Nell’entroterra settentrionale della provincia di Foggia, nel territorio del subappennino dauno, troviamo la cittadina fortificata di Biccari, comune di poco meno di tremila abitanti sorto circa mille anni fa su un colle a circa 450 metri slm.
Il territorio è stato frequentato dall’uomo fin dal periodo neolitico, come testimoniano le recenti scoperte archeologiche, anche se il borgo vero e proprio si è sviluppato poco dopo il mille, quando i bizantini realizzano una serie di avamposti militari lungo la Via Traiana che collegava la sponda adriatica con quella tirrenica.
La torre cilindrica e il monastero
Nei secoli seguenti la cittadina che venne formandosi attorno all’antica e possente Torre cilindrica ed al monastero di San Pietro in Vulgano, passerà di mano in mano, incrementando la propria notorietà fino a diventare, in epoca feudale, sede vescovile e importante città fortificata; le lotte per il potere delle varie dinastie familiari non risparmiò Biccari e si protrassero fino al termine dell’epoca feudale.
Il borgo ha mantenuto la sua impronta medioevale, con un centro storico caratterizzato da diversi palazzi dalla facciate maestose, come Palazzo Pignatelli, Palazzo Caracciolo, Palazzo Gallo, l’ottocentesco Palazzo Goffredo.
Quattrocenteschi sono il convento di Sant’Antonio, la chiesa di San Quirico e la Croce Viaria di Porta Pozzi; tra i simboli di Biccari c’è sicuramente la millenaria Torre cilindrica che domina il borgo, che si è mantenuta piuttosto bene nel corso del tempo; alta 23 metri, con 13 metri di diametro e mura spesse anche 3 metri, si presenta massiccia e austera, con quattro stanze sovrapposte unite da una scalinata; dopo i lavori di restauro cui è attualmente soggetta, verrà adibita a sede museale e sala mostre.
Al centro del paese sorge la chiesa madre, edificato alcuni decenni fa in stile neoclassico sulla preesistente seicentesca Chiesa di Santa Maria Assunta, al cui interno sono contenuti un bellissimo altare ligneo decorato d’oro e vari dipinti cinque-sei-settecenteschi.
Biccari, un’economia prettamente agricola
L’economia locale è strettamente legata all’agricoltura, come un po’ succede nell’intero territorio della Daunia; coltivazioni di pomodorini, bietole, asparagi verdi, broccoli, fagioli, carciofi e carciofini, lampascioni, con i relativi prodotti trasformati, si sono affiancati negli ultimi tempi alle coltivazioni tradizionali del grano, della vite e dell’ulivo, come anche la produzione casearia, dove il caciocavallo e il canestrato sono tra i prodotti di punta.
Diversi gli eventi che vengono organizzati a Biccari per sostenere l’economia locale e soprattutto per rinverdire il folklore e le tradizioni del centro dauno, come l’estate biccarese, la Festa Patronale e la Festa del Borgo Vecchio, quando il paese si riempie di bancarelle con i prodotti tipici locali offerti in degustazione ai non pochi turisti e visitatori.
La tipica gastronomia dauna
In queste come nelle altre manifestazioni organizzate anche nelle tradizionali ricorrenze religiose, non manca un richiamo all’ottima gastronomia del territorio dauno, come ad esempio l’Allemanda, una salsa vellutata ideale per crostacei e uova; oppure i lampascioni al forno, le pittole, frittelle rotonde fatte con un impasto di farina, pomodorini, olive snocciolate, capperi, cipolla e peperoncino.
Ma sono tanti i piatti tipici locali, come i Calzoncelli dolci, le Cartellate fritte alla cannella, le Scarcelle ed i Pupurati, biscotti tipici preparati con il vino cotto, zucchero, mandorle e cannella.
Parlando della gastronomia di Biccari e della Daunia non si possono tralasciare i Cavatelli e le Lagane, piatti di pasta di farina di grano locale, con specifici condimenti che ne esaltano il gusto, oppure i caratteristici salumi ed tagli di carne bovina, di capra, pecora e di maiale, molto usata nella cucina pugliese, spesso accompagnata da vini pregiati, come il “Cacc’e Mmitte”, una Doc tipica dell’appennino dauno prodotta per lo più a Lucera, Biccari e Troia, dal colore rosso rubino e profumo caratteristico e molto intenso.