole.
La produzione delle fragole ha reso Maletto famosa nel mondo; oggi questo prodotto è presente nei mercati ortofrutticoli italiani ed esteri ed è molto ricercato.
La coltivazione della fragola è stata introdotta in questo territorio durante gli anni ’50, quando i terreni di origine lavica, le cosiddette terre morte a monte degli abitati, furono coltivati a fragola sia in coltura specializzata, sia in associazione con i vigneti presenti.
Il problema dell’acqua
Nel ventennio successivo, però, la mancanza d’acqua ha provocato una drastica riduzione di questa produzione, ripresa ed in espansione da qualche anno, assieme alla cosiddetta “fragolina”, utilizzata principalmente nell’industria dolciaria, grazie alla scoperta di falde acquifere sotterranee e alla costruzione di numerosi pozzi, nella zona a valle dell’abitato.
La piantina di fragola, che nasce spontaneamente anche nei boschi, viene trapiantata a pieno campo senza altri procedimenti artificiali di maturazione che ne possano alterare le caratteristiche organolettiche.
Il particolare terreno in cui viene coltivata conferisce alla fragola di Maletto una straordinaria squisitezza e fragranza.
Il frutto ha una forma tondeggiante, colore rosso vivace ed un profumo molto intenso, è polposa e ricca di acido ascorbico e vitamina C e B2.
Data la scarsa conservabilità del prodotto, il calendario di commercializzazione coincide con quello di maturazione e raccolta che inizia a maggio e si protrae fino a giugno, durante il quale in paese si tiene anche una colorata Sagra dove questo prodotto tipico viene offerto in mille modi diversi ai visitatori.
Tre sono le varietà di fragole coltivate, la “fragolina”, Fragraria Vesca, molto usata in pasticceria, la “madame Moutho” una fragola molto grossa e succosa, e la “rifiorente” che consente ai produttori la raccolta dei frutti undici mesi all’anno.